TRIMESTRE DA RECORD PER I CERTIFICATI
Sell in may and go away. Chi decidesse di mettere in pratica il suggerimento di questo vecchio detto anglosassone, lo farebbe con gli indici statunitensi e quello tedesco sui massimi storici, con quello londinese sui livelli più alti dal 2000 e con il FTSE Mib e l’Eurostoxx 50 in avvicinamento ai massimi dell’anno. Sul mercato delle commodity l’argento ha toccato in avvio di settimana la quotazione più bassa da settembre 2010, segnando un calo del 28% da inizio anno proprio perché il denaro affluisce sull’azionario. Gli interventi non convenzionali, operati di concerto dalle Banche centrali di Europa, Usa e Giappone sembrano quindi aver prodotto gli effetti sperati e il rally appare sostenuto da una enorme massa di liquidità, che tra i suoi effetti collaterali ha premiato in maniera chiara anche il segmento dei certificati di investimento. Il bilancio del primo trimestre, presentato nell’Approfondimento, evidenzia una crescita record del mercato primario, per numero di certificati emessi e per controvalore sottoscritto, e una seconda giovinezza per quello secondario, con i Leva Fissa, ma non solo, che continuano a catturare volumi ed investitori. Merito anche dell’innovazione che le banche emittenti riescono a proporre per permettere al segmento di rimanere al passo con i tempi che il mercato impone, quali ad esempio le opzioni autocallable oramai presenti in gran parte delle strutture per ridurre l’orizzonte temporale di investimento, o le barriere di tipo terminale che caratterizzano molte delle emissioni Bonus. A questo filone appartengono i nuovi certificati che Banca IMI ha quotato in Borsa Italiana, per la prima volta legati a cinque titoli del mercato tedesco che abbiamo analizzato per voi nel Certificato della Settimana. Spazio infine nel Punto Tecnico ai Credit Linked, certificati collegati ad eventi di credito di società differenti dall’emittente.