ENI, SU LA TESTA!
Ci sono molti focolai che potrebbero innescare la volatilità
sui mercati azionari. Dalle nuove tensioni sul prezzo del petrolio, per arrivare alla bollente poltrona di Donald Trump passando per la politica monetaria
della FED, non mancano di certo ai mercati i motivi
per innescare quella correzione che da tempo è attesa
ma che ancora non si è manifestata. Un movimento
che, se contenuto, darebbe un po’ di respiro anche alle strutture dei certificati di investimento che in questo momento, con la volatilità compressa sui
minimi, offrono profili di rischio rendimento molto tirati,
ovvero sbilanciati dalla parte del rischio.
In tale contesto la ricerca di soluzioni valide si fa difficile,
ma qualche spunto di investimento sui 3000 certificati quotati si riesce ancora a trovare. E’ il caso di un Phoenix Memory Coupon di Société Générale
quotato sul Sedex di Borsa italiana scritto su un paniere
di 5 primarie azioni italiane quali Enel, Intesa Sanpaolo, Telecom Italia, Generali ed Eni che consente di puntare a un rendimento superiore al 23%
in un anno.
Come è lecito attendersi, un rendimento così alto comporta l’assunzione di qualche rischio. In primo luogo è da comprendere il funzionamento
di questo strumento che è stato emesso il 23 giugno
2014 con una durata complessiva di quattro anni intervallati da date di osservazione semestrali utili sia per il conseguimento di una cedola che per
l’eventuale rimborso anticipato.
In particolare in queste occasioni, una rilevazione pari al livello barriera
posto al 60% dello strike da parte di tutti i sottostanti
da luogo al pagamento di un importo periodico del 4,75%, eventualmente maggiorato delle cedole precedenti non erogate, mentre un fixing superiore allo
strike permette di conquistare il diritto a un coupon
aggiuntivo del 5%, per un rimborso complessivo pari
a 109,75 euro.