PLANAR SOTTO LA LENTE
Sette idee per giocarsi il rimbalzo dei mercati
Il mercato azionario continua imperterrito a far vivere momenti di passione agli investitori. Il violento movimento ribassista registrato a cavallo della scorsa ottava, ha pericolosamente avvicinato molti sottostanti ai minimi della crisi finanziaria post-Lehman e ha provocato di conseguenza ingenti perdite agli investitori che avevano puntato su prodotti caratterizzati da barriere invalidanti continue.
In questa fase di forte incertezza, nel panorama dei certificati di investimento più adatti per chi nutre aspettative rialziste nel medio termine, sono ancora una volta i prodotti a capitale protetto condizionato a garantire il miglior trade-off rischio rendimento atteso. In particolare, oltre ai certificati di tipo Bonus dotati di barriera di tipo terminale, tornano in auge i certificati col “paracadute”, in grado di offrire una protezione del capitale nominale a scadenza qualora il sottostante si trovi alla data di valutazione finale almeno ad un valore compreso tra lo strike e il livello protetto.
Tali certificati, nonostante la loro esposizione, seppur non lineare, ai ribassi del sottostante oltre il livello protetto, consentono di mantenere intatte le potenzialità fino alla scadenza e, per tale ragione, ben si sposano con una strategia di tipo Buy&Hold. Il vantaggio intrinseco di tali strumenti, rispetto ai Bonus Cap, risiede nel fatto che la maggior parte di essi non prevede il vincolo ai rendimenti massimi (cap) in caso di forti apprezzamenti del sottostante alla loro naturale scadenza.
Scorrendo le proposte attualmente disponibili al Sedex, le migliori potenzialità sono riscontrabili in quei certificati che hanno già aperto il paracadute, ovvero le cui quotazioni del sottostante si trovano al di sotto del livello protetto. I valori di gran lunga sotto la pari a cui scambiano sul mercato regolamentato di Borsa Italiana, nonché il gap esiguo da colmare rispetto al livello protetto congruente con l’orizzonte temporale dell’investimento, consentono di avere accesso a ritorni più che proporzionali anche a fronte di un andamento moderatamente rialzista dell’underlying e di partecipare, per alcuni di essi, in misura lineare ad eventuali apprezzamenti dello stesso al di sopra del livello strike.
Prima di analizzare brevemente il profilo di payoff e scendere successivamente nel dettaglio delle proposte, è doveroso sottolineare come i dividendi, a cui si ricorda, l’investitore in certificati non potrà avere in ogni caso accesso, rappresentino un importante fattore che incide sulla distanza tra lo spot e il livello protetto.
PAYOFF
Il profilo di rimborso a scadenza prevede la replica lineare del sottostante per valori superiori al livello iniziale del certificato. Fino a perdite entro il livello di protezione, è invece prevista la protezione dell’intero nominale mentre, in caso di un ulteriore ribasso, l’investitore grazie all’effetto “paracadute” riceverà a scadenza un importo superiore a quello di un investimento diretto nel sottostante, pari all’effettivo livello raggiunto dall’underlying tenuto conto del rapporto tra strike e livello protetto.
LE PROPOSTE SOTTO LA LENTE
Sono sette i certificati dotati di tale profilo di payoff che per la quotazione raggiunta e in virtù degli attuali corsi del sottostanti, meritano di essere tenuti sotto stretta osservazione.
Al fine di metterne in evidenza le potenzialità, prendiamo ad esempio la proposta di Banca Aletti scritta sul FTSE Mib ( Isin IT0004503964 ). Considerata la scadenza del 28 giugno 2013, qualora l’indice italico riesca a riportarsi almeno al di sopra del livello di protezione, oggi distante meno del 3%, i 100 euro garantiti significherebbero in base ai correnti 76,8 euro, un rendimento del 30,21%, ovvero il 16,65% su base annua. Scendendo più nel dettaglio, sebbene il pricing sulla struttura opzionale implicita indichi un corrente fair value pari a circa 73 euro, l’attuale quotazione risulta in ogni caso essere a sconto rispetto al teorico rimborso a scadenza. Facendo fede al funzionamento del payoff visto in precedenza, considerato il -27,89% registrato dal sottostante rispetto allo strike iniziale e il rapporto planar pari a 1,35, il rimborso teorico a scadenza ammonterebbe a 97,34 euro. Per tale ragione, è utile annotare che un teorico acquisto a 76,8 euro, prezzo esposto in lettera dal Market Maker, metterebbe al riparo l’investitore da perdite in conto capitale a scadenza anche in caso di ulteriori discese del sottostante fino ad un massimo di 10864 punti (-21%), livello che rappresenta il break-even-point dell’investimento ai correnti corsi del Planar targato Banca Aletti.