Best of, che vinca il migliore
Da poche settimane al Sedex l’Athena Duo, il primo Express che premia l’andamento del migliore tra i sottostanti
Sospeso ogni giudizio sull’evoluzione della crescita economica nel sistema mondiale, allo stato dell’arte quello che ci si può limitare ad osservare è un incremento della volatilità sulle principali piazze finanziarie quale conseguenza della più semplice tra le strategie di copertura del rischio, ovvero la vendita delle azioni in portafoglio.
Se la persistente correzione dell’Eurostoxx 50, che ha spinto l’indice nuovamente sui minimi dell’anno in area 2700 punti, fa ritenere plausibile un rimbalzo, la corrente ribassista che in genere soffia sui mercati nei mesi estivi non pone a favore di un rally di breve periodo. Il sentiment degli operatori è quindi di attesa, influenzato dal deludente comunicato della FED di mercoledì e dalla successiva boccata d’ossigeno di giovedì sera seguita al report di Reuters sull’approvazione del piano d’austerity per il governo greco. Al fine di ingannare l’attesa di un’inversione sull’indice dell’Eurozona, i certificati con multisottostante, che legano il payoff all’andamento di più asset, si rivelano una buona alternativa.
Tra questi si segnala l’Athena Duo, codice isin NL0009590496, la cui estinzione anticipata è subordinata all’andamento di un paniere di indici, composto dall’Eurostoxx 50 e dall’S&P 500. Come segnalato sul CJ 233, il cui Punto Tecnico è stato dedicato all’analisi di questa tipologia di certificati Express, l’Athena Duo è l’unico in quotazione del ventaglio offerto da BNP Paribas ad essere caratterizzato dalla formula Best Of. Benché il payoff a scadenza dipenda unicamente dall’indice europeo, nell’unica data di rilevazione intermedia, l’estinzione anticipata è condizionata al migliore tra i due sottostanti, ovvero a quello con la migliore performance rispetto allo strike d’emissione. La scelta dell’indice americano quale compagno di viaggio dell’Eurostoxx 50 potrebbe rivelarsi vincente dal momento che l’analisi congiunta del corso dei due indici, mostra la condivisione del trend primario con una maggior tonicità proprio dell’indice americano. Osservando infatti lo spread tra l’Eurostoxx 50 e l’S&P 500, si nota come questo si sia amplificato a partire da fine 2009 in concomitanza con le prime avvisaglie della crisi dei debiti sovrani dei paesi PIGS. Motivo per cui, prendendo come riferimento la data strike del certificato, ovvero il 29 ottobre scorso, non stupisce che l’indice a stelle e strisce stia registrando una variazione positiva del 7,2% mentre l’Eurostoxx segni un calo del 5,02%. La formula Best Of, si sottolinea, è attiva nell’unica data di estinzione anticipata, fissata il 31 ottobre 2011. Se in tale seduta almeno uno dei due indici sarà al di sopra dello strike iniziale, il certificato rimborserà 105 euro. Rilevato un valore iniziale per l’indice statunitense pari a 1183,26 punti, se questo quindi non perderà più del 7,2% che lo distanzia dallo strike, per un prezzo di 99,5 euro il rendimento su base annua alla data di pagamento (8 novembre 2011) sarà pari al 15,41%, a prescindere dal movimento dell’indice europeo.
Se tuttavia, quest’ultimo dovesse recuperare tonicità e soprattutto i 5,30 punti percentuali che lo dividono dalla soglia strike dei 2844,99 punti, il payoff sarebbe il medesimo, con buona pace del mercato yankee. Nel caso entrambi i sottostanti mancassero l’appuntamento, le sorti del certificato e la sua quotazione dipenderanno unicamente dall’Eurostoxx 50. Entrando maggiormente nel dettaglio, fissata una scadenza il 29 ottobre 2012, se a tale data l’indice europeo chiuderà al di sopra dei 2844,99 punti iniziali, il rimborso sarà pari a 110 euro per certificato; qualora l’Eurostoxx 50 scenderà al di sotto del valore d’emissione, il nominale di 100 euro sarà garantito fino a una soglia di 1422,495 punti, pari al 50% dello strike. Per prezzi di chiusura inferiori, infine, il rimborso rifletterà la variazione negativa dell’indice dall’emissione. In merito al rimborso a scadenza, attenzione alla perdita fisiologica del 4,3% annuo dovuta allo stacco dei dividendi dell’indice del Vecchio continente, che in caso di prolungamento della correzione amplificherebbe il gap per ottenere i 110 euro, ovvero un rendimento su base annua del 7,55%.