IL BONUS CHE VISSE TRE VOLTE
Nuova fiammata per il Bonus 144 di Unicredit, che per la seconda volta scampa all’evento barriera e si riporta sulla parità.
Torna a far capolino nella rubrica dedicata al Certificato della settimana, una vecchia conoscenza dei lettori del Certificate Journal. Come in molti avranno capito, si tratta dell’ormai leggendario Bonus 144% di UniCredit sull’Eurostoxx 50 che, già in due diverse occasioni, ha messo a dura prova le coronarie degli investitori. La prima in corrispondenza dei minimi di marzo 2009, allorché l’indice delle blue chip europee scivolò in intraday al di sotto della barriera, posta a 1773,05 punti, prima del decisivo colpo di reni in chiusura di seduta ( vale la pena ricordare che l’evento barriera scatta solo sulla base del prezzo daily del sottostante ). La seconda, molto più recente, in relazione all’ultimo minimo segnato dallo stesso indice il 23 settembre scorso a 1935,89 punti. In entrambi i casi, il certificato ha subito una vera e propria dèbacle, scontando l’elevata probabilità dell’evento barriera e adeguando pertanto il proprio prezzo al teorico fair value conseguente alla perdita della protezione condizionata. Ora che le quotazioni dell’indice Eurostoxx 50 si sono nuovamente allontanate dalla soglia di massimo pericolo, tornando al di sopra dei 2300 punti, un cauto ottimismo aleggia attorno al certificato. Il ritorno di interesse è confermato in primis dagli scambi sul Sedex, che dopo un mese di sole contrattazioni sul prezzo in denaro si sono rivisti anche sulla lettera. E’ bene ricordare che a causa di un vero e proprio sold out risalente allo scorso anno, tale certificato è oramai da diversi mesi che viene quotato dal market maker con uno spread bid-ask di gran lunga superiore alla media, ossia di 15 euro.
Questa situazione ha creato nelle ultime settimane dei notevoli scostamenti di prezzo tra gli eseguiti anche se va specificato che chi avesse necessità di vendere troverebbe sul book la proposta del market maker sostanzialmente allineata al fair value. In relazione al prezzo del certificato sul secondario di Borsa Italiana e al suo fair value, calcolato sulla base degli attuali parametri di volatilità, dividendi stimati e tassi di interesse, si tenga conto che a fronte di un valore di indice pari a 2289,53 punti, il fair value della struttura opzionale ammonta a 91,58 euro, ossia 0,78 euro in più di quanto esposto in denaro dal market maker. Utilizzando i medesimi valori per stimare le probabilità che il certificato arrivi alla scadenza senza forare mai la barriera, tramite l’indicatore comunemente adottato dal Certificate Journal, è stato ottenuto un CED|Probability pari al 55,80%. Alla luce di tale risultato, sono pertanto poco più di una su due le probabilità stimate che il Bonus riesca ad arrivare alla scadenza dell’11 marzo 2013 senza aver mai violato il livello dei 1773,05 punti. Qualora le attese venissero confermate, in virtù del rimborso bonus di 144 euro, sarebbe pertanto del 36,20% la plusvalenza ottenibile alla scadenza prendendo come riferimento l’attuale prezzo lettera esposto dal market maker a 105,70 euro. Al contrario, qualora si riuscisse ad acquistare al fair value, il rendimento salirebbe al 57%. Attenzione, naturalmente, all’impatto che l’evento barriera eserciterebbe sul prezzo dello strumento. Infatti, partendo dal presupposto che la barriera è fissata al 50% dello strike iniziale ( 1773,05 punti a fronte dei 3546,1 punti iniziali ), in caso di violazione, la quotazione sul Sedex sarebbe destinata a scendere al di sotto dei 50 euro anche per effetto dei dividendi da scontare. In ultima battuta ricordiamo che il certificato è identificato da codice Isin DE000HVTLK02.