BONUS 190, L’OSSERVATO SPECIALE

Già noto ai lettori del Certificate Journal per la sua reattività, torna a far parlare di sé il Bonus Cap di Deutsche Bank scritto sull’Eurostoxx 50 con bonus del 90%.  

Tra i certificati che più si stanno mettendo in luce nell’ultimo periodo, un Bonus Cap di Deutsche Bank, che anche nei momenti di minore volatilità ha mostrato una discreta reattività ai movimenti dell’indice Eurostoxx 50, sul quale è scritto, si sta candidando per un futuro da protagonista. Capace di rendere un premio a scadenza pari al 90% del nominale condizionato alla tenuta di una barriera posta al di sotto dei minimi di marzo 2009, questo Bonus della banca teutonica sta accentuando i propri movimenti in virtù dell’alta tensione che si respira sui mercati. Una simile vitalità ed un rendimento potenziale a poco più di due anni del 66%, pongono il Bonus Cap 190  tra i certificati da monitorare.

Ma entriamo nel dettaglio dell’emissione. Rilevato lo strike il 3 febbraio2009 a2244,89 punti, ancora prima di entrare in negoziazione il Bonus Cap è stato messo a dura prova dalla caduta dell’indice europeo a quota 1765,49 punti, considerata ancora oggi la “linea maginot” del biennio rosso. Grazie ad una barriera posta a circa 100 punti di distanza, tuttavia, la struttura opzionale è rimasta intatta, innescando una vera e propria cavalcata del pricing. Il certificato, infatti, rimborserà a scadenza, fissata per il 3 febbraio 2014, 190 euro ogni 100 di nominale se il prezzo di chiusura dell’Eurostoxx 50 non sarà mai stato pari o inferiore alla soglia invalidante, posta a 1683,67 punti. Per via della presenza di un cap pari al livello Bonus, il rimborso già previsto a scadenza rappresenta anche il massimo ottenibile. In termini di punti del sottostante, fixing dell’indice europeo superiori a 4265,29 punti non verranno quindi premiati. Il tetto ai rendimenti permane anche in caso di evento knock out; pertanto, se l’Eurostoxx 50 toccasse la soglia invalidante, il certificato si allineerebbe ad una mera replica lineare del sottostante, pur mantenendo un rimborso massimo di 190 euro.

Passando ora all’analisi del pricing, a fronte di un calo dell’indice europeo dai 3000 punti di fine aprile al di sotto del livello strike, in area 2187,87 punti, il Bonus Cap, dopo aver toccato i 150 euro, scambia correntemente a 114,45 euro, riconoscendo un margine positivo a scadenza del 29,5% su base annuale. Un rendimento a dir poco interessante, che non può però prescindere dalla componente di rischio. Il già ridotto buffer, tenuto conto dei dividendi che si prevede l’Eurostoxx 50 staccherà lungo la durata residua, stimati in 210 punti secondo quanto prezzato dalle opzioni di pari scadenza, si è accorciato al 13,67%, mettendo così in allarme la tenuta della soglia invalidante. La probabilità di rottura daily della barriera, calcolata tramite l’indicatore CED|Probabiliy, è, infatti, del 66,69%. Se quindi, il sottostante rompesse la barriera per poi recuperare fino a 2187,87 punti, il rimborso sarebbe pari a 97,45 euro, determinando una perdita a scadenza del 15% rispetto all’ipotetico prezzo d’acquisto a 114,45 euro.

D’altra parte, il Bonus Cap è attraente anche per chi non volesse accollarsi il rischio di un investimento a medio lungo termine. Il certificato è, infatti, caratterizzato da una buona reattività, come mostrato dal delta, ovvero dalla sua variazione di prezzo rispetto ad un 1% di scostamento del sottostante, che alle condizioni correnti è pari a 1,87. L’analisi del pricing dello strutturato a differenti scadenze ha mostrato un risultato sempre vicino al rispettivo rimborso teorico a scadenza, tanto più allineato quanto più distante è il sottostante dallo strike. Seguendo la tabella del fair value stimato ad un mese da oggi, è possibile osservare come il certificato presenti un fair value di 127,22 euro a fronte di un rialzo dell’8,6% dell’indice sottostante. Per contro, un’analoga variazione in senso opposto produrrebbe un decremento del fair value fino a 95,1 euro, ossia il 16,91% in meno dell’attuale quotazione. Infine, se tra un anno il sottostante si mantenesse sullo stesso livello odierno, avendo recuperato i dividendi stimati, il fair value del certificato sarebbe pari a 133,54 euro, ovvero ad un +16,68% rispetto al prezzo corrente.