LUXURY: SCOMMESSE PREZIOSE
Con la chiusura mensile positiva di aprile, l’undicesima consecutiva, lo Stoxx600 ha inanellato la serie di rialzi più lunga dal 1997 mettendo a segno un apprezzamento complessivo del 30%. Il Dow Jones dal canto suo ha superato per la prima volta nella storia i 15000 punti, sospinto dai dati positivi dei salari non agricoli e da una massa di liquidità che, iniettata di concerto dalle Banche centrali di mezzo mondo, continua a riversarsi sui listini azionari. Il taglio di 25 punti base ai tassi di riferimento dell’area euro, il quarto dell’era Draghi, era atteso dai mercati ma ha avuto il consueto effetto tranquillizzante per gli investitori internazionali, sempre più confidenti nella ripresa dell’economia dell’Eurozona, nonostante proprio oggi sia arrivata una nuova doccia fredda per i conti italiani. In questo contesto, anche un aumento di capitale da 3,7 miliardi di euro annunciato per allineare i conti ai requisiti patrimoniali richiesti da Basilea III sortisce effetti inaspettati e lancia la volata al rialzo del principale istituto bancario tedesco e dell’intero listino Dax. Deutsche Bank, sottostante del Bonus Cap scelto come Certificato della Settimana per un rendimento potenziale del 10% nei prossimi sette mesi, condizionato alla tenuta di una barriera posta ai livelli della scorsa estate, dalla diffusione della trimestrale ha spiccato il volo riavvicinandosi ai massimi degli ultimi dodici mesi. Chi invece sta iniziando ad accusare la stanchezza accumulata nel corso dell’ultimo biennio, durante il quale ha messo in mostra una capacità di overperformance sorprendente, è il settore del lusso. La scelta dei grandi marchi internazionali di guardare ai mercati emergenti e più in particolare all’India, ha evitato finora che un rallentamento fisiologico si trasformasse in una brusca frenata e ha creato i presupposti affinché il raffreddamento dei prezzi di alcune aziende possa diventare una potenziale buy opportunity.