Uno Strategic Certificate open-end per cogliere le opportunità del metaverso
Una replica del Vontobel Metaverse Index che offre un investimento diversificato ai titoli legati al Metaverso attraverso una sola transazione
Nell’ultimo anno è letteralmente esploso il fenomeno del metaverso, ma cos’è? E può diventare uno dei trend del futuro? Il metaverso in sostanza è un’espansione del mondo reale in realtà virtuale, la nuova generazione di Internet in cui però sarà possibile immergersi a 360°. Il progetto consiste nella creazione di un nuovo mondo parallelo dove le persone possono incontrarsi e interagire, ma anche lavorare, studiare, giocare e fare shopping. Il tutto vivendo un’esperienza immersiva di socializzazione restando tra le mura domestiche. L’accesso a questo ambiente tridimensionale avviene tramite un proprio avatar e con l’ausilio di smartphone, computer e di altri dispositivi tecnologici indossabili dotati di realtà aumentata o virtuale come visori, occhiali, caschi, tute e guanti tattili.
La pandemia ha velocizzato la transizione digitale contribuendo ad accelerare questa tendenza, ma anche la scelta di rebranding di Facebook in “Meta Platforms” ha portato molto interesse sull’argomento. Anche altre big tech come Microsoft, Apple, Nvidia, Roblox, Netflix ed Epic Games stanno delineando la propria visione di metaverso, così come sono molti i brand di fama internazionale che stanno sperimentando progetti che vanno in questa direzione. Ad esempio, Adidas, Nike e Gucci stanno costruendo il proprio negozio virtuale per vendere capi d’abbigliamento e scarpe digitali.
Il metaverso nasce dalla combinazione di diverse innovazioni tecnologiche che si uniscono dando vita a un nuovo ecosistema, tra cui la realtà virtuale e aumentata, la blockchain, l’intelligenza artificiale, le criptovalute, l’IoT, il cloud, il 5G, ma anche l’automazione e la robotica. Benché sia ancora tutto da scoprire, lo sviluppo del metaverso porterà con sé molte grandi rivoluzioni e nasceranno nuove figure professionali in vari ambiti di applicazione. Insomma, è iniziata la sfida per le aziende tecnologiche e non di accaparrarsi una fetta di mercato in un settore dalle potenzialità enormi. Basti pensare che, secondo l’Emergen Research, la dimensione del mercato globale del metaverso è stata di 47,69 miliardi di dollari nel 2020, mentre secondo le ultime stime degli analisti di Morgan Stanley e Bloomberg Intelligence, entro il 2024 potrebbe valere 800 miliardi di dollari. Il metaverso è un mondo digitale dove, in futuro, quasi tutto potrebbe essere possibile, compresa un’economia digitale, con prodotti e servizi che avranno un costo, che però sarebbe reale. Un’economia funzionante richiede un qualche tipo di moneta e questo è reso possibile dagli NFT (Non-Fungible Tokens), dalle criptovalute e dalla blockchain. Per questi motivi sempre più aziende attive nel settore dei pagamenti digitali, come Visa e Mastercard, stanno permettendo ai propri clienti di effettuare pagamenti in cripto. Anche se la tecnologia sta facendo passi da gigante, il metaverso è ben lontano dall’essere un prodotto finito e sono ancora tanti i limiti che devono essere superati per renderlo alla portata di tutti, dalla potenza di calcolo dei computer al peso dei visori, oltre che punti interrogativi sulla privacy e salute mentale degli utenti. Tuttavia, sempre più investitori ritengono che il metaverso, una volta che entrerà a pieno regime, si infiltrerà in ogni settore, proprio com’è successo per l’internet di oggi, portando con sé grandi opportunità e cambiamenti.
Per soddisfare il sempre crescente interesse e fornire agli investitori una soluzione di investimento a lungo termine, Vontobel ha emesso sul SeDeX di Borsa Italiana un nuovo Strategic Certificate open-end sul Vontobel Metaverse Index. In particolare, l’indice sottostante è composto da 30 titoli di aziende che utilizzano “tecnologie rilevanti” legate al metaverso come realtà virtuale o aumentata, pagamenti digitali, semiconduttori, blockchain e criptovalute. La composizione dell’indice viene rivalutata ogni trimestre e, al suo interno, le 30 azioni selezionate sono inizialmente equipesate. La commissione annua per la gestione dell’indice è dell’1,25%. L’indice è calcolato in dollari USA, esponendo quindi gli investitori al rischio cambio.