Certificates di Leonteq su azioni legate alle materie prime
La salita del prezzo delle commodities è stato uno dei temi centrali sui mercati finanziari nelle ultime settimane, con notevoli ripercussioni sulla vita comune. Il rally del prezzo del petrolio, delle materie prime agricole così, come della maggior parte dei metalli, hanno forti ricadute sull’inflazione.
Ma come investire sul tema? Per chi volesse puntare su azioni legate alle materie prime Leonteq ha presentato alcune nuove opportunità di investimento. L’emittente svizzero, infatti, ha recentemente emesso un certificato outperformance sul Bloomberg Commodities Index (ISIN CH0270370700). Il prodotto permette all’investitore di ottenere profitti amplificati del 120% fino ad un massimo di +20% in caso di rialzi dell’indice legato al prezzo delle materie prime a fronte di una partecipazione lineare ad eventuali ribassi.
Anche con i tradizionali certificates con cedola è possibile trovare opportunità di investimento sul settore mining e materie prime. Vediamo a tal proposito maggiormente nel dettaglio le emissioni ISIN CH1107642592 e ISIN CH1143303001, entrambe targate Leonteq.
Si tratta di due certificati di investimento legati ad azioni del settore delle materie prime con cedole trimestrali rispettivamente del 2 e del 2,5%. Da notare come in entrambi i prodotti i sottostanti siano nettamente sopra i prezzi di strike, ampliando quindi la distanza dalle barriere. Inoltre, il prezzo spot del certificato CH1107642592 è sotto la pari, con possibilità di un ulteriore capital gain per l’investitore.
Il certificato ISIN CH1107642592 è legato a tre aziende del settore minerario, con focus su metalli preziosi. Le cedole condizionate sono pari all’8% annuo e sono distribuite su base trimestrale (2% a trimestre) a fronte di barriere posizionate al 60% dei prezzi di osservazione iniziale.
In ciascuna data di osservazione il possessore dei certificates incassa una cedola del 2% a patto che tutti e tre i sottostanti rilevino a un livello strettamente superiore rispetto al 60% del rispettivo livello di fixing iniziale.
Alla scadenza l’investitore otterrà il rimborso del valore nominale e della cedola del periodo (più ogni coupon eventualmente non staccato durante la vita del prodotto) se i sottostanti si troveranno sopra barriera. Viceversa, il rimborso del certificato sarebbe pari al nominale di mille euro decurtato della perdita fatta registrare dal worst of (ossia dal sottostante con la peggior performance). I sottostanti di questo certificato sono Anglogold Ashanti ADR, Freeport-McMoRan e Wheaton Precious Metals.
Il certificato di investimento ISIN CH1143303001 fa invece riferimento a tre aziende che operano maggiormente nell’estrazione di materie prime industriali. Si tratta di di Glencore, Southern Copper e Freeport-McMoRan (presente in entrambi i certificates). Anche in questo caso la barriera capitale, equivalente alla barriera cedolare, è collocata al 60% dei prezzi di osservazione iniziale. Le cedole sono pari al 2,5% su base trimestrale, per un rendimento annuo che può quindi arrivare fino al 10%.
La vita residua di questi due derivati strutturati è pari a circa due anni e mezzo. In entrambi oltre all’effetto memoria sia presente anche l’opzione quanto che sterilizza il rischio di cambio. I due certificates sono denominati in euro e l’effetto cambio non influisce sull’esito del prodotto. Per ottenere il pagamento di tutte le cedole ed il rimborso del valore nominale sarà sufficiente che i titoli del settore minerario sottostanti dei due certificates si trovino sopra le rispettive barriere nella data finale di rilevamento.