IL CALENDARIO DEI CERTIFICATI:TIRIAMO LE SOMME

Primo semestre senza vinti né vincitori per il calendario dei certificati 2013. Al bersaglio i certificati con opzioni barriera, vittoria mutilata per le strutture Express.

 

A dieci giorni dal giro di boa, Certificate Journal come di consueto traccia un bilancio dei primi sei mesi del suo Calendario e propone un aggiornamento delle opportunità selezionate per la seconda parte dell’anno. Un viaggio attraverso i dodici certificati più promettenti del 2013.

 

EXPRESS SULL’ORO DI GENNAIO, TEMPESTA PERFETTA

Tutto sembrava portare nella direzione del rimborso anticipato alla prima rilevazione disponibile per l’Express di Deutsche Bank scritto sul fixing pomeridiano dell’oro. Rilevato uno strike a 1675,5 dollari infatti, alla rilevazione del 24 gennaio 2013 sarebbero stati rimborsati 107 euro ogni 100 di nominale per valori del biondo metallo almeno pari a quello iniziale. Stabilizzatosi nell’ultimo bimestre 2012 nuovamente sopra la soglia dei 1700 dollari, nel mese di gennaio i primi cedimenti verso area 1600 dollari hanno lasciato con il fiato sospeso le sorti dell’Express teutonico, identificato da codice isin DE000DE2LYL0. Tuttavia, in virtù di un fixing pomeridiano per la giornata del 24 gennaio pari a 1671 dollari, ha mancato solo di quattro dollari l’estinzione anticipata. Il tracollo subito dalla quotazione dell’oro dopo l’abbandono della soglia dei 1600 a fine marzo ha trascinato con sé anche le quotazioni del certificato, esposto in lettera  a 103,2 euro, a inizio gennaio. A fronte di una perdita dell’oro pari al 17% dai 1645,25 dollari di rilevazione iniziale, il certificato quota ora a 86,9 euro, con possibilità di estinzione anticipata a 114 euro il prossimo 24 gennaio prima della naturale scadenza alla stessa data del 2015 in cui sarà garantito il capitale nominale per un valore dell’oro non inferiore a 1172,85 dollari.

FEBBRAIO, META FACILE

Non tutti i cap vengono per nuocere. Nel caso dello Sprint Cap sull’S&P 500 targato BNP Paribas, la partecipazione in leva tre e il posizionamento di un tetto al rialzo a quota 1425,47 punti hanno permesso al certificato di navigare in acque sicure negli ultimi mesi di vita. La spinta verso i massimi di cui l’indice a stelle e strisce ha goduto a partire da metà novembre dello scorso anno infatti, ha portato stabilmente le quotazioni sopra quota 1400 punti a partire dal mese di dicembre. A determinare un apprezzamento solo parziale del certificato hanno invece contribuito il tetto massimo ai rendimenti e la durata residua, cosicché l’acquisto in lettera a 1189,70 euro a inizio gennaio ha permesso senza troppi sforzi di ottenere alla scadenza del 25 febbraio un rimborso di 1240 euro equivalente all’importo massimo, pari ad un rendimento su base annua di oltre il 30% al lordo degli oneri fiscali.

MARZO MESE DI CELEBRAZIONI

Il mese di marzo è stato dedicato al celebre Bonus144 scritto sull’Eurostoxx 50 di Unicredit, sopravvissuto ai numerosi bottom di mercato degli ultimi cinque anni. Presenza nota del mercato dei certificati grazie alla sua particolare struttura, è stato a più riprese protagonista di interessanti opportunità d’investimento. Giunto alla naturale scadenza lo scorso 11 marzo, il certificato di Unicredit ha ufficialmente  rimborsato 144 euro ogni 100 di nominale in virtù di un valore dell’indice mai inferiore alla barriera posta a 1773,05 euro lungo la vita del prodotto.  Contraddistinto da uno dei book di negoziazione più liquidi del segmento certificati d’investimento, è stato rilevato a inizio gennaio ad un prezzo di 142,15 euro a fronte di un valore dell’indice pari a 2693 punti. Il rimborso dell’intero importo Bonus ha quindi lasciato spazio a un gain di breve termine pari all’1,3% rispetto al prezzo preso a riferimento.

APRILE A BOCCA ASCIUTTA

Conclusione amara per l’Express Coupon di Unicredit scritto sull’Eurostoxx 50. Segnalato come certificato per il mese di aprile con il proposito di salire sul treno del recupero del trend positivo, puntava infatti ad un recupero dell’indice di poco superiore al 9% per ottenere un rendimento di oltre 20 punti percentuali a fronte di un perdita attesa del 2,3%. Dai 2693 a cui era stato rilevato l’Eurostoxx 50 a inizio gennaio tuttavia, dopo aver raggiunto un massimo a 2750 punti a fine mese , non ha mantenuto il trend riportandosi a inizio aprile al di sotto della  soglia dei 2700 punti. Con il rimborso garantito del nominale fino al livello barriera posto a 2057,776, a fronte di un prezzo di riferimento pari a 102,34 euro, il certificato ha quindi mancato il rimborso del premio complessivo del 32% registrando invece una perdita del 2,3%.

MAGGIO TEMPO DI STACCO

Rimborso maggiorato di premio per il Bonus scritto sull’indice delle blue chips del Vecchio Continente di ING Bank. Caratterizzato da un importo Bonus pari al 10% del nominale  e dalla mancanza di un cap ai rendimenti,  grazie ad un valore dell’indice mai inferiore ai 1994,72 punti, alla scadenza dello scorso 14 maggio il certificato ha rimborsato premio e nominale, riconoscendo così, rispetto ai 1069,40 euro presi come prezzo di riferimento a inizio gennaio, un rendimento complessivo pari al 2,86%, equivalente ad un rendimento su base annua dell’8,23%. Il nervosismo dell’indice che lungo la durata residua ha perso quota fino a toccare un supporto in area 2550 per poi risalire in direzione 2800 non ha quindi fatto tremare in maniera sostanziale la quotazione del Bonus che ha potuto garantire a chi lo avesse tenuto un portafoglio, un flusso di cassa a breve termine da aggiungersi alle potenziali cedole ricevute durante il mese dei dividendi per antonomasia.

GIUGNO, CHIAMATA IN ATTESA

Manca l’ultima chiamata per il rimborso anticipato, l’Athena Certificate scritto sull’Eurostoxx 50 di BNP Paribas, caratterizzato da codice Isin NL0009589951. Rimane ora unicamente la scadenza naturale del prodotto strutturato fissata per il prossimo 4 dicembre. Rilevato uno strike a 2841,99 punti, se l’indice del Vecchio Continente dovesse recuperare il 5,6% dai correnti 2690 punti, il certificato rimborserà 121 euro ogni 100 di nominale, mentre garantirà il capitale iniziale fino ad un livello barriera posto a 1420,995 punti. Tenuto conto di un prezzo lettera rilevato a inizio gennaio pari a 1060,5 euro, a fronte del mancato rimborso e di un valore del sottostante sostanzialmente allineato con i 2693 punti di riferimento iniziale, il certificato è quotato ad un mid price di 1071 euro. Pesa quindi il valore del potenziale premio a scadenza di 21 euro rispetto al rimborso teorico pari a 1000 euro qualora il certificato non recuperasse i 5,6 punti percentuali che lo distanziano dalla soglia trigger. In caso contrario, si stabilizzerà il valore delle perdite in conto capitale a circa il 7% fino ad un ribasso del sottostante pari al 47,2%.

LUGLIO PUNTA ALLO SPRINT

Con i listini europei tornati sostanzialmente sui valori di inizio anno, le proposte segnalate per ciascun mese si trovano ora a fare i conti con una durata residua inferiore. Come nel caso del Autocallable Step Plus di Banca Aletti (IT0004744170), scritto sull’indice FTSE Mib, certificato del mese di luglio per il calendario 2013. Mancata la precedente rilevazione intermedia, se il prossimo 19 luglio il valore dell’indice italiano non sarà inferiore al trigger posto a 18359,17 punti, il certificato rimborserà 116 euro. Si guarderà altrimenti alla rilevazione anticipata del prossimo anno con coupon a memoria prima della naturale scadenza fissata al 22 luglio 2015 dove per valori inferiori al trigger sarà comunque garantito il rimborso del nominale maggiorato di una cedola dell’8% fino ai 14687,5 punti barriera. In caso contrario il rimborso replicherà linearmente la performance complessiva. Tenuto conto di un mid price pari a 92,27 euro, il certificato osserva una flessione rispetto a gennaio pari al 3,7% a fronte di un upside potenziale del 25,7%. Servirà all’indice tuttavia il recupero degli oltre 2000 punti che lo distanziano dal 16100 punti correnti. In ottica di lunga scadenza, sotto l’ipotesi di tenuta della barriera invalidante, se il certificato giungerà alla data finale, il rendimento minimo prospettato è pari al 17% in virtù della cedola plus garantita sopra la barriera in caso di mancato evento trigger.

AGOSTO GUARDA ALLA BARRIERA

Aspettative lateral ribassiste per l’Express Coupon di Unicredit scritto sul FTSE Mib (DE000HV78AU0). In scadenza il prossimo 5 agosto, in virtù di una barriera posta a 15083,04 punti e di un prezzo sotto alla pari,ovvero a 89,5 euro,  lo scorso gennaio il certificato era stato segnalato come opportunità da tenere a monitor alla stregua di un bonus  a barriera valida unicamente alla data finale. A poco meno di due mesi dalla scadenza, a fronte di un valore dell’indice italico pari a 16100 punti, il certificato continua a quotare sotto la pari, a 93 euro, lasciando cosi spazio ad un rendimento potenziale del 7,5%. A fronte di un ribasso del 4,76% da parte dell’indice rispetto alla rilevazione di inizio gennaio, il certificato ha inoltre osservato un apprezzamento del 3,9%. In caso di discesa del FTSE Mib al di sotto della soglia knock out, il rimborso replicherà la performance effettiva del sottostante rispetto al valore strike di 21547,84 punti.

SETTEMBRE, BARRIERA PROFONDA

Freno tirato sulle aspettative di rialzo dei mercati anche per la scelta del certificato del mese di settembre, il Bonus di Banca Aletti scritto sul FTSE Mib, identificato da codice Isin IT0004627938. Caratteristica predominante della struttura è infatti la profondità della barriera, posta a 11686,15 punti. La tenuta della soglia knock out, valida in continuo, determinerà un rimborso minimo pari a 115 euro ogni 100 di nominale, senza tuttavia preveder alcun cap al livello Bonus posto a 23577,32 punti. Tenuto conto di un valore del sottostante tornato pressoché ai livelli rilevati a inizio gennaio, l’apprezzamento della struttura opzionale ha riconosciuto lungo il periodo di osservazione un rendimento sul Bonus pari al 5,2% visti i 112,60 euro a cui è esposto in denaro. L’acquisto al prezzo lettera di 112,95 euro lascia tuttavia spazio ad un rendimento di breve termine pari al 2,13% a fronte di un margine di variazione dell’indice pari al 27,4%.

OTTOBRE, PENULTIMA CHIAMATA

Ancora due le date di rilevazione anticipata disponibili per il Fast Bonus scritto su Assicurazioni Generali targato Banca IMI. Identificato da codice Isin IT0004853450, il prossimo 24 ottobre rimborserà anticipatamente il nominale maggiorato di un coupon dell’8,8% se il prezzo della stock assicurativa sarà pari almeno al livello strike posto a 12,54 euro. In caso contrario si guarderà alla rilevazione del prossimo anno, prima della naturale scadenza ad ottobre 2015 dove tuttavia la tenuta della barriera posta a 7,524 euro sarà sufficiente non solo per il rimborso del nominale ma anche per il coupon maturato ma non percepito. Passando alle condizioni di negoziazione, rispetto ad un calo del 2,65% da parte di Assicurazioni Generali rispetto ai 14,35 euro a cui era stata rilevata a inizio anno, il certificato è scambiato a 1048 euro, in rialzo di oltre il 4% dai 1006 euro di gennaio.   Il rimborso a 1088 euro, lascia tuttavia ulteriore spazio per ottenere un profitto al lordo degli oneri fiscali pari al 3,81%.

NOVEMBRE, STEP FINALE

Il livello trigger posto al di sotto del prezzo strike non è stato sufficiente per l’estinzione anticipata dello Step Certificate di Banca Aletti scritto sull’Eurostoxx 50, che giunge così alla sua naturale scadenza, fissata per il prossimo 29 novembre, a quattro anni dall’emissione. Segnalato a inizio gennaio per la possibilità di ottenere un rendimento di oltre il 13% a fronte di un recupero lungo la durata residua dei soli dividendi attesi per l’indice delle Blue Chip del Vecchio Continente, a distanza di circa un semestre,  il certificato identificato da codice Isin IT0004546229, è scambiato a circa 110 euro, in lieve rialzo rispetto ai 107,15 euro di rilevazione iniziale di un ammontare proporzionale ai dividendi persi dall’indice. D’altra parte, in virtù della minor durata residua, nell’ultimo bimestre il certificato ha assorbito buona parte del ribasso del sottostante. Alla scadenza tuttavia sarà necessario un valore dell’indice pari a 2657,38 punti per ottenere il rimborso del nominale maggiorato di un coupon di 22 euro. In caso contrario, sarà comunque garantita la protezione del capitale iniziale fino ad un ribasso pari a 2377,66 punti al di sotto dei quali invece l’importo replicherà la performance effettiva del sottostante dai 2797,25 punti iniziali fatto salvo un rimborso minimo garantito del 15%.

DICEMBRE, FTSE MIB SOTTO L’ALBERO

I certificati a barriera profonda sono quelli che gli investitori meno avversi al rischio scelgono per investimenti da compra e getta la chiave. Tuttavia il Bonus Cap di Unicredit sul FTSE Mib a cui è dedicata l’ultima copertina dell’anno, con una barriera poco al di sotto della soglia dei 11500 punti e un cap sui rendimenti pari al 23%  ha sfidato il primo semestre del 2013 tornando esattamente al punto di partenza, essendo esposto in denaro a 115 euro, prezzo rilevato a inizio gennaio. Nervosismo del sottostante, durata residua e dividendi attesi hanno infatti pesato sull’apprezzamento del certificato, identificato da codice Isin NL0009527795, soprattutto in virtù di un ritorno dell’indice italico nell’area dello strike iniziale, pari a 16351,41 punti.  L’ingresso ai valori correnti, tuttavia, tenuto conto di un prezzo lettera pari a 116,15 punti, riconoscerebbe in caso di tenuta della barriera un rendimento complessivo pari al 5,58%, equivalente ad un profitto su base annua superiore all’11%.