Un certificato per i cassettisti
8% annuo sotto forma di premi e trigger decrescente del 10%. Le caratteristiche di un nuovo e atipico Phoenix Memory di Leonteq
Eni ed Enel, sono i due sottostanti che in assoluto sono i più presenti nei portafogli dei risparmiatori italiani. I due titoli viaggiano in territorio fortemente positivo da inizio anno e più in particolare Enel nel medio periodo sta certamente affrontando meglio la questione legata all’energia green e sostenibile, mentre Eni, che pur sta prendendo parte al processo, ha una struttura più lenta anche perché ancora fortemente esposta all’andamento dei prezzi del greggio. Questione quest’ultima che ha permesso al titolo del Cane a sei zampe di portarsi ad un saldo del +21% da inizio anno. Il top performer rimane in ogni caso Enel che nella rilevazione da marzo 2020 segna un progresso del 34%.
Ci sono quindi tutti i presupposti per poter valutare un consolidamento delle posizioni in essere direttamente sul sottostante e come sempre il segmento dei certificati di investimento offre soluzioni alternative, per rimanere da un lato sempre investiti sui due sottostanti ma con un profilo di rischio sicuramente differente. Si può quindi puntare sui due medesimi titoli ma con una spiccata flessibilità grazie alla nuova proposta di Leonteq che ha recentemente portato sul secondario un inedito Phoenix Memory (Isin CH0599559280) legato proprio ad un basket composto da Eni ed Enel.
Il certificato è scambiato esattamente sul nominale così come i due sottostanti viaggiano a ridosso dei loro strike iniziali. Si tratta di un classico certificato a premi periodici trimestrali del 2% con effetto memoria. Il trigger per i premi è al 60% dello strike iniziale, quindi si tratta di una struttura in grado di pagare premi periodici anche in presenza di forti ribassi delle quotazioni dei titoli sottostanti, purché non superiori al -40%. In tal caso scatta però l’effetto memoria che accantona i premi eventualmente non distribuiti.
La peculiarità risiede invece nell’opzione autocallable Abbiamo ormai imparato a distinguere i connotati delle emissioni di Leonteq che salvo rari casi, hanno l’opzione step down sulla modalità di richiamo anticipato. Ovvero partendo dal canonico trigger del 100% degli strike iniziali per consentire il rimborso anticipato prima della naturale scadenza, tale trigger non è costante ma decrescente nel tempo. Facendo leva anche sul dividend yield di Enel ed Eni, il trigger è decrescente di ben il 10% ogni anno, rispetto del più comune step down con scalini decrescenti del 5%.
Entrando nel dettaglio, la prima rilevazione prevista per il 3 luglio sarà valida solo per il premio periodico e quindi a partire da quella successiva ovvero dal 4 ottobre 2021, si può attivare il richiamo anticipato. Dal 100% del trigger richiesto si passerà al 90% a partire dalla rilevazione del 4 luglio 2022 ovvero all’80% dal 3 luglio 2023. Alla data di scadenza finale invece come sempre l’unico livello da monitorare sarà quello della barriera posizionata al 60% dello strike iniziale.