Leonteq gioca in casa nel nuovo Phoenix Memory
L’emittente svizzera, forte del know-how locale, porta all’attenzione degli investitori un nuovo certificato con cedole periodiche, agganciato ad un basket di titoli svizzeri dove la bassa correlazione per una volta non è di casa. Sfruttando l’attuale fase di mercato, Leonteq è stata in grado di strutturare un nuovo certificato agganciato al profilo di payoff che la sta rendendo celebre nel segmento dei certificati italiani. Cedola periodica mensile, trigger decrescente sul fronte dell’autocallable, barriera capitale discretamente profonda rappresentano un mix ormai consolidato che ha fatto breccia nei portafogli degli investitori. Non è da meno quest’ultima proposta, ovvero un Phoenix Memory (Isin CH0478387373) agganciato a tre colossi svizzeri seppur diversificati per ambiti settoriali come Compagnie Financiere Richemont, Swiss Re e UBS.
Questo certificato emesso il mese scorso, permette all’investitore di ricevere cedole periodiche mensili con memoria dello 0,75%, ovvero del 9% annuo, qualora ogni sottostante rispetti il livello del 60% dello strike iniziale in ogni finestra di rilevazione. L’effetto memoria rappresenta un altro valido elemento di asimmetria, che permette di non perdere le cedole eventualmente non distribuite e di accantonarle per il successivo eventuale riconoscimento. Con questo meccanismo di pagamento della sola cedola periodica si arriverà fino al 28 novembre 2019 dove parallelamente si attiverà anche la Leonteq gioca in casa nel nuovo phoenix memory Focus sul nuovo Phoenix Memory made in Switzerland agganciato a Richemont, Swiss Re e UBS. Coupon annuo del 9% e trigger autocallable decrescente possibilità del richiamo anticipato al rispetto dell’intero strike iniziale.
La capacità di generare performance positive per l’investitore non solo in uno scenario altrettanto positivo per i sottostanti, è una delle caratteristiche comunemente rinvenibili nei certificati, oltremodo nelle 22 strutture a capitale condizionatamente protetto. In questo caso a questa classica accezione si aggiunge anche il trigger decrescente del 5% di anno in anno. Accadrà infatti che già a partire da giugno 2020 si potrà rientrare in possesso del capitale maggiorato della cedola di competenza anche in caso di ribasso del 5% da parte di uno dei titoli del basket, ovvero del 10% da giugno 2021 e del 15% ( trigger autocall 85%) dall’anno successivo. Ciò significa che anche in presenza di una performance del -15% da parte del worst of, l’investitore non solo avrà avuto accesso ad un flusso cedolare annuo del 9%, ma verrà rimborsato anche anticipatamente rispetto alla naturale scadenza di maggio 2024. Il basket sottostante di tipo worst of ( comanda sempre il titolo più debole) , chiudendo un occhio sul fronte del dividend yield di alcuni sottostanti, garantisce margini di garanzia sicuramente differenti se confrontati con altri certificati del medesimo payoff. La solidità dei tre sottostanti, tutte Blue Chips dell’indice SMI, la volatilità particolarmente contenuta tenuto conto che a livello storico si attesta tra il 15,95% di Swiss Re e il 24,5% di Richemont, il basso ricorso alla leva della correlazione, in questo caso mediamente alta, fanno di questa proposta una valida alternativa in ottica di diversificazione di portafoglio ma anche per strutturare un flusso cedolare periodico con rischi controllati sul fronte azionario.
Una proposta pertanto atipica, che presenta profili di interesse sotto diversi aspetti. Anche il prezzo risulta particolarmente interessante, in quanto scambiato al CertX di EuroTLX a quota 1010 euro, a fronte del -3% dell’attuale worst of (UBS), con Swiss Re a +2,5% e Richemont che gira addirittura a +10% dallo strike iniziale di 75,2 chf.