CJ874: Investire su indici per ridurre il rischio di portafoglio

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Era dal lontano 2010 che un certificato a capitale condizionatamente protetto legato ad indici non veniva eletto Certificato dell’Anno. I motivi di una pausa così lunga sono molteplici. In particolare, hanno avuto un ruolo significativo le dinamiche di mercato, come i tassi bassi e la volatilità compressa che hanno caratterizzato il decennio concluso nel 2022, fattori che hanno reso le emissioni su indici meno attraenti rispetto a quelle su titoli azionari.
Negli ultimi due anni, tuttavia, il profilo rischio-rendimento di alcune emissioni – tra cui quella che si è aggiudicata il titolo di Certificato dell’Anno – ha riacceso l’interesse degli investitori, sempre alla ricerca di soluzioni difensive per proteggersi da eventuali storie negative, come quelle legate a STMicroelectronics e Stellantis, in un contesto di mercato rialzista. La categoria dei certificati scritti su indici potrebbe rappresentare un’opportunità da cogliere, ma potenzialmente di breve durata, poiché la normalizzazione dei tassi di interesse potrebbe ridurne l’appeal nel prossimo futuro. A partire da questa considerazione, nel numero di questa settimana analizziamo una serie di certificati selezionati dall’Ufficio Studi.
La ricerca di soluzioni difensive passa anche attraverso strutture che offrono profili di rimborso a scadenza fortemente asimmetrici. Tra queste rientrano i certificati dotati di Airbag, che consentono di mitigare gli effetti di un andamento particolarmente negativo del sottostante. Per spiegarne il funzionamento, abbiamo preso come esempio un nuovo Phoenix Memory Airbag Callable, emesso da Barclays e legato a un basket composto da Enel, Stellantis, Leonardo e Moncler. Questo certificato presenta una barriera fissata al 50% degli strike e offre premi periodici mensili dello 0,53%.
Questa e altre strutture saranno oggetto di approfondimento nel corso Acepi “I casi pratici”, in programma il prossimo 20 febbraio.