Un tech diversificato che vale l’8% annuo
Nuova proposta in casa Leonteq. Possibilità di puntare sui tecnologici oltre i FAANG
Servizi It, computer hardware ed equipaggiamento per comunicazioni sono tre dei sotto segmenti più interessanti quando facciamo riferimento al comparto tecnologico statunitense. Questo settore è quello che sulla carta ancora si distingue per le migliori prospettive di crescita e, nonostante il cambio di sentiment con l’arrivo dei nuovi vaccini, continua a macinare performance positive in borsa.
Un trend particolarmente resiliente anche ai newsflow negativi che ci invita a guardare con interesse ad un nuovo Phoenix Memory firmato Leonteq (Isin CH0579776839) agganciato ad un basket composto da Apple, Infosys Technologies e Dell. Il certificato prevede una durata complessiva di tre anni e con premi periodici del 2% trimestrali, pari quindi all’8% annuo.
Più in dettaglio la prima data di osservazione è fissata per il 4 marzo 2021 e sarà utile solo per il pagamento del premio periodico previsto che sarà vincolato alla tenuta del trigger del 60%. Dalla data successiva si apriranno anche le finestre autocallable nella consueta modalità step down sul trigger. Pertanto, si partirà dal 100% iniziale per poi decrescere al 95% dalla rilevazione del 4 marzo 2022 e al 90% da quella di marzo 2023. Un profilo di rimborso ormai divenuto marchio di fabbrica di casa Leonteq, ma che aumenta la flessibilità e l’asimmetria dello strumento rispetto ai movimenti dei sottostanti e che regala agli investitori performance positive anche a fronte di moderati ribassi dei sottostanti. Sfruttando l’attuale situazione sul fronte delle due leve che muovono i prezzi di questa tipologia di prodotti, ovvero la correlazione tra i titoli del basket e la volatilità implicita, sul Sedex il certificato è ancora acquistabile vicino ai 1000 euro nominali nonostante i sottostanti siano quasi tutti in rialzo del 5%. Un buon cuscinetto per guardare con interesse all’incasso non solo della prima cedola periodica ma anche per la prima data autocallable fissata per il 4 giugno 2021.
Il margine non è tale da far dormire sogni tranquilli ma anche il flusso dei premi appare interessante, soprattutto perché questi sono dotati di effetto memoria. Un’opzione questa non trascurabile, che fa sentire il suo perso anche in scenari moderatamente negativi sostenendo il prezzo del certificato. In conclusione, tra protezione fino al 40% di ribasso, premi annui dell’8% con memoria, trigger decrescente in stile step down che aumenta le probabilità di richiamo anticipato prima della scadenza triennale, questo certificato mette sul piatto un mix interessante che lo rende una valida alternativa per puntare sul comparto tech americano, slegandosi anche dall’ormai diffuso ed inflazionato posizionamento sui FAANG.