EUROSTOXX ANCORA SOTTO PRESSIONE
Torna in campo il Bonus Cap di Société Générale scritto sull’Eurostoxx 50. Per i più temerari, riconosce un rendimento del 34,62% se l’indice non scivola sotto i 1640 punti.
I 430 miliardi di dollari messi a disposizione del Fondo Monetario Internazionale dai paesi membri del G20 tenutosi a Washington dal 20 al 22 aprile, non hanno avuto alcun impatto sui mercati azionari, sempre più nel pieno del movimento correttivo partito dai massimi dello scorso 19 marzo. A quota 2284 punti in chiusura di seduta ( prezzi rilevati martedì 24 aprile n.d.r.), l’Eurostoxx50 ha lasciato sul campo il 12,5% dai 2608 punti da cui è iniziata la correzione, annullando i profitti del primo trimestre e avvicinando i principali supporti dati dai minimi del 24 novembre a 2090,25 punti, a cui seguono ravvicinati quelli di settembre a 1995,01 punti. Rotti anche questi rimarrebbe come unica importante area bottom la “linea Maginot” tracciata il 9 marzo 2009, il minimo a quota 1809,98 punti toccato all’apice della crisi dei mutui subprime.
Così come la correzione dell’azionario e l’impennata dei rendimenti sui governativi, tornano a essere i temi protagonisti della stampa economica, nel panorama dei certificati si torna a parlare di pericolo barriere e, per i più temerari, di rinnovati spunti operativi. A tale proposito, il Bonus Cap di Société Générale scritto sull’Eurostoxx 50, con il ritorno sulla lettera del market maker a partire dallo scorso 17 aprile, torna a essere uno dei candidati più promettenti da inserire in watchlist. Già presentato lo scorso 14 marzo, nell’Approfondimento del Certificate Journal 268, il certificato dell’emittente francese si mette in mostra per la profondità della barriera e per il ricco premio riconosciuto sul nominale a scadenza. Tuttavia, come già avevamo avuto modo di anticipare nella sua presentazione, incorpora un’elevata componente di rischio dovuta al premio pagato per la struttura opzionale rispetto alla sua componente lineare.
In particolare, fissata la scadenza per il 19 agosto 2013, il Bonus Cap riconoscerà un premio minimo di 40 euro ogni 100 di nominale se l’Eurostoxx 50 non avrà mai violato la barriera posta a 1639,875 punti, pari al 50% dello strike rilevato a 3279,75 punti. Qualora la variazione complessiva del sottostante dovesse essere superiore al livello Bonus, il certificato replicherà linearmente il rialzo fino ad un rimborso massimo di 150 euro, pari a 4919,62 punti in termini di indice. L’evento knock out determinerà invece la perdita automatica della struttura opzionale, trasformando il certificato in un semplice benchmark che a scadenza riconoscerà un rimborso pari alla performance effettiva del sottostante, fatto salvo il cap ai rendimenti pari al 150%. Con una durata residua di poco meno più di un anno, il certificato, esposto in lettera a 104 euro, riconosce ancora un upside complessivo del 34,62%, corrispondente a un 25,80% annualizzato.
Tuttavia, seguendo il modus operandi proposto nell’Approfondimento di cui sopra, è necessario ponderare il potenziale profitto con il rischio. Prima di tutto quello barriera. Benché i 1639,875 punti, risultino inferiori a tutti i principali supporti dell’indice, la distanza dagli scambi correnti è pari al 28,24%. Se si tiene poi conto dei 183,6 punti che si attende l’indice dovrà perdere lungo la durata residua in seguito allo stacco dei dividendi, tale cuscinetto si assottiglia al 22%. Un margine non poi così profondo, come provato anche dal CED|Probability che in funzione delle condizioni attuali stima al 38,52% la probabilità che si verifichi l’evento knock out. Qualora questo scenario prenda corpo, andrà pesata con attenzione l’entità della relativa perdita. Infatti, rispetto al valore della componente lineare, il prezzo lettera incorpora un premio del 33,65%. In altri termini, qualora si verificasse l’evento barriera e alla scadenza l’indice chiudesse ad esempio a 2263,13 punti, l’equivalente rimborso di 69 euro, determinerebbe una perdita sul prezzo di carico pari al premio.