OBAMA: WHO’S NEXT?
Crocevia ed inevitabile market-mover, le elezioni presidenziali americane rappresentano senza dubbio un passaggio fondamentale in grado di condizionare i mercati finanziari della borsa valori più importante al mondo.
Tra candidati palesemente sponsorizzati dalla grande finanza e fortemente avvezzi alla stessa, poco o nulla si trova nel mezzo. Anzi. Ecco che pertanto lo scenario si potrebbe fare pericolosamente incerto e pertanto una dose di cautela potrebbe risultare la scelta vincente.
Infatti, tra simpatici e antipatici, l’asimmetria dei rendimenti che accompagna i certificati di investimento potrebbe nuovamente tornare utile. Ma andiamo per gradi, chi sono i soggetti in campo per succedere ad Obama? L’accusa ad Hillary Clinton della palese vicinanza a Wall Street consente al senatore socialista Sanders di tenere testa forse più del previsto.
15 milioni di dollari sarebbero i flussi in entrata erogati direttamente da soggetti con interessi finanziari alla campagna elettorale dell’ex first lady, che hanno portato quest’ultima anche a rivedere alcune dichiarazioni sul comparto finanziario evidentemente andate indigeste a qualcuno. La Clinton, forse per cambiare tipologia di messaggio, in diversi suoi comizi si è presentata addirittura con l’ex senatore Barney Frank, il coautore della riforma Dodd-Frank dei mercati finanziari adottata dal Congresso dopo eccessi e disastri del 2008.
Un modo forse per ribadire che è pronta ad intervenire nuovamente sul mercato borsistico statunitense. Sanders rappresenta, nell’ancora incerto panorama delle primarie USA, il vero spauracchio che promette di innalzare le tasse sulle attività finanziarie e il ritorno alla sanità pubblica che raderebbe al suolo il settore assicurativo a stelle e strisce.
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