EQUITY LINKED SUI BRIC, PERCHE’ NO
Diversificazione e rendimento minimo per la UBS Paesi Emergenti
In un mercato che richiede ancora una sostanziosa dose di cautela nell’approccio all’investimento obbligazionario, la diversificazione in termini di indicizzazione del rendimento e di rischio appare indispensabile. In tal senso rientrano in gioco, tra le opportunità a disposizione degli investitori, anche quelle obbligazioni legate ad eventi di tipo azionario, che pur incrementando il grado di rischio rispetto a delle classiche proposte a tasso fisso, sanno remunerare potenzialmente in maniera adeguata la differente esposizione.
Tra le diverse proposte quotate sul mercato di Borsa Italiana, segnaliamo questa settimanala UBS Paesi Emergenti2021 ( Isin DE000UB5WF78 ), una Equity Linked che consente di contare sulla protezione del capitale nominale e in aggiunta di puntare a un rendimento minimo del 3,5% su base annua, eventualmente migliorabile in misura meno che proporzionale all’apprezzamento dell’indice più rappresentativo dei mercati emergenti di Brasile, Russia, India e Cina, sintetizzato dall’indice S&P Bric 40 Daily Risk Control 10% Excess Return (il sottostante). Più in particolare, l’obbligazione è in grado di offrire un rendimento su base annua pari al massimo valore tra il floor del 3,5% lordo e il 50% della performance dell’indice rilevata anno su anno.
A partire dal 24 marzo 2012, con cadenza annuale, è prevista la rilevazione dell’indice sottostante e nel caso in cui la performance positiva calcolata a partire dal livello strike (186,43 punti), ponderata per il fattore di partecipazione del 50%, sia superiore al 3,5%, l’investitore ha accesso all’intera performance senza alcun vincolo al rendimento. Diversamente è pevisto esclusivamente il pagamento della cedola del 3,5%, al pari di una classica obbligazione a tasso fisso. Infatti, una delle peculiarità della proposta risiede nella possibilità data all’investitore di puntare sull’apprezzamento di un indice emergente con la sicurezza di avere in ogni caso, ovvero anche in un contesto di mercato negativo, un rendimento minimo del 3,5% su base annua.
Facendo riferimento al valore iniziale rilevato dall’indice Bric, il sottostante oggi a quota 165,45 punti presenta un ritardo di circa 10 punti percentuali, ma la lunga scadenza lascia aperte le porte a qualsiasi tipologia di scenario futuro. E’ doveroso sottolineare però come il sottostante presenti delle sostanziali differenze rispetto al più noto ed utilizzato indice S&P Bric 40. Infatti, questo è un indice a rischio controllato che replica la performance dello S&P Bric 40 con un controllo sulla volatilità dello stesso che, qualora questa aumenti progressivamente, tende a diluire contestualmente l’esposizione sul sottostante. Ciò dovrebbe consentire di migliorare le performance complessive in caso di ribassi dell’indice azionario ma per contro potrebbe rallentarne la replica in uno scenario positivo.
Sulla base di tali considerazioni, si comprende come UBS con questa emissione offra all’investitore la possibilità di inserire in portafoglio un replicante a capitale protetto di un indice emergente con volatilità controllata, che pur proponendo una partecipazione limitata al rialzo è in grado di assicurare un floor del 3,5% annuo ai rendimenti. Proprio in riferimento al floor, in ultima analisi proviamo a trattare tale obbligazione come una classica struttura a tasso fisso con frequenza cedolare annua, con un tasso di interesse del 3,5% e con scadenza prevista per il primo marzo 2021.
In base ai correnti prezzi rilevati sul MOT di Borsa Italiana, i 113,98 euro in lettera valgono un ritorno minimo lordo su base annua dell’1,65%, mentre i 111,09 euro esposti in denaro esprimono un analogo rendimento del 2,01%. Nonostante il discreto bid-ask spread, andando a confrontare tale rendimento con le altre obbligazioni targate UBS della medesima scadenza, possiamo affermare che i rendimenti minimi della UBS Paesi Emergenti sono in linea con quelli attualmente pagati dall’emittente svizzera sul mercato secondario.
Nell’ambito della valutazione dei rischi, la duration che accompagna lo strutturato rende l’obbligazione discretamente esposta al rischio tassi.