Sulle banche con cedola mensile e Step Down
Il settore finanziario è il sorvegliato speciale per il 2022, un Phoenix Memory per puntare sul settore bancario italiano che vale il 9% annuo
Mercati nervosi in questo inizio 2022 e per molti analisti questo sarà il leitmotiv dell’anno. Le Borse sono diventate immediatamente selettive e dove la discrepanza in termini di performance tra vari settori si sta facendo sentire proprio in queste settimane. Il 2022 vedrà anche il ritorno della politica monetaria restrittiva e questo inevitabilmente contribuirà a rinforzare una rotazione settoriale che, almeno in quest’ultima ottava, appare evidente. Tassi e titoli growth vanno a braccetto con una chiara correlazione inversa e, mentre tutti i decennali dei Paesi “core” anche in Europa si sono riportati in positivo, in America il trend è ormai delineato da tempo e la marcia indietro del Nasdaq ne è una riprova.
Chi invece è sempre andato a braccetto con l’andamento dei tassi di mercato è invece il settore bancario che soprattutto in Italia è un tema da tenere sotto stretta osservazione anche per una stagione di M&A che potrebbe aprirsi all’improvviso. Proprio per cavalcare questo tema Leonteq ha emesso negli ultimi giorni un Phoenix Memory (Isin CH1150255391) con scadenza 20 gennaio 2025 legato ad un basket worst of composto da UniCredit e BPER. I titoli scambiano intorno ai rispettivi strike, ma l’impennata di volatilità ha portato le quotazioni del certificato a 970 euro.
La proposta si distingue per premi periodici mensili dello 0,75%, pari quindi ad un flusso annuo del 9%, vincolati ad un trigger posto al 60%. Si tratta come sempre di premi con effetto memoria, quindi anche qualora in una delle date di rilevazione non si dovessero rispettare i livelli validi per il pagamento della cedola, quest’ultima non verrà persa ma bensì accantonata. Marchio di fabbrica Leonteq rispettato anche sul fronte dell’autocallable che non sarà immediato, ma questo il più delle volte rappresenta più un pregio che un difetto in termini di rendimento potenziale, e partirà da luglio 2022. Da lì in poi entrerà in gioco la classica struttura Step Down sul fronte del trigger autocallable che partirà dal 100% per poi decrescere di anno in anno a ritmo del 10%.
Elemento che aumenta l’asimmetria del prodotto che può quindi essere richiamato anticipatamente anche con i sottostanti in ritardo dagli strike iniziali. La flessibilità che accompagna le strutture di questo tipo, che danno inevitabilmente il meglio di sé anche in uno scenario laterale, può garantire il giusto compromesso per diversificare il proprio portafoglio e inserire un asset sottostante che è il più in linea con l’attuale contesto di mercato. L’impennata di volatilità offre anche un acquisto sotto la pari il che aumenta anche, seppur in maniera frazionale, il rendimento prospettato all’atto di emissione. Menzione finale sulla protezione implicita che offre questo certificato. Come detto la barriera posta al 60%, garantisce immunità rispetto alle perdite entro il -40% da strike. Su BPER la barriera fissata a 1,1568 euro si posiziona molto vicino ai minimi di ottobre 2020 su livelli supportivi quindi particolarmente importanti. Discorso a parte per UniCredit, che nell’ultimo bimestre ha realizzato performance positive piuttosto marcate. In questo caso la barriera è meno conservativa a livello grafico perché si posiziona intorno ai minimi da aprile 2021. In ogni caso la forza relativa del titolo di Piazza Gae Aulenti può rappresentare un elemento resiliente in caso di decisa marcia indietro da parte dei listini.