CJ861: Credit Linked, record del 2023 nel mirino
Mentre cresce l’attesa per sapere chi tra Donald Trump e Kamala Harris sarà il nuovo presidente degli Stati Uniti, è tempo di risultati trimestrali anche per il segmento dei certificati. Infatti, Acepi, Associazione Italiana Certificati e Prodotti di Investimento, ha fornito il consueto quadro sul mercato primario dei certificati che mostra un rallentamento delle sottoscrizioni dopo il record del 2023. In particolare, nel 2024, complici le dinamiche di mercato e dei tassi di interesse e le incertezze, il terzo trimestre si è chiuso con 5,432 miliardi di euro, portando il bilancio complessivo dopo nove mesi a 18,317 miliardi di euro. Sarà sicuramente difficile, ma non impossibile, superare i 25,7 miliardi di euro dello scorso anno, ma anche solo con questo dato parziale il 2024 è già il secondo miglior anno dalla nascita dell’Associazione, con il dato parziale che ha già superato i 17,166 miliardi di euro del 2019.
In controtendenza positiva i dati sul secondario, dove alla fine del terzo trimestre 2024, sommando SeDeX e Cert-X, si contano 10.011 certificati negoziati con un turnover da inizio anno di 15,022 miliardi di euro, già il 25,75% superiore all’intero 2023. Un trend che ha permesso al mercato italiano dei certificati di investimento di affermarsi, secondo i dati Eusipa (European Structured Investment Products Association) a fine primo semestre, come primo mercato europeo davanti alla Germania. Questi sono solo una piccola parte dei numeri che verranno mostrati nel corso del prossimo Acepi Day in programma per il 12 novembre.
Tra le tendenze che stanno caratterizzando il segmento vi è la crescita delle Credit Linked tra le quali ad oggi si contano un totale di 1.122 emissioni. A queste abbiamo dedicato un approfondimento che spiega le caratteristiche peculiari di questi certificati e le diverse strutture che gli emittenti stanno proponendo agli investitori. Sotto la lente è invece finito un Phoenix Memory Step Down di BNP Paribas scritto su titoli del settore utilities, settore che dovrebbe beneficiare della discesa dei tassi di interesse. Si tratta di un’emissione scritta su Veolia, A2A, Verbund ed E.On che prevede premi condizionati dello 0,73% e barriera capitale posta al 60%.