Aspettando l’ITF al Certificate Village
Al via la XII edizione dell’ITF di Rimini. Qualche ora prima, battesimo per i Mini Futures di Barclays
Il conto alla rovescia è ormai agli sgoccioli: tra poche ore si apriranno le porte della dodicesima edizione di ITForum. L’evento, organizzato da Traderlink, Trading Library e Morningstar, rappresenta la più importante manifestazione italiana, indipendente e gratuita che aiuta a comprendere meglio come affrontare i mercati finanziari e come investire i risparmi, attraverso seminari, convegni e momenti di didattica con ospiti internazionali ed i migliori analisti finanziari. La manifestazione, che si terrà il 19 ed il 20 maggio 2011 a Rimini presso la grande struttura del Palacongressi, è già in grado di esibire dei numeri di assoluto rilievo: sono già più di 5.000 gli iscritti, di cui oltre 1.000 (promotori finanziari, consulenti indipendenti, private banker ed operatori bancari) all’Advisory Village, 180 i marchi aderenti e 115 gli espositori presenti. Il programma didattico, inoltre, è ricchissimo: oltre 180 tra tavole rotonde, seminari e workshop per un totale di 260 relatori coinvolti. In quest’edizione, oltre ai numerosi corsi didattici, alle sessioni di trading in tempo reale, agli incontri con le star internazionali del trading, ci saranno anche novità interessanti a rendere la fiera un momento sempre più coinvolgente e stimolante per i visitatori: per la prima volta sarà presente un prestigioso partner accademico, l’Università Cattolica del Sacro Cuore; si terrà il primo “Convegno annuale Assiom Forex”; verrà realizzato un connubio interessante tra finanza ed arte, con la mostra dei giovani artisti di Brera dedicata al decennale di Morningstar, e tra cibo ed arte, con la mostra “I gusti dell’arte, stagionali percezioni”; promossa da “Le Botteghe di Leonardo”. Da ultimo ma non per questo meno importante, il debutto di un secondo teatro VideoLive per trasmettere incontri ed interviste in tempo reale.
Ma ITForum, da ormai quattro anni, ospita anche il Certificate Village, il momento di incontro a carattere nazionale che nei due eventi principali dedicati al trading e al risparmio ( l’ITForum di Rimini e la Trading Online Expo di Borsa Italiana ) offre ai partecipanti l’opportunità di percorrere un viaggio nell’universo dei certificati di investimento approfondendo tematiche didattiche e pratiche. Ideato e curato dalla nostra redazione, anche quest’anno il Certificate Village nel suo appuntamento riminese affronterà le tematiche più attuali che il mercato dei certificati propone, dedicando ampio spazio ai protagonisti e ai tanti ospiti. Il programma del Certificate Village, che si svolgerà nell’Area Incontri dalle 14:30 alle 18:00 di giovedì 19 maggio, prevede quattro momenti principali, ciascuno dedicato ad una macrotematica.
CERTIFICATI: I PERCHE’ DEL BOOM
Nel corso della prima parte, Pierpaolo Scandurra e Luisa Fischietti ( Borsa Italiana ) presenteranno numeri e tendenze del mercato, con particolare riferimento alla crescita evidenziata in fase di raccolta e alle caratteristiche del SeDeX, il segmento di Borsa Italiana su cui vengono quotati i certificati. Tra i segnali più significativi del fenomeno di diffusione dei certificati c’è senz’altro quello proveniente dall’associazione degli emittenti, Acepi. Nel corso del 2010, i dati aggregati parlano di un anno record con oltre 4 miliardi di euro di raccolta, un controvalore che segna un progresso di quasi il 50% rispetto ai 2716 milioni dell’anno precedente. Buona parte del merito di questa crescita va attribuita ad una maggiore apertura di alcune reti di distribuzione verso il segmento dei certificati, visto fino a qualche tempo fa come un mercato prevalentemente di nicchia e poco idoneo ad essere proposto agli investitori meno avversi al rischio. L’erronea convinzione che tali strumenti dovessero essere maneggiati con estrema cura data la loro natura derivata ha fatto si che per troppo tempo anche i più difensivi e tranquilli Equity Protection venissero equiparati, anche nel contesto Mifid, a prodotti altamente speculativi come i covered warrant. L’opera di alfabetizzazione finanziaria condotta negli ultimi anni dal Certificate Journal e dal Certificate Village, ha però consentito di oltrepassare questo ostacolo e di far riconoscere ai certificati di investimento il loro giusto valore in un’ottica di costituzione di un portafoglio.
SCOPRIAMO IL CED|PORTFOLIO MODERATO
A seguire, Giovanni Picone ( redattore e curatore del Punto Tecnico ) affronterà il tema della gestione dei certificati come asset allocation, illustrando ai presenti come si è arrivati alla creazione e costruzione del CED|Portfolio Moderato. Ideato e gestito attivamente dal team del Certificate Journal, il primo portafoglio in certificati si pone come obiettivo l’accrescimento nel medio termine del capitale nominale investito e prevede l’investimento del patrimonio in obbligazioni, certificati, asset valutari e commodity. Nel corso del Certificate Village ci sarà l’occasione di poter interagire con i relatori e porre tutti i quesiti relativi ad uno dei temi di maggiore attualità, ossia come utilizzare i certificati in ottica di portafoglio.
VOCE AI PROTAGONISTI
Il cuore del Certificate Village sarà invece il momento nel quale i partecipanti avranno l’opportunità di ascoltare le voci di alcuni dei protagonisti di questo mercato. Dopo una presentazione delle principali novità di prodotto, Pierpaolo Scandurra farà da moderatore ad una Panel Discussion alla quale prenderanno parte il segretario dell’Associazione degli Emittenti di Certificati e Prodotti Strutturati, Adele Bricchi, e tre dei principali emittenti operanti sul mercato nazionale. Nel corso della discussione verranno commentati i numeri che hanno decretato il successo sul mercato primario e le ragioni per le quali tale exploit ancora non si sia avvertito su quello secondario, per il quale il problema della liquidità per chi intende aprire delle linee di gestione è molto sentito; si tratteranno inoltre le tematiche relative all’attività dell’Associazione in ottica di regolamentazione e trasparenza, con particolare attenzione a ciò che si sta facendo in ambito di profilazione Mifid di clienti e certificati.
NASCE IL CEDLAB
Al termine della Panel Discussion, in anteprima verrà presentato il CedLAB, la prima piattaforma di analisi di tutti i certificati di investimento quotati sul mercato di Borsa Italiana e sul Cert-X. Il progetto CedLAB ha richiesto molti mesi di lavoro data la quantità di servizi e funzionalità a disposizione dell’utente, ma per le sue caratteristiche uniche è destinato a diventare uno strumento indispensabile per investitori fai da te e per chi si occupa della gestione dei risparmi dei propri clienti. Navigando in tempo reale tra le pagine della piattaforma, verrete guidati in un percorso che vi porterà a scoprire come sia sufficiente un solo click per avere accesso a tutte le informazioni su azioni, indici e valute sottostanti ai certificati di investimento, o alle classifiche di rendimento, volatilità e dividendi stimati di ciascun sottostante. Inoltre, il carattere distintivo di CedLAB permetterà di non perdere di vista nessuna opportunità presente sul mercato, grazie ad un’infinita serie di analisi dinamiche aggiornate End of Day e al servizio di alert su barriere e portafoglio.
POCHE ORE PRIMA DI RIMINI..
A partire dal 18 maggio, quindi con qualche ora di anticipo sull’apertura dei battenti della dodicesima edizione della rassegna riminese, una novità di assoluto rilievo è stata presentata in Borsa Italiana da Barclays Bank. L’emittente inglese, dopo aver mosso i primi passi all’interno del segmento degli investment certificates, ha deciso infatti di approdare anche su quello degli strumenti a leva, quotando sul SeDeX 6 inediti Mini Futures a facoltà long e short per puntare sull’indice italiano. I sei certificati rappresentano una prima volta per Barclays ma di fatto sono già noti, come struttura, agli investitori e ai trader italiani. Il lancio dei primi certificati leverage sul SeDeX risale infatti al lontano 2002 e da quel momento molte cose sono cambiate nell’ambito del panorama degli strumenti con leva, sebbene le caratteristiche basilari dei prodotti siano rimaste immutate. Più in particolare, ricordiamo che i Mini Futures sono strumenti finanziari a leva che moltiplicano la perfomance del sottostante, in positivo o in negativo generando utili o perdite. Senza acquistare direttamente titoli o indici, pertanto, i Mini Futures consentono di investire al rialzo ( con i Mini Long ) oppure al ribasso ( con i Mini Short ), pagando solo una parte del valore del sottostante e ottenendo per la parte rimanente una sorta di finanziamento dall’emittente; la perdita massima, tuttavia, rimane limitata al solo importo pagato per l’acquisto. Un Mini Future può essere utilizzato per diverse strategie: effettuare trading di breve termine, coprire una posizione in portafoglio, così come estrarre liquidità da questo ( cash extraction ). Il funzionamento dei certificati a leva è semplice da comprendere: il prezzo di un Mini Long riflette la differenza tra il corso del sottostante all’atto dell’acquisto e il cosiddetto Financing Level, aggiustata per la parità. Ciò significa che in qualsiasi momento è possibile ricavare il valore di un Mini Long effettuando una semplice sottrazione. L’operazione inversa deve essere invece realizzata per ottenere il prezzo di un Mini Short: nella pratica, per conoscere il valore di un certificato a facoltà ribassista, è sufficiente calcolare la differenza, aggiustata per la parità, tra il Financing Level e il valore corrente del sottostante. L’effetto leva indica quanto la performance del sottostante verrà amplificata, in positivo o in negativo, dal certificato e pertanto incide sulla porzione di capitale da impegnare per l’acquisto. Nel Punto Tecnico di questo numero vi presentiamo un’utile tabella di conversione del controvalore di certificati necessari per coprire adeguatamente una posizione in contratti futures, a dimostrazione di come sia possibile utilizzare i certificati leverage a scopi di copertura e hedge. Quando si fa riferimento alla rischiosità di tali strumenti, il pensiero corre certamente all’effetto leva, che porta facilmente a grossi guadagni ma anche a perdite dell’intero capitale investito in caso di forti variazioni del sottostante, e ad un meccanismo di Stop Loss automatico che scatta nel momento in cui il titolo o indice su cui questi certificati agiscono, tocca o oltrepassa un predeterminato livello. A seguito di un evento di Stop Loss, al possessore del certificato a leva viene liquidato un importo residuo, che può anche essere pari a zero, ma in ogni caso non viene richiesto di versare ulteriore capitale, cosa che invece avviene quando si opera con i contratti futures.Venendo alle caratteristiche della serie di 6 Mini Futures quotati da Barclays, tre sono i certificati che consentono di investire sul rialzo dell’indice FTSE Mib: i Financing Level partono da 15685,31 punti dello strumento con minore leva finanziaria ( Stop Loss a 16000 punti ) fino ad arrivare ai 19606,88 punti di quello maggiormente adatto a speculazioni e operazioni intraday ( Stop Loss 20000 punti). Per chi volesse utilizzare i Mini Futures in ottica di copertura o semplicemente per trarre profitto da un eventuale ribasso del mercato italiano, i tre Mini Short offrono un Financing Level che va dai 30613,25 punti del certificato con leva più contenuta, e per questo meno rischioso e maggiormente adatto per operazioni di ampio respiro, ( Stop Loss a 30000 punti) , fino ai 24490,80 punti dello strumento più aggressivo ( Stop Loss 24000 punti). Per tutti la scadenza è fissata al 16 maggio 2016.