FTSE MIB, BARRIERA A 10.000
22% di upside a fronte di un buffer del 30% per l’interessante offerta del Bonus sul FTSE Mib di Banca Aletti
Italia, due passi indietro. Questo il giudizio dell’agenzia di rating Standard and Poor’s che lo scorso venerdì ha tagliato di due notch il merito creditizio del Belpaese, che perde così la A per attestarsi a BBB+, alla stregua dell’Irlanda. Una mossa già preannunciata lo scorso dicembre che ha colpito in tutto nove paesi dell’area euro e che non ha avuto alcun effetto distorsivo sull’apertura dei mercati europei che dopo un’iniziale negatività, dovuta principalmente alla flessione del comparto bancario, hanno virato in positivo. Tuttavia, guardando ai problemi del nostro paese, l’intervento dell’agenzia di rating statunitense potrebbe riaccendere le tensioni relative al costo di rifinanziamento del debito pubblico di cui un’importante porzione è prevista in scadenza proprio nell’anno in corso. Guardando proprio al costo, per il momento il BTP decennale, all’indomani del downgrade con un CDS a quota 526,2 punti base, è fermo a un rendimento del 6,576%, grazie all’intervento della Bce.
Sempre più il futuro del Belpaese dipende ora dalla capacità del governo di creare fiducia tra gli investitori ridando anche fiato all’equity. In questo contesto, i certificati Bonus, grazie ad un payoff positivo anche in caso di ribasso del sottostante, possono rappresentare una valida alternativa per superare questa fase di sostanziale lateralità. A tal proposito un’interessante opportunità è offerta dal Bonus di Banca Aletti scritto sul FTSE Mib in scadenza il prossimo 28 novembre. Fissato lo strike a 20141 punti, se lungo la durata residua l’indice italiano non sarà mai stato pari o inferiore alla barriera posta a 10070 punti, ovvero il 50% del valore iniziale, il certificato restituirà a scadenza l’importo minimo di 132 euro. Si parla di minimo perché qualora il giorno di valutazione il sottostante si trovasse al di sopra dei 26586,12 punti (pari al livello Bonus), il certificato ne riconoscerebbe la maggior performance realizzata. Sul lato opposto, in caso di evento barriera, il certificato allineerà la propria quotazione a quella di un certificato benchmark replicando quindi la performance del sottostante, decurtata dai dividendi stimati fino a scadenza, ora pari a 620,2245 punti (il 4,14%).
L’interesse per il Bonus di Banca Aletti deriva dai suoi attuali termini di negoziazione, prima di tutto il prezzo. Il certificato infatti scambia sul Sedex a 108,05 euro, riconoscendo così in caso di mancato evento barriera, un rendimento del 22,17%, lasciando spazio a un margine di correzione pari a circa il 30% dai correnti 14995,01 punti di quotazione del FTSE Mib. In termini di tenuta dalla barriera, cruciale sarà il mese di maggio, sia per il classico D-day, che per il fatto che ci si arriverà dopo quello che si preannuncia un trimestre caldo per il debito italiano, vista la scadenza di titoli sovrani per un valore di 140 miliardi di euro. Pertanto è necessario essere consapevoli che in caso di evento knock out il rimborso teorico equivalente alla quotazione corrente dell’indice è pari a 74,45 euro e che per recuperare la perdita sull’acquisto a un prezzo di carico di 108,05 euro, sarebbe necessario che il FTSE Mib si riportasse entro la scadenza a 21762,35 punti.
Considerando invece uno scenario positivo, con la ripresa dei corsi da parte dell’indice italiano, per via dell’ampio margine ancora presente il certificato incrementerà il proprio valore più velocemente del sottostante. Infatti, a fronte di un rialzo dell’indice del 4,5% dalla chiusura dello scorso 9 gennaio a 14401,55 punti, il certificato dai 100,5 euro di quotazione ha dato un profitto del 7,5%.