Leonteq diversifica sugli indici
Sale la volatilità e si aprono le occasioni. Scenario subito sfruttato da Leonteq con due emissioni su indic
Storicamente il riscorso a indici azionari come sottostanti ai certificati di investimento significava gestire non poche criticità, perché gli spazi di manovra per gli emittenti erano davvero minimi e le pro-poste uscivano con trade off rischio-rendimento atteso poco allettante. Alla base c’è la diversificazione interna agli indici, che crea implicitamente un taglio drastico alla volatilità. Proprio in virtù di questi dati le emissioni su tali asset sono sempre state meno allettanti sotto il profilo del rendimento ovviamente a fronte di un minor rischio dell’investimento. In questa particolare fase dei mercati finanziari, tuttavia, l’innalzamento della volatilità di questo mese, avvenuta in particolare modo sui listini americani ha consentito nuovamente di strutturare propose con buoni margini di flessibilità come mostrano alcune delle ultime emissioni di Leonteq.
L’emittente svizzera, infatti, si è presentata recentemente al Sedex con una duplice emissione di Phoenix Memory Autocallable, entrambi interessanti per molti aspetti. Prima di tutto rappresentano valide idee di diversificazione. Uscire da certificati su singole azioni o su basket worst of, monetizzandone i guadagni per spostarsi su indici azionari potrebbe avere senso in ottica di contenimento del rischio di portafoglio. Oltremodo le due nuove proposte offrono anche la possibilità di scommettere sul mercato statunitense, evitando di puntare su singole storie di titoli, molti dei quali, come il comparto tech, nel suo insieme hanno corso davvero molto. Entrando nel dettaglio delle proposte, la prima è agganciata ad un paniere di indici europei ovvero il Dax, FTSE Mib e lo SMI (Isin CH0566284631) con premi trimestrali dell’1,5%, mentre la seconda pro-posta segue invece le sorti del Dow Jones, Nasdaq 100 e dell’S&P 500 (Isin CH0566284672) e promette premi trimestrali dell’1,75%.
A parte l’ammontare del flusso cedolare, le altre caratteristiche sono identiche per entrambi i certificati ovvero scadenza, fissata al 14 settembre 2022, barriera capitale posizionata al 70%, questa utile anche per attivare il pagamento dei premi periodici, e finestre autocallable attive dal 15 marzo 2021 e decrescenti nel tempo. Particolarmente utile l’opzione step down, che consente all’investitore di aumentare le possibilità di richiamo anticipato anche in presenza di ribassi dei sottostanti. Elemento in più per aumentare la fles-sibilità dell’investimento. In particolare, il trigger per l’opzione in oggetto parte dal 100% degli strike iniziali, per poi scendere al 95% già dalla seconda data di rilevazione e successivamente decresce del 5% di semestre in semestre. Certificati che per caratteristiche consentono di ridurre il rischio implicito degli investimenti azionari soprattutto guardando all’attuale fase di mercato che si preannuncia in-certa.