BofA lancia la corsa all’oro
Un inedito bond sull’oro targato BofA Merrill Lynch prospetta brillanti rendimenti se l’oncia rimarrà tra 1300 e 2000 $
La corsa dell’oro non sembra avere fine. Dopo aver triplicato il proprio valore in cinque anni e aver messo a segno una performance di oltre il 7% da inizio 2011, il metallo giallo è diventato a tutti gli effetti un’asset class per tutte le stagioni. Bene rifugio per eccellenza nei periodi più neri delle crisi che si sono succedute nel corso degli ultimi anni, l’oro si è dimostrato un valido tema di investimento anche in contesti di mercato che hanno visto il comparto azionario e obbligazionario navigare in acque tutto sommato tranquille.
Ma naturalmente è in contesti di mercato come quelli attuali che l’oro riesce ad esprimente il suo massimo potenziale, fornendo agli investitori una sensazione di sicurezza che né il mercato azionario né quello obbligazionario riescono ad offrire. Si spiega pertanto il motivo per il quale proprio negli ultimi giorni siano stati rivisti i 1550 dollari per oncia, ad un passo dal top dei 1563,70 dollari toccato il 29 aprile scorso. In tale scenario, la scelta di inserire l’oro nel proprio portafoglio, come accaduto in passato, potrebbe apportare tangibili benefici nell’ottica del controllo del rischio e della diversificazione.
Sebbene siano molti i prodotti oggi in grado di replicare una posizione lineare sull’oro, il timore principale che fa rimanere cauti gli investitori su questo sottostante è quello di un errato market timing, ovvero il rischio di fare il proprio ingresso sui massimi assoluti ed esporsi conseguentemente all’intero ribasso in caso di rapida correzione dell’uptrend che perdura ormai da diversi anni.
In quest’ottica si colloca il nuovo Invest|Bond Oro targato Bank of America – Merrill Lynch ( Isin XS0638296920 ), il quale grazie alla certezza del rimborso del nominale a scadenza, prevista per il 15 giugno 2018, e a un peculiare meccanismo di erogazione delle cedole annue intermedie, consente di esporsi implicitamente sul metallo prezioso garantendosi, in caso di andamento favorevole, un ritorno obbligazionario nettamente superiore ai corsi di mercato.
Entrando nello specifico dell’obbligazione, il rendimento per i primi tre anni di vita, quindi fino al 15 giugno 2014, sarà pari al 5% fisso su base annua. Successivamente l’Invest|Bond Oro diventerà a tutti gli effetti uno strutturato indicizzato al metallo giallo, in grado di offrire un rendimento decisamente vantaggioso, pari all’8% su base annua per ogni giorno lavorativo in cui il fixing dell’oro (rilevato alle ore 15:00 dal LBMA) si attesti entro il range compreso tra 1300 $ e i 2000 $. Si comprende pertanto come tale bond vada oltre la classica proposta lineare delle tradizionali equity o commodity linked, che consentono di avvantaggiarsi solamente di uno scenario di crescita del sottostante. Al contrario, l’Invest|Bond Oro prospetta ritorni di gran lunga superiori alla media di mercato a patto che l’oro rispetti il range di prezzo prestabilito.
Al fine di valutare le prospettive del nuovo strutturato, è doveroso far riferimento all’evoluzione della curva forward dell’oro, che esprime i valori futuri attesi dal mercato.
Come è possibile notare dal grafico in contango, partendo dai correnti 1550 $, il mercato stima con il passare degli anni un ulteriore apprezzamento, pari ad esempio a 1760 $ per dicembre 2016. Un utile metro di comparazione, rispetto ai valori del forward corrente, sono le aspettative degli analisti. In questo caso, le previsioni sono meno rosee, come mostrato dal grafico che mette a confronto le due misure. Secondo le stime raccolte dagli analisti interpellati da Bloomberg, infatti, già verso fine 2014 i corsi dell’oro potrebbero trovarsi al di sotto del range prestabilito dalla Invest|Bond Oro.
Stando agli attuali 100 euro esposti in lettera sui due mercati di quotazione dell’ultima proposta firmata BofA, ovvero MOT ed EuroTLX, vediamo ora in che modo vari lo yield to matuiry del bond nei diversi scenari possibili a scadenza. Partendo dal più vantaggioso per l’investitore, ossia dal caso in cui l’attuale previsione del mercato, ovvero la curva forward, venisse confermata, il rendimento dell’obbligazione sarebbe pari al 6,56% lordo per tutta la durata del titolo. Nella tabella di analisi di scenario, si sono poi ipotizzate diverse evoluzioni del sottostante di riferimento e il conseguente impatto sul rendimento a scadenza dell’obbligazione.
In relazione al corrente andamento della curva, sono stati simulati quattro distinti scenari, progressivamente peggiorativi per l’investitore in virtù di un’ipotesi di incasso delle cedole via via più ridotto con l’avvicinarsi della scadenza. Pertanto dal 6,56% lordo qualora si incassi l’ammontare massimo delle cedole previste, il rendimento potrebbe scendere fino al 2,23% nel caso peggiore per l’investitore, che si concretizzerebbe con il mancato incasso delle cedole condizionate agganciate ai corsi dell’oro previste per il quadriennio 2014-2018.
I due scenari intermedi, infine, sono stati calcolati presupponendo che non venga in ogni caso mai incassato il massimo della cedola prevista, pari all’8%, e ipotizzando una percentuale di riparto peggiorativa del 10% annuo, che parta dal 70% e dal 90%, rispettivamente per lo scenario intermedio 1 e 2.