LEVA FISSA 5X ANCHE SUI FUTURES
Emessi da circa un anno ma conosciuti dagli investitori italiani solo a partire dallo scorso settembre, con la prima quotazione in Borsa Italiana, i certificati a leva fissa stanno facendo rivivere al segmento leverage una seconda giovinezza, dopo l’esplosione dei primi anni del nuovo millennio dei Turbo e Short e dei MiniFutures. Assimilabili solo in parte a questi ultimi e molto più vicini agli Etf a leva, da cui però differiscono per una fiscalità molto più efficiente, i certificati Leva Fissa hanno stravolto le abitudini dei day-trader e degli investitori di breve termine, al punto da essere riconosciuti come migliore Certificato dell’anno 2012 dalla giuria degli Italian Certificate Awards, e i volumi hanno registrato una crescita tale da consentire al segmento dei certificati di sorpassare dopo anni quello dei covered warrant all’interno del Sedex. Una tendenza che ha spinto le emittenti più attive sul mercato italiano ad arricchire progressivamente l’offerta di strumenti e di sottostanti, estendendo questi ultimi per la prima volta ai contratti futures scambiati all’Idem e all’Eurex. Interprete dell’ultima emissione è BNP Paribas, con il lancio di sei certificati a leva cinque sui futures FTSE Mib, Dax ed Eurostoxx 50, che l’Approfondimento ha scelto di analizzare in anteprima. Tra le novità di cui ci occupiamo questa settimana, il Cash Collect Autocallable di Unicredit si mette in evidenza per la duplice opzione di rendimento condizionata all’andamento del FTSE Mib, indice all’interno del quale Unicredit, il principale titolo bancario del listino, continua a fare il bello e cattivo tempo spingendo gli azionisti a ricercare tra i certificati “Easy Express Recovery”, alternative da switch a volatilità più contenuta ed elevato rendimento potenziale da conseguire anche a fronte di modeste variazioni.