Tricolore in formato reload
Un inedito Phoenix Memory Reload per puntare su Piazza Affari con un 8% annuo di premi
Il nostro FTSE Mib mostra ancora evidente una forza relativa che non si vedeva da tempo. L’indice italiano ha ripreso e immediatamente superato di slancio i massimi degli ultimi 13 anni trainato dai bancari tonici in un contesto caratterizzato da “reflation trade” e inflazione galoppante.
Proprio il comparto bancario è protagonista di un nuovo Phoenix Memory Reload (Isin CH1139077403) lanciato da Leonteq totalmente concentrato sull’Italia che vede all’interno del basket worst of Stellantis e un tris di banche composto da Banca Popolare Emilia Romagna, UniCredit e Intesa San Paolo. La negatività degli ultimi giorni ha fatto ripiegare anche questi con peggiore proprio BPER che registra una flessione del 6% dal fixing iniziale portando il certificato a scambiare sotto la parità, a 984 euro. Guardando alle caratteristiche, fino alla naturale scadenza è un classico Phoenix con barriera capitale a scadenza e trigger per i premi con memoria che sono fissi al 60%. I premi con frequenza trimestrale sono del 2%, ovvero l’8% complessivo annuo. A latere della prima rilevazione di gennaio 2022, già dalla successiva in poi sono previste finestre di autocallable al rispetto del trigger al 100% per tutto il piano. Non c’è quindi la classica struttura step down sul trigger autocall ma l’emittente ha scelto di inserire un’altra opzione accessoria che era sparita dai radar degli emittenti da qualche mese. In particolare, alla scadenza finale per vanificare il rimborso del capitale nominale ci sarà bisogno di due sottostanti al di sotto la soglia del 60%. Quindi di fatto verrà eliminato dalla rilevazione il worst of finale, e solo se anche il secondo classificato in termini di peggior performance avrà segnato un ritardo superiore al -40% da strike, il rimborso sarà inferiore ai 1000 euro nominali. Partendo dal worst of, la barriera di BPER a 1,2354 euro è graficamente sotto l’area supportiva di 1,5 euro con ultimo baluardo area 1,34 euro. Con i minimi storici del titolo toccati ad area 1 euro a novembre 2020. Buono il fixing della barriera anche su UniCredit posizionata sui minimi da dicembre 2020, con il titolo che stabilmente si trova all’interno di una trend ascendente partita dal doppio minimo in area 6 euro.
Meno difensive le barriere su Intesa San Paolo e Stellantis, due titoli che hanno decisamente corso molto nell’ultimo anno. Guardando al titolo bancario, sta attualmente aggredendo i massimi pre-Covid di 2,525 euro. La barriera per il certificato è stata posizionata a 1,5075 euro e per rivedere quei valori dobbiamo spostare indietro le lancette fino a maggio 2020. Per Stellantis i massimi pre-Covid sono stati messi alle spalle già da dicembre scorso, mentre ora è nuovamente a contatto con massimi assoluti. Tra tutti è certamente il titolo più in forma da più tempo e il settore dell’automotive rimane quello con forza relativa migliore. Si tratta in conclusione di un buon compromesso in termini di rendimento potenziale e di rischio, certamente attenuato dalla presenza di opzioni accessorie che ruotano attorno alla struttura del capitale protetto condizionato che già da sola garantisce ampi
margini di flessibilità.