E’ uscito il Certificate Journal n.601
In una riunione anticipata a mercoledì Mario Draghi ha confermato che le prospettive per la crescita sono al ribasso. A pesare non c’è solo l’incertezza politica ma anche la guerra commerciale con gli USA e la fragilità dei paesi emergenti e pertanto difficilmente i tassi di interesse saliranno nell’area euro. Ma l’instabilità non domina la scena solo nel Vecchio continente, ma anche negli USA dove la politica monetaria ha subito una drastica revisione al ribasso. Eventi questi che hanno fatto riversare nuovamente la liquidità sui mercati azionari, al punto che dopo un fine 2018 da dimenticare, il primo trimestre è stato il migliore degli ultimi 40 anni. Tuttavia , per molti analisti questo rialzo si sta reggendo su fondamentali tutt’altro che solidi e pertanto il rischio di una brusca inversione alla prima tempesta del 2019 appare concreto. Proprio per affrontare al meglio questo scenario siamo andati a selezionare le migliori opportunità Reverse per bilanciare i portafogli e trarre profitto non solo da eventuali ribassi ma anche dalla sostanziale lateralità del mercato. Se si guarda al nostro Paese, i focolai di crisi si moltiplicano. Nel corso della settimana sia il Premier Conte che il ministro dell’economia Tria hanno descritto una situazione poco rosea con Moscovici che ha poi rincarato la dose accusando l’Italia di frenare l’intera Europa. Pertanto in ottica di copertura delle posizioni lunghe sui titoli o indici italiani, possono tornare utili i 127 certificati a leva dinamica quotati sul Sedex. Presenta invece il classico profilo dei certificati capaci di rendere guadagni anche in uno scenario moderatamente negativo, l’ultimo certificato di Societe Generale legato al titolo Unicredit. Il Phoenix Memory che abbiamo analizzato questa settimana vanta una ricca cedola a memoria e trigger decrescenti per il rimborso anticipato. L’aspetto ancor più interessante è la barriera sotto quota 7 euro.