Rendimenti al bivio
Index Express di UBS: sodalizio vincente tra indice Eurostoxx 50 e tasso Euribor a 3 mesi più uno spread del 4,5%
Primavera agitata per il Vecchio continente. Dopo un ritorno sopra i 3000 punti nel mese di aprile, la paura per un nuovo peggioramento della crisi che vede coinvolti i Paesi periferici dell’Eurozona ha corretto la rotta dell’Eurostoxx 50. Nonostante qualche buon dato positivo sulla crescita dei fondamentali, l’equity europeo è quindi in arretramento, in linea con i mercati finanziari globali. Tutto questo mentre il Bund si conferma l’asset rifugio e il rischio paese dei PIIGS continua ad essere il tema caldo dell’agorà europea.
Come già era stato segnalato nel Certificate Journal n. 216, sempre maggiori sono le nuove emissioni ibride, ovvero di quei certificati che, a fronte di un’implicita esposizione al mercato azionario, ma con rischi contenuti, riconoscono una cedola variabile legata all’Euribor a 3 mesi più uno spread, mirando a rendimenti superiori al comparto obbligazionario. A questo principio si lega anche l’Index Express sull’Eurostoxx 50, l’ultimo della serie con codice Isin DE000UB9PAL8, che il 16 maggio scorso UBS ha portato in negoziazione al Sedex.
In linea con la categoria di appartenenza, il certificato della banca svizzera, pur avendo una scadenza naturale fissata per il 29 aprile 2013, prevede tre date di rilevazione intermedia per l’esercizio di rimborso anticipato con cadenza semestrale. Rilevato uno strike iniziale pari a 3005,33 punti, l’Index Express rimborserà quindi 1000 euro per certificato se il 31 ottobre prossimo, o successivamente il 27 aprile e il 30 ottobre del 2012, l’indice europeo sarà in grado di pareggiare i conti con il livello di partenza. A differenza dell’Express standard, il rendimento sarà invece slegato dal rimborso anticipato e sarà dato dall’erogazione di cedole trimestrali d’importo pari all’Euribor a 3 mesi, rilevato due giorni dalla data di pagamento del bonus precedente, maggiorato di uno spread del 4,5%. La cedola tuttavia non sarà garantita e la sua erogazione sarà subordinata alla tenuta, in data di osservazione, di una barriera posta a 1622,88 punti, ovvero il 54% dello strike iniziale. Va tuttavia rilevato che, potendo contare sull’effetto memoria, anche nel caso in cui non si verifichi la condizione per il pagamento di una delle cedole, alla prima occasione disponibile l’Index Express riconoscerà tutti gli eventuali premi maturati non erogati. Al prossimo 8 agosto, quindi, se l’Eurostoxx non sarà sceso al di sotto della barriera, verrà pagata la prima cedola, con un importo già fissato in 15,44 euro. Tale valore è infatti calcolato come Euribor 3 mesi rilevato nei due giorni precedenti alla data di pagamento (coincidente con il 4 maggio) più lo spread del 4,5%, su base annua. Per un fixing dell’indice inferiore ai 1622,88 punti, il premio dell’1,544% si accumulerebbe a quello rilevato ad agosto, quale importo della cedola pagabile nel trimestre successivo, ovvero a fine ottobre.
La soglia invalidante ricopre una duplice funzione: non solo rappresenta il livello trigger per il pagamento delle cedole ma la sua mancata violazione durante tutta la vita dello strumento è determinante nell’ipotesi nel caso si arrivi fino a scadenza. Se infatti, al 29 aprile 2013, l’Eurostoxx avrà chiuso anche solo una volta al di sotto dei 1622,88 punti, in caso di fixing al di sotto dello strike, la performance sul prezzo di emissione si aggancerà a quella del sottostante, con un limite massimo di rimborso pari al nominale, ferma restando l’erogazione dell’importo cedolare in caso di valore finale al di sopra della barriera. Se invece non si sarà mai verificata la violazione, oltre alla cedola, saranno rimborsati i 1000 euro iniziali. Passando all’analisi del pricing, la quotazione corrente di 988,50 euro non riflette la perdita subita dall’indice, il cui strike è stato rilevato sui massimi di periodo. Dato infatti un multiplo di 0,3327 ed uno spot per l’Eurostoxx di 2803,72, il valore intrinseco del certificato, senza peraltro tenere conto dei dividendi stimati, sarebbe pari a 932,8 euro, in linea così con la perdita del 6,72% rispetto allo strike. Va tuttavia sottolineato che la struttura opzionale e soprattutto la lontananza della barriera, posta sotto i minimi del 2009, ne sostengono la quotazione. La posizione in contango della curva forward dell’Euribor, che indica già la strada del rialzo futuro dei tassi di interesse, favorisce i prodotti a rendimento variabile e nel caso specifico lo spread del 4,5% consente di puntare a cedole decisamente superiori a quelle offerte dai bond. Tuttavia non va sottovalutato mai il rischio di tipo azionario nel caso in cui si dovesse arrivare a scadenza con l’indice al di sotto della barriera.
In termini di estinzione anticipata invece, è necessario tener conto non solo del rischio di ribasso del mercato ma anche dei dividendi, quale perdita attesa stimata al di sopra del 4% su base annua.