NUOVA OBBLIGAZIONE COLLEZIONE OPPORTUNITA’ DOLLARO USA DI BANCA IMI
Con l’ultima tasso misto, si mantiene alta l’attenzione dell’emittente italiano ai bond in valuta
Lo stiamo ripetendo da molto tempo e l’attenzione rivolta da Banca IMI, una delle emittenti più attive sul comparto obbligazionario nel corso del 2013, conferma come uno dei pochi comparti che nell’attuale contesto è d’obbligo tenere sotto stretta osservazione, è il settore delle obbligazioni in valuta estera.
L’ultima emissione da parte della banca italiana, costituisce infatti l’ottavo lancio di una serie presente sul mercato a partire dal marzo 2012, ben diversificata sotto il punto di vista sia delle scadenze che dei sottostanti valutari.
Tralasciando le valute emergenti che, per propria natura e soprattutto per l’alta volatilità che contraddistingue le proprie valute, si sposano più per un approccio speculativo, le proposte in dollari americani consentono invece di apportare indubbi benefici sotto il punto di vista della diversificazione e si adattano maggiormente su una gestione di portafoglio di più ampio respiro.
Sebbene l’attuale contesto sembri ripercorrere quanto accaduto già in passato, con le due banche centrali, FED e BCE, pronte a farsi guerra valutaria per rendere le proprie economie maggiormente appetibili all’estero, è d’obbligo ricordare come le decisioni di politica monetaria, come il tapering, il taglio dei tassi e un nuovo programma LTRO, rappresenteranno i veri driver di successo per questa tipologia di investimento.
Il recente taglio dei tassi da parte dei vertici dell’Eurotower, riaccende tuttavia i riflettori anche sul rischio tassi, soprattutto su quei bond con una duration discretamente alta. Ecco che, in questo scenario si colloca la nuova proposta targata Banca IMI capace di sfruttare le potenzialità insite in una diversificazione valutaria sul dollaro americano, con una struttura sui tassi che dovrebbe consentire in uno scenario di risalita dei tassi interbancari nel medio termine, e di puntare a rendimenti di mercato superiori alla media.
La Collezione Opportunità Dollaro Usa ( Isin IT0004966229) si contraddistingue per un flusso cedolare misto, ovvero fisso nel breve termine e successivamente variabile. Questo consente agli investitori di poter puntare su un flusso cedolare alto per i primi due anni (4%), nel momento in cui i tassi di mercato sono su livelli ancora molto bassi, per poi agganciarsi ad uno dei principali benchmark in dollari delle proposte a tasso variabile, ovvero il Libor maggiorato di uno spread dell’1%, a partire dal terzo anno fino alla naturale scadenza prevista per il 18 ottobre 2020, ove è atteso un progressivo aumento del medesimo indice.
Nonostante la lunga scadenza, tale indicizzazione consente infatti di mitigare l’esposizione al rischio tassi di mercato. Prima di passare ad un’analisi più approfondita dell’ultimo bond arrivato sul mercato, è bene ricordare che tale tipologia di obbligazioni sono da considerarsi mediamente più rischiose di un analogo bond a tasso fisso o misto, in quanto in caso di uno scenario sfavorevole, nel caso specifico il prolungarsi del trend di deprezzamento del dollaro americano contro l’euro, potrebbe addirittura compromettere la protezione del capitale nominale a scadenza.
In particolare, al fine di chiarire le effettive relazioni che intercorrono tra il movimento del tasso di cambio (Eur/Usd) e lo yield to maturity del bond, sono state effettuate alcune simulazioni, dove per la parte variabile dell’indicizzazione sono stati inseriti i valori estrapolati dalla curva forward sul Libor.
In particolare in base ai correnti 99,05 dollari esposti in lettera al MOT, il bond promette oggi un teorico rendimento a scadenza, a parità di tasso di cambio, del 3,02% annuo lordo. Ora, in caso di un progressivo apprezzamento del cambio Eur/Usd nell’ordine del 10%, il rendimento teorico lordo annuo a scadenza scenderebbe all’1,64%. Analogamente, nello scenario maggiormente positivo per l’investitore, un movimento correttivo del cambio di pari entità, che vedrebbe pertanto il dollaro americano apprezzarsi contro l’euro, farebbe crescere il rendimento potenziale lordo al 4,6% su base annua.