STRATEGIE IN OPZIONI: LO STRANGLE
Prosegue il nostro viaggio attraverso le figure in opzioni più diffuse. Questa settimana ci occupiamo dello strangle.
Dopo aver analizzato nel numero precedente gli straddle, il Punto Tecnico di questa settimana affronta una nuova strategia attuabile sia in acquisto che in vendita, che prende il nome di strangle. Gli strangle sono chiamati anche combinazioni verticali inferiori e vengono costituiti mediante l’acquisto di una call e di una put aventi la stessa scadenza ma strike diversi. Il principio di base prevede che lo strike “A” della call sia maggiore dello strike “B” della put, che ha un valore più basso. Ciò implica che a scadenza, se il prezzo del sottostante è al di sotto del livello A, la call non venga esercitata e valga zero e che il payoff della put sia pari alla differenza tra il suo strike B e il valore finale dell’indice nel giorno di scadenza. Invece, nel caso in cui a scadenza il valore dell’indice sia superiore allo strike A della call, è previsto che questa venga esercitata, creando un profitto dato dalla differenza tra il valore finale dell’indice e lo strike. La put in questo caso non sarebbe esercitata. Infine, se a scadenza l’indice rimanesse fermo tra i due strike, la strategia sarebbe in perdita e le due opzioni non verrebbero esercitate. La perdita totale sarebbe pari ai premi pagati per i due strumenti finanziari.
Un tale tipo di strategia è consigliabile solo quando si prevede un forte rialzo o un forte ribasso del sottostante. Viceversa è preferibile effettuare una vendita dello strangle. Occorre tuttavia porre molta attenzione nell’effettuare uno strangle in vendita, in quanto espone a perdite illimitate in entrambe le direzioni.
SHORT STRANGLE
Se le aspettative sono per una sostanziale lateralità dei corsi, associata ad una progressiva diminuzione della volatilità, è possibile vendere le due opzioni, anziché acquistarle, mettendo in atto una strategia definita short-strangle. Scegliendo ad esempio come underlying il FTSE Mib, questa combinazione di opzioni sulla scadenza del 21 aprile, nello specifico una short put strike 16500 punti e una short call strike 17000 punti, ci permetterebbe di incassare subito un importo pari a 1520 euro. Se si verificasse un ribasso della volatilità, essa inciderebbe, oltre al time decay, in maniera consistente sul premio delle due opzioni. Questi due fattori sono fondamentali per l’esito positivo della strategia. Infatti, se i premi scendessero, sarebbe possibile chiudere la posizione, acquistando a prezzi molto più bassi, o in alternativa portando a scadenza la figura difendendo il premio incassato. Guardando al grafico di payoff e alle tabelle riassuntive della strategia, è bene ricordare che lo short-strangle espone l’investitore a perdite illimitate pertanto è opportuno gestire attivamente la posizione nel caso in cui l’underlying dovesse muovere repentinamente verso le due code estreme, agendo direttamente sul sottostante o coprendo la figura con altre opzioni lineari.Per valutare l’impatto della volatilità, si è scelto di mostrare il valore della strategia nel tempo a parità di livello corrente del sottostante (16868 punti). Come è possibile notare, un decremento della volatilità corrente dal 25% al 15%, comporterebbe un significativo aumento del valore del portafoglio, con uno shift verso l’alto quantificabile in circa 500 euro di plusvalore lungo tutta la curva a scadenza