Un Express Plus sul filo del rasoio
Mancano solo tre mesi dalla prima data di osservazione dell’Express Plus: la cedola è garantita ma il rimborso del capitale è appeso a un filo.
Dopo un 2010 caratterizzato da una volatilità sostanzialmente in calo rispetto al periodo precedente, l’incertezza sui mercati ritorna protagonista. E’ infatti atteso un suo rialzo, come mostrato dal contango delle curve della volatilità implicita delle principali piazze mondiali, sintetizzate dal Vix per gli Stati Uniti e il VSTOXX per l’Europa.
La volatilità è uno degli elementi che concorrono nella formazione del prezzo dei certificati e a seconda delle strutture può avere più o meno influenza: ad esempio gli Express sono dotati di struttura che normalmente è poco reattiva a variazioni della volatilità se non in prossimità di una data evento con il sottostante in prossimità della soglia che può decretare il rimborso anticipato.
In questo contesto si creano delle interessanti opportunità come quella offerta da un Express Plus di Deutsche Bank in negoziazione sul Sedex (Isin DE000DB8XZJ6) dal primo ottobre 2010.
Scritto sull’indice delle 50 blue chips dell’eurozona, il certificato, pur prevedendo una cedola condizionata del 4,5% tra soli tre mesi, che come vedremo è oramai garantita, oltre alla possibilità di estinzione anticipata ha ancora un prezzo lettera di 100 euro pari al nominale.
Ma procediamo per gradi. In merito alla struttura del certificato, l’Express Plus sull’Eurostoxx 50, ha scadenza 14 agosto 2015 e, a partire dall’11 agosto prossimo, con cadenza annuale per i prossimi quattro anni, prevede due differenti scenari. Il primo consente l’erogazione di un premio pari al 4,5%, ovvero 4,5 euro per certificato, se nel periodo di osservazione, pari all’intervallo di tempo tra la data di rilevamento e quella precedente, l’indice avrà chiuso almeno una giornata con un valore superiore a 1770,7 punti, ovvero il 65% del livello iniziale posto a 2724,16 punti. Se poi, sempre alla stessa data, il livello dell’Eurostoxx 50 sarà superiore allo strike, il certificato si autoestinguerà restituendo anche i 100 euro nominali. In altre parole, alle date di osservazione, se il fixing dell’indice europeo sarà superiore a 2724,16 punti l’investitore riceverà 104,5 euro, mentre nel caso di valore inferiore incasserà 4,5 euro per certificato poiché la condizione necessaria all’erogazione della cedola è già stata soddisfatta.
Attenzione però che alla data dello stacco, in caso di mancato rimborso, il prezzo del certificato subirà una riduzione proporzionale. Questo processo si ripeterà, secondo le stesse condizioni appena viste, ogni anno, fintanto che non avvenga il rimborso anticipato o si arrivi alla scadenza.
Al 14 agosto 2015 la cedola verrà corrisposta rispondendo sempre alla condizione che nell’ultimo periodo l’indice abbia quotato almeno un giorno al di sopra della barriera.
La stessa barriera sarà infine lo spartiacque per il rimborso del capitale: una rilevazione dell’Eurostoxx 50 al di sopra dei 1770,7 punti garantirà di rientrare dei 100 euro nominali, mentre per valori inferiori il certificato replicherà la variazione complessiva dell’indice europeo.
In conclusione è possibile osservare come la barriera, posta al di sotto dei minimi di marzo 2009, garantisce alla prima data di osservazione, agosto prossimo quindi, il pagamento della cedola di 4,5 euro e, a meno di una perdita di più del 39,4% dai correnti 2922,02 punti, assicura anche quella dell’anno successivo dal momento che la condizione da soddisfare è almeno una chiusura al di sopra di 1770,7 punti.
Quindi, tenuto conto della barriera, possiamo considerare la componente “cedola” premiante rispetto al rendimento previsto da un’obbligazione con emittente A+ (pari al rating di Deutsche Bank) con maturity di 4 anni pari al 3,942%.
Alcune considerazioni vanno fatte in merito all’estinzione anticipata. Sulla prima data disponibile,ovvero tra circa tre mesi, è necessario correggere i correnti 2922,02 punti per i dividendi. Il mese di Maggio prevede infatti lo stacco più corposo e nel complesso, da qui all’11 agosto l’indice dovrebbe perdere 58,445 punti indice per la distribuzione degli utili da parte delle società che lo compongono. Portando quindi lo spot corrente a 2863,575 punti , il buffer dal livello trigger si restringe a 4,87%.