TERRE RARE: DIRITTO DI REPLICA
Sul fenomeno terre rare sembra essere calato il sipario. Aspettando il rally verso i massimi dello scorso aprile, l’Express di UBS scritto su Rio Tinto e Lynas Corp offre diverse opportunità di rendimento.
L’aggravarsi della crisi finanziaria e le correzioni al ribasso delle stime di crescita dell’economia mondiale stanno avendo il loro effetto anche su settori cosiddetti di nicchia. Tra questi figura quello, per certi versi affascinante, delle terre rare, ovvero dei 17 elementi chimici a fondamento della tecnologia attuale che da qualche mese risultano investibili anche tramite due certificati di investimento. Tra i tanti motivi della dèbacle del settore, il processo di riduzione, sostituzione e riciclaggio dei metalli da parte dell’industria automobilistica, fruitrice principale, che ha determinato una sostanziale inversione del trend positivo sulle principali società attive, come mostrato dall’indice Bloomberg Rare Earth Mineral Resources Index, in perdita dai massimi dello scorso aprile di oltre il 40%. Che l’opportunità “terre rare” sia stata solo una meteora è poco credibile, tuttavia nell’attesa che la profittabilità faccia il suo ritorno, l’Express di UBS scritto su due importanti player del settore offre ottime prospettive di rendimento.
Il certificato dell’emittente svizzera lega le sue sorti a quelle di un paniere composto da Rio Tinto, compagnia estrattiva focalizzata principalmente sui metalli di base, e da Lynas Corporation, società australiana il cui core business è rappresentato dall’esplorazione e dall’estrazione di metalli rari. Rilevato uno strike iniziale rispettivamente a 4376,5 sterline e 1,94 dollari australiani, l’Express di UBS prevede la possibilità di rimborso anticipato, prima della scadenza del 22 luglio 2013, qualora entrambi i sottostanti osservino alla data di rilevazione, fissata per l’anno precedente, un prezzo di chiusura non inferiore a quello iniziale. Alla data del 23 luglio 2012 si potranno quindi prospettare differenti scenari. In caso di evento trigger scatterà il rimborso anticipato pari al prezzo di emissione, ovvero 100 euro, mentre sarà sufficiente un livello di chiusura di entrambi i titoli pari o superiore al 50% di quello iniziale, ovvero 2188,25 sterline e 0,97 dollari australiani, per ottenere in ogni caso una cedola di 12 euro per certificato. E’ da sottolineare che nel caso la cedola non venga erogata potrà essere recuperata alla data di osservazione successiva, ovvero alla scadenza. Infatti, la stessa condizione, ossia entrambi i titoli pari o superiori alla barriera, garantirà al 22 luglio 2013 qualora non si sia verificata l’estinzione anticipata, il rimborso dei 100 euro nominali maggiorati del 12% e dell’eventuale cedola precedentemente non percepita. Qualora invece tale soglia venga violata, verrà invalidato non solo il pagamento del premio ma anche il rimborso alla pari, determinando un allineamento dell’importo pagato, alla performance del peggior sottostante rispetto al valore iniziale.
Venendo ai correnti termini di quotazione, il certificato è scambiato sul Sedex a un prezzo lettera di 65,05 euro, in ribasso rispetto all’emissione del 34,95%. Una correzione superiore sia a quella di Rio Tinto, pari al 26,94%, che ai 30,15 punti percentuali persi da Lynas, benché l’opzione di pagamento della cedola per il prossimo luglio risulti ancora in the money. La ragione del brusco calo può essere attribuita alla forte volatilità di mercato e all’opzione Worst-of che lega l’Express di UBS al sottostante peggiore e che per questo risente in modo predominante delle fluttuazioni di Lynas Corp che si distingue per una volatilità storica a tre mesi al 99,7471%.
D’altro canto oltre il 75% degli analisti intervistati da Bloomberg segnalano per entrambi i titoli una preferenza buy, anche se nel caso di Lynas Corp il target price a un anno è a 1,94 euro, pari a valore iniziale. Se quindi valori inferiori non sarebbero sufficienti per ottenere già alla prima rilevazione il rimborso anticipato, basterebbe che il titolo non perdesse oltre il 28,41% dai correnti 1,355 dollari, e Rio Tinto il 31,5%, per ottenere a scadenza i 100 euro maggiorati delle cedole.
Riassumendo quindi quelli che sono gli scenari possibili, tra soli 8 mesi sarebbe possibile ottenere un rendimento del 142,39% su base annua, con il rimborso di un totale di 112 euro, se entrambi i titoli recuperassero tutto il terreno perso in questi mesi. Ma visto che si parla di un 36,8% di rialzo per Rio Tinto e di un 43,17% per Lynas Corp, maggiori sono le probabilità di giungere alla scadenza con entrambi i titoli al di sopra della barriera per puntare a un incasso complessivo di 124 euro (il nominale e le due cedole).