COME INVESTIRE SULLA LIRA TURCA

La crisi dell’euro prosegue e favorisce il ritorno delle emissioni in valuta. Focus sulla UBS Step Up 2014 in lire turche

Stretto tra la morsa della crisi europea sempre più asfissiante, l’euro prosegue nel suo deterioramento  contro le principali valute mondiali, costringendo l’investitore a individuare strumenti adeguati per diversificare l’esposizione verso la valuta domestica. Tra le divise più interessanti del momento, anche per il buon passo della propria economia, c’è senza dubbio la lira turca. Guardando agli ultimi dati, il PIL a/a mantiene ritmi di crescita da Paese emergente (4,7%), anche se il processo di “europeizzazione” è ormai in stato avanzato da diverso tempo. Le due note dolenti in tal senso, sono da un lato l’elevata disoccupazione (10,40%) e dall’altro il livello del tasso di inflazione (11,14%), che costringe il governo di Ankara a perseguire in una politica monetaria restrittiva, con i tassi di riferimento stabili al 5,75% a fronte di un tasso sui prestiti overnight confermati all’11,5%.

 

A livello valutario, il deprezzamento dell’euro sulla lira perdura ormai dallo scorso novembre, allorché il cambio registrò un doppio massimo in area 2,57 per poi intraprendere un trend discendente che ha portato ad oggi lo spot sotto area 2,30. Estendendo il raggio di osservazione e facendosi aiutare dai ritracciamenti di Fibonacci, si scopre come il 50% del movimento rialzista partito dai minimi di 1,9070 e terminato sui massimi di agosto a quota 2,57, proietti il target in area 2,24.

Lo scenario descritto, muove sicuramente a favore della lira turca, anche in virtù dei seri problemi che stanno coinvolgendo i PIIGS europei. In tale ottica, torna d’attualitàla UBS ClassicaStep Up 2014 ( Isin DE000UB8DSQ7). Il bond dell’emittente elvetica denominato in lire turche, grazie alla breve scadenza e ad un flusso cedolare crescente nel tempo, consente di azzerare il rischio tassi (vista anche la bassa duration), ponendosi come interessante strumento per sfruttare il potenziale apprezzamento della divisa turca contro l’euro, con un cuscinetto di sicurezza discretamente ampio, dato dalle corpose cedole promesse.

Più nel dettaglio, l’obbligazione distribuirà annualmente agli investitori una cedola crescente pari al 7,5% per il primo anno, l’8,5% il secondo e infine al 9,5% alla naturale scadenza prevista per il 25 luglio 2014. E’ bene ricordare, tuttavia, come proprio l’esposizione valutaria renda l’emissione particolarmente sensibile al rischio di oscillazione del cambio sottostante (Eur/Try) e per tale motivo il suo profilo di rischio implicito è da ritenersi discretamente alto.

Con l’obiettivo di fornire una esemplificazione della relazione cambio-rendimento, si è provveduto ad effettuare una simulazione volta ad evidenziare la variazione dello yield to maturity in corrispondenza di diverse evoluzioni della lira turca contro l’euro, ipotizzando un acquisto agli attuali 100 euro e tenuto conto del cambio corrente di 2,2915. I risultati ottenuti evidenziano come progressivi scostamenti del tasso di cambio sottostante, impattino in maniera marcata sul rendimento teorico a scadenza. Nello specifico, ipotizzando un rialzo del cambio Eur/Try nell’ordine del 10% fino alla scadenza, il rendimento teorico scenderebbe al 4,70% lordo. Diversamente, qualora si registri un apprezzamento della divisa di Ankara contro la moneta unica di pari entità, il rendimento a scadenza salirebbe al 13,87%. In caso di sostanziale parità dei corsi della divisa sottostante, lo scenario di rendimento in valuta sarebbe ad oggi pari all’8,95% lordo.

Stretto tra la morsa della crisi europea sempre più asfissiante, l’euro prosegue nel suo deterioramento  contro le principali valute mondiali, costringendo l’investitore a individuare strumenti adeguati per diversificare l’esposizione verso la valuta domestica. Tra le divise più interessanti del momento, anche per il buon passo della propria economia, c’è senza dubbio la lira turca. Guardando agli ultimi dati, il PIL a/a mantiene ritmi di crescita da Paese emergente (4,7%), anche se il processo di “europeizzazione” è ormai in stato avanzato da diverso tempo. Le due note dolenti in tal senso, sono da un lato l’elevata disoccupazione (10,40%) e dall’altro il livello del tasso di inflazione (11,14%), che costringe il governo di Ankara a perseguire in una politica monetaria restrittiva, con i tassi di riferimento stabili al 5,75% a fronte di un tasso sui prestiti overnight confermati all’11,5%.

A livello valutario, il deprezzamento dell’euro sulla lira perdura ormai dallo scorso novembre, allorché il cambio registrò un doppio massimo in area 2,57 per poi intraprendere un trend discendente che ha portato ad oggi lo spot sotto area 2,30. Estendendo il raggio di osservazione e facendosi aiutare dai ritracciamenti di Fibonacci, si scopre come il 50% del movimento rialzista partito dai minimi di 1,9070 e terminato sui massimi di agosto a quota 2,57, proietti il target in area 2,24.

Lo scenario descritto, muove sicuramente a favore della lira turca, anche in virtù dei seri problemi che stanno coinvolgendo i PIIGS europei. In tale ottica, torna d’attualitàla UBS ClassicaStep Up 2014 ( Isin DE000UB8DSQ7). Il bond dell’emittente elvetica denominato in lire turche, grazie alla breve scadenza e ad un flusso cedolare crescente nel tempo, consente di azzerare il rischio tassi (vista anche la bassa duration), ponendosi come interessante strumento per sfruttare il potenziale apprezzamento della divisa turca contro l’euro, con un cuscinetto di sicurezza discretamente ampio, dato dalle corpose cedole promesse.

Più nel dettaglio, l’obbligazione distribuirà annualmente agli investitori una cedola crescente pari al 7,5% per il primo anno, l’8,5% il secondo e infine al 9,5% alla naturale scadenza prevista per il 25 luglio 2014. E’ bene ricordare, tuttavia, come proprio l’esposizione valutaria renda l’emissione particolarmente sensibile al rischio di oscillazione del cambio sottostante (Eur/Try) e per tale motivo il suo profilo di rischio implicito è da ritenersi discretamente alto.

Con l’obiettivo di fornire una esemplificazione della relazione cambio-rendimento, si è provveduto ad effettuare una simulazione volta ad evidenziare la variazione dello yield to maturity in corrispondenza di diverse evoluzioni della lira turca contro l’euro, ipotizzando un acquisto agli attuali 100 euro e tenuto conto del cambio corrente di 2,2915. I risultati ottenuti evidenziano come progressivi scostamenti del tasso di cambio sottostante, impattino in maniera marcata sul rendimento teorico a scadenza. Nello specifico, ipotizzando un rialzo del cambio Eur/Try nell’ordine del 10% fino alla scadenza, il rendimento teorico scenderebbe al 4,70% lordo. Diversamente, qualora si registri un apprezzamento della divisa di Ankara contro la moneta unica di pari entità, il rendimento a scadenza salirebbe al 13,87%. In caso di sostanziale parità dei corsi della divisa sottostante, lo scenario di rendimento in valuta sarebbe ad oggi pari all’8,95% lordo.