Athena Relax sul nuovo continente
BNP Paribas sbarca in Sud America, meta Brasile. L’Athena Relax punta sul mercato carioca, anzi su un ETF.
Titoli aggressivi, rischio paese, rischio di cambio, correlazione dell’andamento del mercato con il prezzo delle materie prime. In borsa non ci sono pasti gratis e puntare a rendimenti a doppia cifra incorpora tutta la dispersione di scenari possibili. Il mercato brasiliano, dal canto suo, come gran parte degli emergenti implica anche un rischio di elevata volatilità: prendendo infatti come riferimento l’indice MSCI Brazil Index TR, che prevede come maggiori componenti il settore energetico e quello dei materiali, la performance nel 2009 è stata del 120% mentre nell’anno precedente era stata negativa di oltre il 55%. Dopo i bruschi saliscendi del biennio passato, a partire dal 2010 anche il mercato carioca ha intrapreso un cammino più lineare, come testimoniato dalla performance dell’ETF iShares MSCI Brazil Index Fund, che ha concluso l’ultimo anno con un progresso del 7% circa, ma ciò nonostante i rischi di improvvisi ritorni di fiamma della volatilità sono sempre in agguato. E’ questo uno dei motivi per cui potrebbe tornare utile a quanti utilizzano fondi comuni o ETF per investire sul mercato brasiliano, un inedito certificato di investimento firmato BNP Paribas, che associa alla gestione passiva dell’ETF iShares MSCI Brazil una struttura opzionale a capitale protetto condizionato. Facendo leva sulla flessibilità dell’Express, che prevede come caratteristica peculiare il possibile rimborso anticipato, la banca francese lascerà in sottoscrizione fino al 31 marzo prossimo un Athena Relax (Isin NL0009707090) sull’ETF brasiliano che cerca da un lato di sfruttare l’up trend medio dell’economia nazionale e dall’altro di tutelarsi almeno dal rischio di cambio.
In emissione il 7 aprile, con durata triennale e scadenza 2014, il certificato rileverà lo strike di partenza il 31 marzo. A un anno, il 10 aprile 2012, pagherà una cedola incondizionata del 6,15%, il doppio dei dividendi a cui si rinuncia non investendo direttamente sull’ETF e inoltre, se al 28 marzo il prezzo di chiusura dell’ETF sarà maggiore dello strike, rimborserà automaticamente anche il nominale. In caso di mercato “bearish”, una seconda opportunità di rimborso si avrà a marzo 2013, dove se il sottostante sarà in grado di superare i valori iniziali, il certificato liquiderà 115 euro, portando il proprio rendimento annuale semplice al 10,575%. Nell’eventualità che anche la seconda finestra di uscita rimarrà chiusa, lo scenario a scadenza si presenterà nel seguente modo: il premio per una rilevazione finale dell’ETF superiore al valore strike sarà pari al 24% sul nominale, mentre per downside del sottostante dal livello iniziale fino al -40% sarà previsto il rimborso del capitale; solo un ribasso ulteriore comporterà la replica passiva dell’ETF.
A fronte di una volatilità media di circa il 23% e un dividend yield di circa il 3,8%, la barriera discreta e valida solo a scadenza offre indubbi vantaggi in termini di flessibilità, cosi come i coupon crescenti assicurano rendimenti potenzialmente maggiori con il trascorrere del tempo.