Gli Aspiranti Rimborsati
Tutte le date di rilevamento di maggio in un colpo solo. La top 11 degli aspiranti al knock-in.
Sell in may and go away, letteralmente “ vendi a maggio e fuggi “. Con questo vecchio adagio tutti gli anni trader e investitori cercano di anticipare gli ampi movimenti che il mercato potrebbe compiere nel mese che precede l’inizio dell’estate, complice lo stacco dei dividendi che proprio a maggio segna il suo momento clou. Curiosando tra le notizie relative all’origine del detto si scopre che tutto ha avuto inizio con uno studio empirico condotto dalla Stock Trader’s Almanac, con il quale si è mostrato che tra novembre e aprile si registrano guadagni più elevati rispetto a quelli del periodo che va da maggio a ottobre. Analizzando l’andamento del Dow Jones Industrial Average dal 1950 al 2009, lo studio ha dimostrato come investendo inizialmente 10.000 dollari e ipotizzando di essere sul mercato azionario solamente tra novembre e aprile e successivamente di spostare il capitale in strumenti fixed income da maggio a ottobre, si sarebbe riusciti a far fruttare i 10.000 dollari iniziali fino alla strabiliante somma di oltre 534.000 dollari. Ripetendo l’esperimento, invertendo i periodi di investimento in azioni e fixed income, il risultato ottenuto sarebbe stato addirittura negativo, con una perdita superiore ai 400 dollari. Quanto evidenziato da questo studio, indurrebbe quindi a dare maggiore credibilità all’adagio e al pattern stagionale. Un modo per certi versi alternativo di abbandonare il mercato azionario prima della fine di maggio è quello che vede protagonisti 11 certificati dotati dell’opzione autocallable che proprio nel corso di questo mese hanno in programma la rilevazione del sottostante ai fini del possibile rimborso anticipato. Date le loro caratteristiche, gli aspiranti al knock-in, oltre che a chi li ha in carico già da qualche tempo, potrebbero interessare anche agli amanti dei last minute, attratti dall’elevato rendimento annualizzato potenziale. Vediamo perché, partendo dalla prima rilevazione utile, quella di un Bis certificate di Deutsche Bank.
9 MAGGIO 2011
Il primo certificato che potrebbe abbandonare il mercato al suo destino è di Deutsche Bank ed è scritto su due sottostanti, ossia gli indici Eurostoxx 50 e S&P Bric 40 ( Eur ). Emesso il 9 novembre 2010, il Bis prevede che il prossimo 9 maggio, qualora entrambi gli indici si trovino in chiusura di seduta ad un livello pari o superiore ai rispettivi strike iniziali, venga rimborsato anticipatamente sulla scadenza naturale del 15 novembre 2012 liquidando ai propri possessori il nominale maggiorato del 3,50%. I valori di riferimento iniziale che i due indici dovranno almeno pareggiare sono pari a 2867,96 punti per l’indice delle blue chip europee e 2548,28 punti per quello delle 40 azioni dei Paesi emergenti. Nei primi giorni di maggio, in concomitanza con l’allungo messo a segno dai due mercati, il certificato ha raggiunto una quotazione di 100,65 – 101,15 euro sul Sedex di Borsa Italiana, creando così i presupposti per un trade di breve termine dal discreto potenziale di rendimento. In particolare, partendo da una quotazione di 2998 punti per l’indice Eurostoxx 50 e di 2463 punti per l’indice Bric, il buffer era del 2,3%.
In termini di analisi del rischio, occorre considerare cosa succederebbe in caso di mancato rimborso anticipato. Una seconda opportunità di uscita è prevista per l’8 novembre di quest’anno ed eventualmente una terza finestra si aprirà il 9 maggio 2012: in entrambi i casi il trigger necessario per permettere all’opzione autocallable di essere esercitata sarà pari al 100% dei due livelli di partenza, mentre il coupon a titolo di rimborso aumenterà del 3,5% per ogni semestre trascorso. Nell’ipotesi che in nessuna delle tre date di rilevazione intermedie i due indici riescano a soddisfare il requisito necessario per l’autoestinzione, il Bis giungerà alla sua scadenza naturale osservando le barriere, poste rispettivamente a 1720,78 e 1528,97 punti, ovvero ad una distanza del 40% dai livelli iniziali. Trattandosi di valori minimi che i due mercati hanno avvicinato solamente in prossimità del bottom di marzo 2009, viene da pensare che lo scenario migliore alla scadenza, ovvero il rimborso dei 100 euro maggiorati di un coupon del 14%, sia quello sulla carta più probabile. Tuttavia, utilizzando la stima dei dividendi fino alla data di valutazione finale e la volatilità di entrambi gli indici per calcolare le probabilità che alla scadenza il peggiore tra i due sia almeno pari alla barriera, si ottiene un risultato che non consente di escludere il rimborso del nominale diminuito della “laggard performance”, ossia della variazione percentuale negativa realizzata dal peggiore dei due indici sottostanti. Per questo motivo, è opportuno considerare attentamente i pro e i contro di un’operatività di brevissimo termine che, in caso di un’improvvisa correzione nelle prossime ore, potrebbe trasformarsi in un trade destinato a durare fino a 18 mesi.
11 MAGGIO 2011
Due giorni dopo il Bis, un Win&Go di BNP Paribas sul titolo Eni potrà staccare il biglietto per il rimborso anticipato alla prima data di rilevazione utile. Il certificato, emesso il 21 maggio 2010 al valore nominale di 1000 euro, rimborserà nominale e coupon, per un totale di 1060 euro, alla data dell’11 maggio prossimo se Eni avrà un valore di chiusura almeno pari allo strike di 15,04 euro. Più in particolare, a seguito della rilevazione intermedia l’eventuale liquidazione dei 1000 euro andrebbe ad aggiungersi all’erogazione di un coupon certo, del 6% lordo ( non compensabile con minusvalenze pregresse in quanto reddito incondizionato ), che verrà pagato anche nel caso in cui non trovi verifica la condizione necessaria per il richiamo del prodotto. La stessa modalità verrà seguita anche in occasione della seconda data di rilevazione annuale (9 maggio 2012), dove sarà possibile ricevere il rimborso del nominale più la cedola di 60 euro o solamente la cedola se Eni si troverà in territorio negativo. A partire dalla terza data annuale, (9 maggio 2013) invece la cedola non sarà più garantita e a fronte della mancanza di certezza del rendimento, il coupon che verrà abbinato al rimborso del nominale, solo se Eni sarà almeno al livello strike, salirà al 7%. Se anche in questa terza occasione lo strumento non sarà riuscito a staccare il biglietto per il rimborso anticipato, si giungerà alla scadenza naturale e a quel punto, il 12 maggio 2014, tre saranno gli scenari possibili. Il primo, prevede che venga rimborsato un importo di 1140 euro, ossia il nominale maggiorato dei due coupon annui del 7% se Eni sarà riuscita finalmente a recuperare il proprio livello iniziale; il secondo, prevede la protezione del capitale nominale, ossia il rimborso dei 1000 euro, se Eni non sarà riuscita a pareggiare i conti con lo strike ma sarà almeno al di sopra del livello barriera posto a 9,174 euro, cioè ad una distanza del 39% dal livello iniziale; il terzo, infine, prevede che venga rimborsato il nominale diminuito dell’effettiva perdita subita dal titolo azionario se questo sarà anche al di sotto della barriera. In virtù dei 17,80 euro segnati da Eni sul finire di aprile, il certificato ha raggiunto con largo anticipo il target dei 1060 euro, quotando un prezzo di 1047 – 1057 euro sul book al Sedex.
23 MAGGIO 2011
Lunedì 23 maggio, ovvero il D-Day per Piazza Affari, vedrà 28 delle società incluse nel FTSE Mib staccare il dividendo che verrà messo in pagamento nei giorni successivi. Si stima che lo stacco avrà un’incidenza negativa sul valore dell’indice di circa 350 punti, poco meno della metà dei dividendi stimati per l’intero anno. Dal punto di vista pratico, lo stacco si avvertirà sul valore di apertura delle singole azioni e, di conseguenza, dell’indice; al valore di chiusura dei rispettivi sottostanti guarderanno invece i quattro certificati che proprio quel giorno saranno chiamati alla rilevazione intermedia per il possibile rimborso. Due di questi sono emessi da Banca Aletti e presentano la medesima struttura, ovvero quella degli Autocallable Step Plus. Il primo, identificato da codice Isin IT0004653629, è scritto sul titolo Eni e rimborserà il nominale maggiorato di un coupon del 3% a patto che il livello di riferimento del Cane a sei zampe sia almeno pari a 15,50 euro. Ai fini della valutazione del costo opportunità si tenga presente che in apertura di seduta l’azione sconterà la distribuzione del dividendo di 0,50 euro e che questo, inevitabilmente, ridurrà il buffer dai 17,80 euro quotati sul finire di aprile. Nell’ipotesi che Eni fallisse l’aggancio con il rimborso alla prima data utile, con cadenza semestrale fino alla data di valutazione finale del 20 novembre 2015 saranno in calendario “n” date di rilevazione quanti saranno i semestri mancanti alla scadenza, con un coupon che nel frattempo crescerà del 3% per ogni periodo trascorso fino a raggiungere un top del 30%. Qualora anche l’ultima delle date intermedie restituisca un livello di riferimento di Eni inferiore ai 15,50 euro, per il rimborso si guarderà alla barriera posta a 12,40 euro: un valore almeno pari o superiore a questo darà vita alla liquidazione di 103 euro, mentre se sarà inferiore il rimborso sarà dato dal prezzo a scadenza di Eni moltiplicato per la parità 60.4516.
Il secondo certificato di Aletti presenta sostanzialmente lo stesso funzionamento, differendo dal primo per il sottostante, per la frequenza delle date di rilevazione e per il coupon. In particolare, l’emissione avente codice Isin IT0004603749 rimborserà 107,50 euro se l’Eurostoxx 50 sarà in chiusura ad un livello almeno pari a 2614,06 punti. Come per l’indice di Piazza Affari, anche per quello delle blue chip della zona Euro il 23 maggio sarà un D-Day, con lo stacco programmato per 30 società incluse nell’indice per un impatto stimato di circa 65 punti. Tuttavia, pur considerando lo stacco previsto, il buffer tra i 2990 punti di fine aprile e i 2614 del trigger appare sufficientemente ampio da autorizzare all’ottimismo per il rimborso anticipato. A conferma delle elevate probabilità di autoestinzione, il certificato già un mese prima della data programmata ha iniziato ad avvicinarsi progressivamente al target. Ipotizzando un esito negativo della rilevazione, si consideri che le successive date intermedie cadranno il 21 maggio 2012 ( 15% di coupon), 2013 ( 22,50% ) e 2014 ( 30% ), con il trigger sempre fermo sullo strike. All’eventuale data di valutazione finale, il rimborso potrà essere di 137,50 euro se l’Eurostoxx 50 sarà almeno a 2614,06 punti, di 107,50 euro se sarà ad un livello inferiore, ma almeno a 2091,25 punti, e infine pari al valore finale dell’indice moltiplicato per la parità 0,038254 se sarà anche al di sotto di quest’ultimo livello.
Il terzo certificato chiamato a rilevare i sottostanti al termine della seduta del 23 maggio è un Bis di Deutsche Bank, che come il precedente è scritto sugli indici Eurostoxx 50 e S&P Bric 40 ( Eur ). I valori di riferimento che i due indici dovranno almeno pareggiare per consentire il rimborso del nominale più il coupon del 3,5% sono stati fissati rispettivamente a 2739,37 e 2431,43 punti, a livelli inferiori a quelli osservati per la precedente emissione che andrà in rilevazione il 9 maggio. Caratterizzato dal medesimo funzionamento del certificato più anziano di due settimane, il Bis dell’emittente tedesca prevede uno schema di rilevazioni intermedie con frequenza semestrale fino alla scadenza del 30 novembre 2012 e una barriera, valida alla data di valutazione finale, posta rispettivamente a 1643,62 e 1458,85 punti.
Infine, l’ultimo certificato che il 23 maggio potrebbe essere richiamato anticipatamente è un Athena Sicurezza Più di BNP Paribas su un basket di 6 azioni internazionali. In dettaglio, l’emissione a capitale interamente protetto dell’istituto francese prevede l’esercizio dell’opzione autocallable a condizione che i livelli di riferimento di Eni, Roche, Allianz, Nestlè, Siemens e Koninkljke KPN siano almeno pari ai rispettivi valori iniziali fissati il 25 maggio 2010. In caso di contemporaneità al di sopra degli strike da parte di tutti e sei i titoli sottostanti, l’Athena Sicurezza Più rimborserà il nominale maggiorato di un coupon del 4%: una rilevazione negativa di anche uno solo dei titoli, impedirà invece il rimborso ma non precluderà l’erogazione del coupon, che assumerà quindi la forma di cedola incondizionata con pagamento al 30 maggio 2011. Fallito l’appuntamento con il rimborso alla prima data, il prodotto potrà essere richiamato successivamente il 23 maggio 2012, nella misura di 104 euro, 23 maggio 2013, per 108 euro, o infine nello stesso giorno del 2014, per un rimborso di 112 euro, alla medesima condizione di prezzo per tutti i sottostanti. Solo nell’ipotesi in cui si arrivi alla scadenza del 26 maggio 2015, il profilo di payoff potrà dare 116 euro se tutti i titoli saranno in positivo o 100 euro con anche uno dei sei in negativo.