DAI RIMBORSI LTRO, PRESSIONE SULL’INTERBANCARIO

Warning sul tasso variabile, sull’Euribor meglio una strutturata. Focus sulla RBS Obiettivo 8%

 

Dopo un consistente rialzo del tasso interbancario di riferimento dell’area Euro dai suoi minimi assoluti, durato poco più di un bimestre, si è già spenta l’euforia con le quotazioni del tasso Euribor che hanno bruciato in poco più di due settimane più della metà di quanto recuperato.Ad accendere nuovamente i fari sull’interbancario sono state le tranche di rimborso dei due prestiti LTRO, l’operazione della BCE volta a distribuire liquidità agli istituti bancari per scongiurare una crisi che stava contagiando il sistema. Da quel momento di fatto, l’interbancario è stato pressocchè congelato su livelli storicamente molto bassi, fin quando che non è iniziata la restituzione dei prestiti da parte delle principali banche.Come si è visto di recente, evidenti sono state le  correlazioni tra tali rimborsi e l’andamento atteso dell’Euribor,  come se le entità dei rimborsi definissero di fatto lo stato di salute delle banche europee e quindi indirettamente, di una ripresa dell’attività nell’interbancario. Oggi la situazione appare nuovamente congelata con i rimborsi che stanno mantenendo un ritmo nettamente al di sotto delle attese degli analisti.In particolare, nell’ultima riunione BCE, Francoforte ha reso noto che i fondi in rientro questa settimana ammonteranno ad appena 4,23 miliardi di euro complessivi: 2,894 miliardi sulla liquidità assegnata nella seconda operazione di finanziamento triennale, risalente a febbraio 2012, e 1,336 miliardi sulla prima operazione di dicembre 2011. Numeri addirittura inferiori a quelli già piuttosto bassi, previsti dall’ultimo sondaggio di Reuters, che indicava rimborsi per 5 miliardi sul secondo prestito e 3 miliardi sul primo.

 Le reazioni sull’interbancario non si sono fatte attendere e guardando alla curva a termine sull’Euribor trimestrale si nota chiaramente come si sia registrato uno shift negativo di quasi 30 punti base lungo tutti i principali nodi della curva nella rilevazione mensile, a fronte di una discesa dell’Euribor tornato verso quota 0,2% dai top registrati a quota 0,234% lo scorso primo febbraio. In tale contesto che torna chiaramente a far perdere di appeal le proposte a tasso variabile, può tuttavia trovare spazio anche in ottica di diversificazione del rischio, una strutturata sul tasso variabile targata RBS Plc. Si tratta della RBS Obiettivo 8% ( Isin GB00B6HZ2257), l’obbligazione con scadenza 15 luglio2021, ingrado di riconoscere ai suoi possessori una cedola annua dell’8%, qualora l’Euribor trimestrale sia all’interno del range compreso tra l’1,5% e il 4,5%. I prezzi notevolmente sotto la pari del bond scontano di fatto uno scenario tortuoso per tale tipologia di indicizzazione della cedola, tenuto conto dell’attuale valore dell’Euribor 3 mesi allo 0,2% circa.

Tuttavia facendo riferimento alla curva forward del tasso interbancario, che rappresenta nello specifico i valori attesi dal mercato per l’Euribor a tre mesi, le prospettive potrebbero migliorare nel tempo, come dimostrato dallo scenario di rendimento ipotetico. Infatti, guardando alla curva forward, il bond potenzialmente potrebbe tornare a distribuire le corpose cedole a partire dalla metà del 2016 fino alla sua naturale scadenza e pertanto, nel caso in cui tali aspettative dovessero confermarsi, gli attuali 89,06 euro garantirebbero un ritorno lordo su base annua del 5,21%, un valore nettamente superiore ai correnti rendimenti di mercato che rende di fatto il bond uno strumento da tenere in alta considerazione in ottica di diversificazione di portafoglio, soprattutto sul fronte dell’esposizione al rischio tassi. Da rilevare come guardando al corrente rendimento di mercato, calcolato tenendo conto la struttura del forward sul tasso di interesse di riferimento, il bond targato RBS Plc garantirebbe potenzialmente un ritorno superiore alla media di mercato sulla medesima maturity.