DIVERSIFICAZIONE VALUTARIA, FOCUS LIRA TURCA

La UBS Classica Step Up 2014 in lire turche è da inserire in watchlist in previsione di un futuro ritracciamento del tasso di cambio.

Dopo la forte contrazione dei rendimenti, innescata dal poderoso intervento della BCE sul sistema interbancario, riuscire a reperire strumenti in grado di offrire ritorni superiori alla media di mercato è diventato un compito assai difficoltoso. Per spuntare qualche basis point in più dei correnti livelli di ritorno atteso, si deve essere disposti quindi a scendere a compromessi, rivolgendosi a emittenti ritenuti non troppo affidabili dal mercato o accettando prodotti dalla duration molto lunga. Un’alternativa sempre valida, nella giusta ottica di diversificazione di un portafoglio obbligazionario, è tuttavia rappresentata dalla soluzione valutaria delle divise emergenti, che a fronte di una esposizione al rischio assai maggiore, con possibilità di compromissione dell’intero nominale investito, sono in grado di fornire aspettative di rendimento decisamente allettanti.

Tra le proposte che meritano un approfondimento si segnalano quelle espresse in lira turca. Nonostante l’incertezza che ancora gravita intorno all’area Euro, dopo il rafforzamento del secondo semestre del 2011, la lira di Ankara è tornata a subire la forza relativa della divisa unica, con il rapporto di cambio tornato ai livelli medi dell’ultimo anno a quota 2,41. Il cambio sottostante, va detto, si è sempre caratterizzato per una volatilità discretamente elevata, frutto delle mosse di politica monetaria della Banca Centrale turca che da tempo si trova a fronteggiare una complessa situazione economica avendo le mani pressoché legate sul fronte tassi, oggi al 5%, per via del processo di avvicinamento all’UE intrapreso già da diversi anni.

Tornando al corrente livello del tasso di cambio, l’area compresa tra i 2,41 e 2,436 potrebbe arrestare l’attuale trend di rafforzamento partito dai 2,3044 dei primi di febbraio. In prossimità di quest’area infatti si incontrano due importanti livelli di ritracciamento della discesa dal massimo di ottobre2011 a2,5691. Graficamente, ulteriori allunghi troverebbero una successiva area di resistenza in zona 2,47. Ritenendo plausibile che l’attuale movimento sia da considerarsi correttivo del trend discendente, per la durata di breve termine e per la struttura cedolare crescente, interessanti spunti potrebbero essere offerti dalla UBS Classica Step Up 2014 ( Isin DE000UB8DSQ7), attualmente quotata a ridosso del nominale. Sebbene l’esposizione valutaria renda tale bond più rischioso di una classica proposta a tasso fisso denominata in euro, è pur vero di contro che l’elevato flusso cedolare crescente nel tempo dovrebbe consentire di controbilanciare tale rischio.

Entrando nello specifico, l’obbligazione distribuirà annualmente agli investitori una cedola pari al 7,5% per il primo anno, l’8,5% per il secondo e infine al 9,5% per la naturale scadenza prevista al 25 luglio 2014. Secondo tale schema a cedole crescenti, in virtù dei correnti 102 euro esposti in lettera al MOT di Borsa Italiana, il rendimento in valuta ammonterebbe oggi al 5,54% al lordo degli oneri fiscali. Al fine di fornire una esemplificazione della relazione cambio-rendimento, si è provveduto ad effettuare una simulazione volta ad evidenziare la variazione dello yield to maturity in corrispondenza di diverse evoluzioni della lira turca contro l’euro, ipotizzando un acquisto agli attuali 102  euro e tenuto conto del cambio corrente di 2,41. I risultati ottenuti evidenziano come progressivi scostamenti del tasso di cambio sottostante, impattino in maniera marcata sul rendimento teorico a scadenza. Nello specifico, ipotizzando un ulteriore allungo del cambio Eur/Try nell’ordine del 10% fino alla scadenza, il rendimento teorico scenderà al 2,32% lordo. Diversamente, qualora si registri un apprezzamento della divisa di Ankara contro la moneta unica di pari entità, il rendimento a scadenza salirà all’8,65% al lordo della ritenuta fiscale.