EXPRESS, A CAPOLINEA
Speculativo è speculativo. Ma perché perdere l’occasione di un 2% in un mese sfruttando il consolidamento stagionale? L’Express di Société Générale per un bottino prenatalizio.
Dax e Dow Jones a braccetto si avviano alla chiusura del 2013 segnando nuovi massimi assoluti mentre il resto dei listini azionari si fa guidare dal treno del rialzo, stemperando cosi quei moti di volatilità che avevano caratterizzato gli ultimi tre mesi del passato biennio. Complice un repentino taglio dei tassi d’interesse da parte del presidente della Banca Centrale Europea Mario Draghi, la conseguente iniezione di fiducia nel capitale del segmento bancario ha cosi permesso di scansare definitivamente i presagi di una cattiva annata sui mercati finanziari. Tirando le somme, tutto bene quel che finisce bene, con un Eurostoxx 50 sui massimi dal 2008. Anche in assenza di segni tangibili di ripresa, tornano quindi gli investimenti sull’economia dell’area euro e il potenziale rischio di deflazione indotto dall’ultima cartuccia giocata da Mario Draghi sembra non preoccupare gli investitori.
Come sfruttare quindi il clima di atteso consolidamento e la voglia del lieto fine che spesso contraddistingue le ultime ottave dell’anno? Una possibilità è offerta dall’Express di Sociètè Générale scritto sull’Eurostoxx 50, giunto ormai alla sua naturale scadenza fissata per il prossimo 23 dicembre. Se entro tale data, l’indice delle blue chip dell’area euro non perderà oltre il 6% dai livelli correnti, si otterrà un rendimento complessivo pari a circa 2 punti percentuali. Prima di entrare nel dettaglio del profilo operativo, guardiamo al funzionamento del prodotto.
Dopo aver disatteso le due date autocallable intermedie, il certificato dell’emittente francese, identificato da codice Isin IT0006717257, guarda dritto all’ osservazione finale, fissata al 15 dicembre. A seconda del valore assunto, tre saranno i possibili scenari alla scadenza. Qualora il prezzo di chiusura dell’indice Eurostoxx 50 sia compreso tra 2869,63 punti e 3730,52 punti, il rimborso sarà pari ad un importo fisso di 130 euro mentre per valori inferiori ma contenuti entro la barriera, posta a 1721,78 punti saranno riconosciuti unicamente i 100 euro di nominale. Al di fuori dell’estremo superiore e dell’estremo inferiore dell’intervallo, il rimborso replicherà linearmente la performance effettiva del sottostante con un importo minimo, in caso di mancato evento trigger, non superiore a 60 euro.
Passando alle condizioni correnti di mercato l’Express è esposto sul Cert-X ad un prezzo lettera di 127,33 euro a fronte di un valore dell’indice sottostante pari a 3081,3 punti. Tenuto conto di una perdita trascurabile da dividendi, di una volatilità implicita moderata e una durata residua di circa un mese ( dati rilevati al 19 novembre), la probabilità che il certificato rimborsi 130 euro, riconoscendo cosi un profitto complessivo pari al 2,1% secondo il CED|Probability è pari a circa 93 punti percentuali. L’indicatore proprietario individua quindi solo 7 scenari su 100 in grado di far registrare una perdita all’investitore. Passando tuttavia alla valutazione dell’ammontare della perdita attesa, trascurando gli scenari nei quali l’Eurostoxx 50 scenderebbe nel corso del prossimo mese al di sotto dei 1720 punti, il rimborso dei 100 euro di nominale si tradurrà in una perdita pari al 21,5%. Un tradeoff alquanto sbilanciato tenuto conto di un upside atteso di poco superiore al 2%. Per valutare in modo approssimativo se “il gioco vale la candela” possiamo calcolare il rendimento atteso, ovvero una media dei saldi di ciascuno scenario pesati per la rispettiva probabilità di realizzazione. Ebbene in questo caso, la misura di sintesi riporta uno 0,5%, ovvero un valore lievemente positivo che indica come la profittabilità degli scenari positivi bilanci i negativi, grazie all’alta probabilità di frequenza. In conclusione, l’Express potrebbe offrire interessanti opportunità di investimento di breve termine se tenuto a monitor, ricordando sempre però che in borsa non esistono pasti gratis.