BONUS 144, A TIME FOR DANCING
A nove mesi dalla scadenza, il Bonus 144 presente anche nel portafoglio CED|Moderato si mette in evidenza per un delta superiore al 430% e un upside del 44%. Ma attenzione ai rischi di pesante ricaduta
Tra i best seller di tutti i tempi del segmento Investment Certificates del Sedex, il Bonus 144 di Unicredit sull’Eurostoxx si accinge a vivere una seconda metà dell’anno da protagonista, in balia della volatilità che ne determinerà i movimenti, in una direzione o nell’altra. Comunque andranno le cose, infatti, il certificato sulla cresta dell’onda da quando, a marzo 2009, si è salvato per un soffio dall’evento barriera, dovrà discostarsi in maniera rapida e marcata dal punto di equilibrio a cui viene trattato in questo momento, partendo dal presupposto che il potenziale rimborso a Bonus sarà di 144 euro e che in caso di evento barriera l’importo di liquidazione a Benchmark potrà essere di circa 50 euro. Il certificato di Unicredit quota ad oggi praticamente a metà strada, lasciando pertanto spazio a notevoli margini di apprezzamento o deprezzamento. Più in particolare, ricordiamo che la scadenza è fissata per il prossimo 11 marzo e che a tale data verrà rimborsato il nominale maggiorato di un bonus minimo del 44% a patto che non sia mai stato violato dall’indice sottostante, solo ed esclusivamente sul prezzo di chiusura, il livello barriera posto a 1773,05 punti. Proprio l’osservazione daily della barriera ha evitato al certificato di terminare anzitempo il proprio percorso verso il Bonus in corrispondenza dei minimi di tre anni fa, allorché l’indice quotando in intraday fino ad un minimo di 1765 punti, il 9 marzo 2009 rischiò di far decadere l’opzione a barriera prima del recupero in chiusura di seduta dei 1809 punti. Tornando al profilo di payoff, in caso di violazione della barriera il rimborso seguirà le semplici e lineari regole dei Benchmark, liquidando un importo pari al prodotto tra il valore a scadenza dell’Eurostoxx 50 e il multiplo fisso 0,0282 ( ad es. un valore a scadenza di 1700 punti comporterà un rimborso di 47,94 euro).
Definito e ricordato il funzionamento del certificato, passiamo ad analizzarne il profilo di rischio rendimento a nove mesi dalla scadenza. Entro la data di esercizio, l’Eurostoxx50 ha in previsione lo stacco di circa 40 punti di dividendi, ragione per cui dagli attuali 2140 punti, il buffer sulla barriera al netto dei dividendi è stimabile in poco meno del 16%. A fronte di un margine di tolleranza del ribasso piuttosto contenuto, l’upside è del 44% ipotizzando un acquisto sul nominale di 100 euro. E’ tuttavia da tenere conto che in caso di evento barriera, il premio implicito nella quotazione, comporterà una perdita pari al 40% rispetto alla sola componente lineare.
In termini di analisi del market making e del comportamento degli investitori in una fase così altamente nervosa, va sottolineata la tenuta dei prezzi del certificato, scivolato fino ad un minimo di 88,90 euro in corrispondenza dei minimi dell’Eurostoxx 50 di due settimane fa a ridosso dei 2000 punti, e ora nuovamente scambiato al di sopra dei 100 euro. Merito del delta, quantificabile al 432% per un fair value di 97,90 euro ( con indice a 2138 punti). Infine, attenzione ancora allo spread bid ask sui book, tenuto dal market maker a 15 euro fissi, che deve indurre alla prudenza in fase di acquisto.