Brusco testacoda per Piazza Affari
Da regina dei mercati a inizio anno, Piazza Affari è passata al ruolo di cenerentola. L’avvertimento di Moody’s all’Italia, arrivato un mese dopo il taglio di outlook decretato da Standard & Poor’s, non ha mancato di pesare sull’andamento di Milano che ha iniziato questa settimana guidando i ribassi delle Borse continentali per poi riprendersi solo parzialmente con il rimbalzo di martedì. Analizzando l’andamento da inizio maggio a oggi, l’indice Ftse Mib ha ceduto circa l’11% dilapidando velocemente i guadagni accumulati nei primi mesi del 2011 quando l’indice guida milanese si era contraddistinto come uno dei migliori performer a livello globale.
Moody’s, così come S&P un mese fa, ha posto l’accento sulla debolezza cronica dell’economia italiana, sottolineando alcuni fattori che potrebbero minare la già fragile ripresa del Belpaese (possibile incremento del costo del denaro nell’Eurozona, la debolezza strutturale e la rigidità del mercato del lavoro). Dalle prospettive di crescita economica dipende anche il raggiungimento o meno dei target di bilancio. Cresce pertanto il pressing su Tremonti che con ogni probabilità anticiperà, prima dell’estate, il varo della maxi-manovra da circa 40 miliardi di euro volta a garantire il raggiungimento del pareggio di bilancio entro il 2014. Sempre venerdì era arrivato anche il taglio delle stime sull’Italia da parte del Fondo Monetario Internazionale. Ora il pil è visto crescere dell’1% quest’anno, lo 0,1 per cento meno rispetto a quanto stimato ad aprile. Il debito pubblico è visto sopra il 120% del pil sia quest’anno che il prossimo.
Tornando al magro bilancio degli ultimi mesi, il confronto con quanto fatto registrare dagli altri principali listini continentali evidenzia come Piazza Affari abbia fatto decisamente peggio. Il Dax tedesco da inizio maggio ha ceduto solo 3 punti percentuali mantenendo un saldo positivo del 4% rispetto a inizio anno. Flessione di circa il 6% invece per Parigi e Madrid. A sorpresa fa lievemente meglio di Piazza Affari anche la vituperata Atene con l’Athens Ase, indice guida del mercato azionario greco, ha ceduto poco più del 10%.
E proprio la questione greca rimane il driver principale di mercato. Atene ha posto il primo tassello per l’ottenimento degli aiuti necessari per evitare il default, con il voto di fiducia al nuovo governo Papandreou. Il prossimo passaggio, cruciale per ottenere la quinta tranche di aiuti da Ue e Fmi, sarà settimana prossima quando il Parlamento dovrà approvare il nuovo piano di austerità.