È uscito il Certificate Journal n.732
I mercati azionari sono diventati estremamente imprevedibili e le sorprese sono dietro l’angolo. Quanto è successo anche solo nella settimana che si sta per concludere ne è una chiara dimostrazione. Abbiamo assistito a un nuovo tracollo di Saipem, tornata ai minimi storici, arrivato a seguito del profit warning sui risultati ottenuti nel 2021 dalla società petrolifera, ma anche al crollo di oltre 20 punti percentuali di Meta, che da sola pesa quanto un terzo di tutta la borsa italiana, per via di una trimestrale che non ha soddisfatto le attese degli analisti. Caso altrettanto eclatante quello di Snap, con il titolo crollato del 23%, salvo poi compiere un balzo del 62% in after hours una volta confermati i risultati superiori alle attese. Questo arriva solo a margine di un periodo dove i titoli cinesi, in alcuni casi, sono arrivati a perdere anche il 90% del proprio valore nell’arco di pochi mesi.
Tutte situazioni che travolgono i malcapitati investitori, che si trovano a fare i conti con situazioni non controllabili, se non ex post. In questo contesto, come abbiamo già avuto modo di imparare a marzo 2020, rivedere le proprie posizioni e applicare delle strategie di “switch to recovery” può essere la soluzione giusta per rimediare agli errori compiuti. Questa settimana abbiamo pubblicato uno studio effettuato realizzato dall’Ufficio Studi di Certificati e Derivati con alcuni esempi di come si possano gestire e ottimizzare eventuali posizioni in perdita. Per i nuovi investimenti siamo invece andati a guardare a una particolare opportunità che si è creata su un Phoenix Memory scritto su tre titoli bancari italiani che in virtù di un acquisto sotto la pari e un premio mensile dello 0,72% punta ad un rendimento annuo del 9,2% con un buffer sulla barriera del 43%.