Obiettivo Recovery
Leonteq lancia due nuovi Express con prezzi sotto la pari per strategie recovery
La fase di recupero dei mercati, benché vigorosa, non è stata omogenea e alcuni settori sono ancora al di sotto delle valutazioni pre-pandemia. Il settore bancario europeo e quello delle aviolinee sono i due comparti che ancora oggi sono rimasti indietro e scontano ancora
una situazione di incertezza. Tuttavia, proprio facendo leva sulle basse quotazioni e sulla volatilità al di sopra della media, gli emittenti di certificati sono in grado di proporre strutture interessanti.
Tra le ultime Leonteq che, sfruttando il momento, risponde all’esigenza degli investitori alla ricerca di strumenti “recovery”, ha emesso due Express da rendimenti potenziali quasi a tripla cifra. Prima di scendere nel dettaglio delle due proposte, ripercorriamo le logiche della filosofia “recovery” che molto spesso si tende direttamente o indirettamente ad associare ad alcuni certificati di investimento, nati o meno con queste specifiche finalità. In particolare, non è una rarità in questo periodo trovare nel proprio portafogli di investimento un sottostante in portafoglio che ha perso il 50% del proprio valore. Per recuperare quanto perso l’apprezzamento del sottostante dovrà essere del 100%. Un recupero, che come visto in questi mesi, può essere più agevole con i certificati si d’investimento che per mettere a segno tali performance hanno solo la necessità che trascorra il tempo senza che necessariamente il sottostante ritorni al punto di partenza. Un delta implicito facilmente reperibile nei certificati ed ancor più evidente nelle strutture fatte ad hoc, proprio come quelle presentate da Leonteq.
La ricostruzione del capitale iniziale è l’obiettivo di questi due prodotti facilmente riscontrabile perché emessi sotto la parità. Più in dettaglio, il Recovery Autocallable, questo il nome commerciale, agganciato ad un basket di titoli bancari, ovvero SocGen, Barclays, UniCredit e ING Groep (Isin CH0555289559), è stato emesso a 650 euro rispetto ai 1000 euro nominali mentre il Recovery Autocalable agganciato alle tre principali aviolinee europee come Air France – KLM, Lufthansa e INTL Consolidated Airlines (Isin CH0555289542) a 550 euro. Partendo proprio da quest’ultimo, il certificato ha una durata complessiva massima di 3 anni, è caratterizzato da una barriera capitale posizionata all’80% dei livelli iniziali dei titoli e soprattutto non prevede premi periodici ma solo finestre autocallable che partiranno ad un anno esatto dall’emissione e successivamente avranno una cadenza trimestrale.
Il trigger level partirà dal 110% del livello di fixing iniziale, ovvero per attivare l’opzione sarà necessario che tutti i sottostanti abbiano realizzato una performance positiva del 10%, e scenderà nella data successiva al 105%. Pertanto, per le prime due finestre di osservazione, per rientrare dei 1000 euro nominali sarà necessario che tutti i sottostanti abbiano realizzato una performance positiva rispettivamente del 10% e del 5%. Da ottobre 2021 scenderà al 100% e successivamente sarà di tipo step down ovvero decrescente del 5% di semestre in semestre. In funzione di queste caratteristiche già tra un anno, se rispetto ai prezzi odierni se Air France-KLM e International Airlines Group (l’azienda che racchiude i marchi British Airlines e Iberia) facessero segnare un recupero del 8% circa e Lufthansa di circa il +10,5%, il certificato restituirebbe un rendimento dell’83,5% frutto di un importo di rimborso di 1000 euro rispetto al prezzo corrente dell’Express di 545 euro. Se l’importo di rimborso e pertanto la performance potenziale rimarrà costante nel tempo, ogni semestre scenderà il livello da raggiungere. Da ottobre 2022 l’autocall si attiverà anche in caso di performance negative con il trigger al 95%.
Qualora si arrivi a scadenza, fissata per il 13 luglio 2023, il livello spartiacque è la barriera posta all’80%. In particolare, qualora anche uno dei tre sottostanti dovesse trovarsi in territorio negativo oltre il 20% rispetto al livello di fixing iniziale è previsto un rimborso che sicuramente sarà inferiore ai 1000 euro nominali. La barriera non così profonda non deve però trarre in inganno gli investitori sulle caratteristiche, che sembrerebbero poco difensive. La peculiarità di questa tipologia di prodotti è infatti un prezzo di emissione decisamente sotto la pari, che, in caso di rimborso del valore nominale (1000 euro) a scadenza, delinea la possibilità di un consistente profitto. Per tali ragioni, il certificato è particolarmente adatto ad incontrare i bisogni di un investitore che desidera sostituire una posizione in perdita con un prodotto dal prezzo simile ma che aumenta la probabilità del rimborso del valore nominale a scadenza. Per permettere questo effetto, i Recovery Autocallable hanno un livello di strike superiore al 100%. Ciò comporta, in caso di evento barriera verificato, un rendimento a scadenza inferiore a quello del titolo worst of. Ad esempio, ipotizzando un worst of rilevato a scadenza a -40% dallo strike iniziale, quindi con evento knock-out verificato, il rimborso sarebbe pari a 400 euro a certificato in quanto il calcolo dello strike parte dal 120% del prezzo di fixing iniziale e non
già pari a 600 euro tipico del rimborso alla componente lineare. Tuttavia, bisogna tenere conto del prezzo di acquisto sotto la pari attualmente di 545 euro. A conti fatti un rimborso a 400 euro rispetto a 545 euro di acquisto, a fronte di un worst of in ribasso del 40%, l’investitore subirebbe una perdita del 26,6%. In caso il worst of a scadenza abbia perso l’80% o più rispetto al suo livello di fixing iniziale, il rimborso sarebbe azzerato. E’ uno scenario ovviamente limite, ma bisogna ovviamente tenerne conto e pesarlo in funzione dei rendimenti potenziali.