Il calendario dei certificati al giro di boa
Sei mesi di traguardi centrati per i certificati del nostro calendario. E le prospettive per il secondo semestre sono incoraggianti
GENNAIO HA REGALATO EMOZIONI E GUADAGNI
Il certificato che si era aggiudicato la prima copertina dell’anno è un Athena Doppia Chance di BNP Paribas, codice Isin NL0009099951, scritto su un basket di due titoli francesi, il petrolifero Total e l’energetico GDF Suez. La prima e unica data di osservazione intermedia era in programma il 31 gennaio e a seguito della rilevazione dei livelli di chiusura dei due titoli sarebbe stato possibile ricevere una cedola pari al 5,5% o in alternativa il rimborso del nominale con l’aggiunta di un coupon dell’11%. La condizione che avrebbe attivato una delle due opzioni era legata al prezzo rilevato su entrambi i titoli: un loro valore superiore ai rispettivi strike, fissati a 27,05 euro per GDF Suez e 42,05 euro per Total, avrebbe permesso il rimborso anticipato con un premio dell’11%. Nell’ipotesi che anche uno solo dei due titoli fosse stato invece al di sotto, sarebbe stato sufficiente che entrambi si fossero posizionati ad un livello pari alla barriera dei 16,452 euro per Suez e 25,23 euro per Total per permettere il pagamento della cedola lorda del 5,5%. Alla chiusura del 18 gennaio, entrambi i titoli erano ad un valore superiore ai rispettivi strike: in particolare, GDF Suez era a 28,98 euro, in rialzo del 7% dal trigger di 27,05 euro, mentre Total, chiudendo a 42,50 euro, aveva varcato di un punto percentuale la soglia dei 42,05 euro. Sul filo del rasoio, pertanto, si sono decise le sorti del certificato che, in virtù dei 42,715 euro rilevati su Total e dei 28,975 euro su GDF ha centrato l’obiettivo massimo rimborsando 111 euro. Tenuto conto di un possibile prezzo di acquisto di 105 euro, il guadagno per chi ha scelto di cavalcare il certificato del mese di gennaio è stato del 5,7% in 13 giorni.
FEBBRAIO CINESE
Il certificato di febbraio era dedicato alla scadenza di un Equity Protection di Banca IMI, identificato da codice Isin IT0004174519, sull’indice cinese Hang Seng China. Emesso il 22 febbraio 2007 allorché l’indice quotava 9996,49 punti, il certificato alla scadenza del 25 febbraio avrebbe rimborsato i 100 euro nominali protetti più l’intera eventuale performance positiva dell’indice stesso calcolata dallo strike fino ad un massimo del 25%. Stando ai 12967 punti della chiusura del 18 gennaio, l’indice cinese era in progresso di quasi il 30%, superiore quindi al 25% delimitato dal cap. Pertanto, se alla scadenza l’indice si fosse confermato su tali livelli, il rimborso dei 125 euro avrebbe consentito di maturare una plusvalenza del 25% sui 100 euro nominali e di circa il 5,5% sui 118,6 euro che il market maker esponeva in lettera. Con la rilevazione finale dell’indice delle H-Shares cinesi a 12228 punti, il rimborso è stato stabilito in 122,32 euro, per un guadagno del 3,13% in 38 giorni.
MARZO RICCO CON IL LEONE DI TRIESTE
Marzo è stato il mese della scadenza del Best Entry Express di RBS su Generali contrassegnato da codice Isin NL0006233389. Il certificato prevedeva il rimborso dell’intero nominale nel caso in cui il livello ufficiale di chiusura del titolo del Leone di Trieste alla data del 25 marzo fosse stata almeno pari a 14,56 euro. Per valori inferiori a tale soglia, al contrario, prevedeva la restituzione del nominale diminuito della performance negativa subita da Generali dai 24,26 euro dello strike. Alla luce dei 14,90 euro segnati in chiusura di seduta del 18 gennaio, lo strumento sarebbe stato in grado di prospettare un upside del 17,6% su una quotazione del certificato di circa 85 euro al Sedex, a fronte di un buffer sul trigger di poco superiore al 2%. Grazie alla rilevazione finale di Generali a 15,23 euro, il rimborso è stato decretato nella misura di 100 euro e pertanto per chi ha optato per dare fiducia al certificato del mese di marzo il guadagno è stato pari al 17,6% in 66 giorni.
OBIETTIVO PIENO ANCHE AD APRILE
Il mese pasquale segnava l’appuntamento con la scadenza del Bonus Cap di Sociétè Générale su Eni identificato da codice Isin DE000SG5YDS6. Giunto alla data di esercizio il 14 aprile, il certificato ha rimborsato l’importo massimo di 130 euro avendo concluso il proprio percorso senza aver mai subito l’evento barriera. In particolare, il livello che Eni non avrebbe mai dovuto toccare pena la perdita dell’opzione bonus era posto a 11,415 euro, ossia ad un soffio dai minimi toccati dal titolo a marzo 2009. Più che per chi avesse scelto di considerare il certificato nell’ultimo trimestre, dal momento che il prezzo sul Sedex era già allineato ai 130 euro del rimborso, il guadagno ha avuto un sapore speciale per chi è stato in grado di approfittare dei prezzi di saldo segnalati nelle 14 occasioni in cui ci siamo trovati a parlare di questo Bonus in poco più di due anni.
MAGGIO, IL MESE DEL BIGLIETTO VERDE
La copertina del mese di maggio era dedicata all’euro dollaro e ad un Protection Bonus di RBS. Il certificato, identificato da codice Isin NL0006260523, prevedeva il rimborso del nominale maggiorato di un bonus del 12% a condizione che il tasso di cambio tra l’euro e il biglietto verde fosse stato ad un livello compreso tra 1,5508 e 1,3647 o, in alternativa, di una percentuale maggiore per valori inferiori a 1,3647. Diversamente, per valori superiori, il rimborso a 100 euro avrebbe comunque impedito di subire perdite in conto capitale. Ai valori del 18 gennaio, il certificato era da monitorare in quanto consentiva di investire sul recupero del dollaro, beneficiando della partecipazione lineare al suo rialzo, senza rischiare eccessivamente in termini di capitale. La barriera posta a 1,5508, ad una distanza del 15,7% dal livello di 1,34 fotografato al 18 gennaio, permetteva infatti di ritenere altamente probabile il rimborso di almeno 112 euro e, considerato il prezzo di possibile acquisto pari a 113,50 euro, di fissare i rischi di perdita all’1,33%. In virtù del fixing del 30 maggio a 1,4272, tuttavia, l’obiettivo di riuscire ad ottenere una plusvalenza non è stato centrato e alla resa dei conti chi avesse scelto di puntare sul certificato ha dovuto contabilizzare una perdita dell’1,33% in 132 giorni.
L’OSCAR DELL’ESTATE AL TWIN WIN
L’estate è iniziata con la scadenza del Twin Win di Deutsche Bank legato all’indice Eurostoxx 50, identificato da codice Isin DE000DB461Z6. Scampato per un nonnulla all’evento barriera in corrispondenza dei minimi toccati dall’indice Eurostoxx a 1807 punti il 9 marzo 2009, questo certificato ha percorso l’ultimo chilometro del suo lungo cammino ribaltando in positivo la performance negativa registrata dall’indice europeo dai 3462,37 punti dello strike. Il 6 giugno, a seguito della chiusura dell’Eurostoxx 50 a 2765,33 punti, è stato pertanto calcolato un rimborso pari a 120,13 euro. Per effetto di tale valore di esercizio, il certificato ha quindi regalato una plusvalenza del 20% sul nominale e del 5,65% sui prezzi di possibile acquisto alla data del 18 gennaio ( 113,70 euro). Si ricorda che la barriera era posta a 1731,18 punti.
MISSIONE QUASI COMPIUTA PER LO STEP UP
Luglio è il mese in cui il primo Step Up emesso da Sal. Oppenheim nel 2009 arriverà a scadenza. Il certificato, avente codice Isin DE000SAL5F45, prevede il rimborso di 120 euro qualora l’indice Eurostoxx 50 si attesti alla data di valutazione finale al di sopra dei 2359,28 punti dello strike. Diversamente, qualora il suo livello sia inferiore ma almeno pari ai 1651 punti della barriera, la struttura opzionale sottostante al certificato prevede che venga rimborsato un valore di 108 euro; il nominale diminuito della performance negativa dell’indice è invece quanto verrebbe rimborsato in caso di valore a scadenza dell’indice inferiore alla barriera. In virtù dei 2940 punti raggiunti a metà del mese di gennaio, lo scenario più probabile appariva all’epoca quello legato al rimborso dell’importo massimo, come peraltro confermato dal prezzo del certificato sul Sedex a quota 118,50 euro. Ai prezzi odierni ( 22 giugno), nonostante la discesa dell’indice a 2780 punti, il certificato evidenzia un denaro – lettera pari a 119,15 – 119,65 euro.
UNA FARFALLA AL SOLLEONE
Il mese di agosto segna la scadenza di un Butterfly sull’indice Eurostoxx 50 emesso da Banca Aletti. Il certificato, contrassegnato da Isin IT0004388481, garantisce alla scadenza del 5 agosto il rimborso dei 100 euro nominali maggiorati della performance assoluta, ossia privata del segno, dell’indice sottostante a partire dai 3380,09 punti a patto che nel frattempo non venga violata anche una sola delle due barriere poste rispettivamente a 5070,14 punti e 1690,05 punti. Ritenendo plausibile il mantenimento di entrambe le barriere fino alla scadenza, il Butterfly è quindi in grado di coprire adeguatamente posizioni lunghe in essere, comportandosi come un benchmark di tipo short fino al superamento dei 3380 punti. Ai valori rilevati il 18 gennaio, a fronte di una quotazione dell’indice pari a 2940 punti, in ribasso del 13% dallo strike, il certificato veniva quotato dal market maker 106 euro. Ai valori correnti, stando ai 2780 punti indice, il Butterfly è prezzato 114,55 – 115,05 euro e pertanto offre ancora un lieve margine di sconto sul fair value. Ciò che più conta, però, è che dal 18 gennaio ha saputo amplificare il 6,80% perso dall’indice europeo guadagnando poco più dell’8%.
UN EXPRESS SETTEMBRINO
Al ritorno dalle vacanze estive un’importante rilevazione intermedia attende gli investitori che utilizzano anche il Cert-X di EuroTLX per i propri investimenti. Il certificato che potrebbe centrare il rimborso anticipato del capitale ad un anno dalla data di emissione è l’Express di Unicredit, identificato da codice Isin DE000HV78AW6, legato all’indice FTSE Mib. La data di rilevazione è programmata per il 19 settembre e il livello che l’indice italiano dovrà almeno pareggiare è di 20684,36 punti; in caso di esito positivo, il rimborso del nominale sarà accompagnato da un coupon dell’11%. In assenza delle condizioni per il richiamo anticipato, alla scadenza del secondo anno una rilevazione almeno pari o superiore ai 20684,36 darà luogo al rimborso di 122 euro, diversamente un valore del FTSE Mib almeno pari alla barriera posta a 14479 punti proteggerà il nominale e infine un valore inferiore anche a tale livello farà agganciare il rimborso all’effettiva performance del sottostante. Ai prezzi rilevati il 18 gennaio, il certificato era quotato ancora al valore nominale, rendendo di fatto possibile un upside dell’11% in otto mesi. L’indice FTSE Mib era invece ad un valore di 21660 punti, superiore quindi al trigger che attiverà il rimborso. Ai valori correnti, l’indice è invece al di sotto dello strike mentre il certificato è fermo sul nominale.
AD OTTOBRE LO SPRINT CINESE
Il certificato scelto per il mese di ottobre è uno Sprint certificate di JP Morgan legato all’indice Hang Seng China. Il certificato, Isin NL0009325653, ha la scadenza fissata al 13 ottobre e rimborserà il nominale diminuito della performance negativa dell’indice, o maggiorato di quella positiva con una leva pari al 200%, a partire dai 12557,4 punti. Pertanto, in caso di andamento negativo del mercato cinese, il certificato si comporterà come un classico benchmark, viceversa in caso di variazione positiva raddoppierà i guadagni fino ad un rimborso massimo di 1320 euro. Ai valori del 18 gennaio, con l’indice in rialzo del 4% circa a 13137 punti, il certificato quotava 1040 euro, offrendo così un potenziale guadagno anche in caso di andamento stabile dell’indice sottostante. Ad oggi, viceversa, stando ai 12148 punti segnati dall’indice il certificato è tornato al di sotto del nominale.
NOVEMBRE, IL MESE DEL BONUS CAP CON BARRIERA A 11900 PUNTI
Novembre è il mese di scadenza del Bonus Cap di Deutsche Bank sul FTSE Mib. Il certificato, avente Isin DE000DB5V8Y9 alla scadenza del 12 novembre rimborserà un importo fisso di 112 euro a patto che non sia stata violata la barriera posta a 11900 punti. Ricordando che il FTSE Mib ha segnato un minimo nel 2009 a circa 12300 punti, vien da sé che la barriera è posizionata al di sotto di un supporto di portata fondamentale. Scambiato il 18 gennaio scorso a 106,50 euro sul Sedex, il certificato consentiva quindi di fissare al 5,16% il rendimento in 10 mesi sapendo che solo un double deep avrebbe potuto causare ingenti perdite. Ai valori rilevati il 22 giugno, a fronte di un buffer sulla barriera di oltre il 40% il certificato è quotato 109,55 euro. L’upside è pertanto del 2,22%.
DICEMBRE NEL SEGNO DEL TORO
L’ultimo mese dell’anno segna la scadenza di un certificato che potrà tornare molto utile a quanti intendono investire sul mercato azionario europeo con l’obiettivo di partecipare solo ai guadagni e di ridurre quanto più possibile le perdite. L’occasione di rendere conseguibile tale obiettivo è fornita dal Bonus di Banca Aletti sull’Eurostoxx 50 che il 19 dicembre giunge al capolinea dopo tre anni di cammino. Il certificato, avente Isin IT0004430705, prevede il rimborso del nominale maggiorato della performance più alta tra un bonus del 25% e quella realizzata dall’indice a partire dai 2444,14 punti, a patto che non venga violata la barriera posta a 1344,27 punti, ossia ad una distanza del 55% dai livelli di gennaio. Ritenendo poco credibile una caduta dell’indice di oltre 400 punti oltre i minimi del 2009, questo certificato consentiva ai prezzi del 18 gennaio di agganciarsi al rialzo del sottostante e di fissare all’1,79% di guadagno il risultato operativo in caso di mancato rialzo o di ribasso contenuto entro il 55%. Il certificato era quindi una valida alternativa all’investimento diretto sull’indice grazie all’assenza del cap e alla presenza di una barriera molto bassa. Ad oggi, in virtù di una quotazione pari a 122,55 euro, è pari al 2% il massimo guadagno possibile fino a quando l’indice resterà al di sotto dei 3055 punti.