QUANDO IL CERTIFICATO BATTE L’AZIONE
Uno switch di ampio respiro per chi ha Telecom in carico a prezzi superiori a 1 euro offerto da un Easy Express a prezzi di saldo. Come sfruttare l’opportunità
Forte di un recupero di 87 punti percentuali dai minimi dell’agosto scorso e di un progresso del 21% da inizio anno, Telecom Italia si conferma tra i titoli del listino milanese più in forma dell’ultimo semestre. Diversi i temi all’ordine del giorno del Cda in calendario il 27 febbraio, dalla disputa in atto tra i vertici aziendali e il consigliere indipendente Lucia Calvosa in merito alla corporate governante, all’aggiornamento sul mercato brasiliano, con Asati – l’associazione dei piccoli azionisti – che ha espresso il proprio apprezzamento sulla potenziale operazione di fusione tra Tim Brasil e Gvt che allontanerebbe l’ipotesi di spezzatino della controllata brasiliana sulla quale si sono rincorse indiscrezioni e conferme sulla vendita sponsorizzata da Telefonica. Alla vigilia del Cda, Telecom si mantiene stabile a Piazza Affari, con una quotazione di 0,875 euro che rasenta i massimi dell’ultimo anno toccati a 0,8865 euro lo scorso 21 gennaio. Un livello di prezzo ideale per mettere in pratica un’operazione di switch tra l’azione e uno dei certificati ammessi alla quotazione al Sedex di recente – un Easy Express targato BNP Paribas – in particolare per quanti hanno in carico i titoli a valori superiori a 1 euro e che necessitano pertanto di un ulteriore strappo rialzista della compagnia telefonica. L’obiettivo dichiarato dell’operatività che può essere attuata sfruttando i prezzi di saldo a cui il certificato viene venduto può essere sintetizzato in questo modo: rinunciare ai risicati dividendi, se eventualmente distribuiti, per garantirsi l’opportunità di incassare una plusvalenza del 31,5% a giugno 2016 anche nell’ipotesi che Telecom perda di valore, purché si confermi al di sopra dei 0,7838 euro, assicurandosi nel contempo una perdita inferiore a quella dell’azione in caso di discesa al di sotto di questo livello. Come dire che rispetto all’investimento azionario, il certificato portato alla scadenza del 17 giugno 2016 genererà sempre una overperformance fintanto che Telecom Italia si manterrà al di sotto di 1,145 euro.
Più nel dettaglio, l’Easy Express è stato emesso ad un prezzo di 77 euro, corrispondente a un valore del titolo azionario pari a 0,825 euro e alla scadenza liquiderà automaticamente un importo pari a 100 euro se l’ultimo livello rilevato da Telecom Italia sarà non inferiore a 0,7838 euro. Diversamente, restituirà un importo pari al prodotto tra l’ultimo livello rilevato e il multiplo fisso 93,333. Strutturato nella forma più classica dei Bonus Cap con barriera osservata solo alla scadenza, il certificato è pertanto in grado di slegare il rendimento dall’andamento lineare di Telecom Italia, generando una plusvalenza del 31,5% sui 76 euro oggi necessari per l’acquisto alla sola condizione che alla data di valutazione finale l’azione non abbia perso più del 10% dai 0,875 euro correnti. Osservando l’analisi di scenario proposta in tabella si evidenzia l’utilità di un’operatività di switch.
GENESI DI UNO SWITCH
Ipotizzando di avere acquistato 10.000 azioni Telecom Italia al prezzo di 1,15 euro, ad oggi il controvalore al netto dei dividendi eventualmente maturati nel frattempo risulta pari a 8750 euro, per una minusvalenza contabilizzata di 2.750 euro. Per poter recuperare il capitale investito è necessario che Telecom salga di un ulteriore 31,4% dai 0,875 euro correnti. Decidendo di vendere le 10.000 azioni e di reinvestire il controvalore riveniente dall’operazione – pari a 8750 euro al lordo delle commissioni di negoziazione – nel certificato, si otterrebbe l’acquisto di 115 certificati al prezzo di 76 euro e una quota residuale di cash pari a 60 euro ( da destinare al sostenimento delle commissioni di negoziazione). Come illustrato dalla tabella di analisi dello switch, alla scadenza del 17 giugno 2016 in qualsiasi scenario l’Easy Express genererà una performance migliore di quella dell’azione, riportando il capitale inizialmente investito al punto di pareggio anche nell’ipotesi di ribasso dell’azione non superiore al 10%. Come detto, solamente in caso di una salita oltre 1,15 euro si avrebbe una under performance del certificato, per effetto del Cap posto in corrispondenza dei 100 euro di massimo rimborso.
SCONTO SULLA COMPONENTE LINEARE
L’applicabilità dell’operatività di switch è fornita dal prezzo a cui il certificato viene quotato sul Sedex, inferiore alla componente lineare, ovvero al valore risultante dal prodotto tra il multiplo e il valore corrente dell’azione ( sconto che si conferma anche ipotizzando una distribuzione dei dividendi dell’azione). Infine, per avere un’idea più precisa del rischio dell’investimento facciamo riferimento al CED|Probability, l’indicatore di probabilità che tenendo conto del dividend yield e della volatilità dell’azione, restituisce un 57% di probabilità che Telecom si trovi alla scadenza del certificato al di sopra del livello barriera dell’Easy Express. Non molto, ma sufficiente per giustificare uno switch partendo dal presupposto che nella peggiore delle ipotesi – ovvero in caso di rilevazione inferiore a 0,7838 euro – si avrà ugualmente l’opportunità di migliorare il saldo dell’investimento iniziale in azioni.