Alto Rendimento in Valuta: RBS cala il Tris
Rand sudafricano e lira turca per le nuove High Yield firmate RBS
L’incremento e la volatilità della propensione al rischio, osservabile nei repentini movimenti che da diversi mesi caratterizzano i CDS dei PIIGS europei, hanno riportato definitivamente in auge il concetto di “fly to quality”, termine con il quale in passato si indicava la ricerca della sicurezza nei classici Titoli di Stato a fronte di rendimenti sostanzialmente modesti. Tuttavia, in questo particolare periodo anche tra i bond governativi non è facile trovare emissioni in grado di soddisfare entrambi i requisiti, ovvero sicurezza e rendimento. Per questo motivo, da qualche tempo si sta registrando un notevole interesse nei confronti dei Titoli emessi dai Paesi emergenti, che godono di tassi di crescita e di interesse anche a due cifre.
Il recente trascorso ha evidenziato, inoltre, come si sia riusciti facilmente a superare anche l’unico vero ostacolo che contraddistingueva gli investimenti obbligazionari in tali Paesi, ovvero l’oscillazione delle rispettive monete, che spesso non riusciva ad essere assorbita dai lauti rendimenti facciali prospettati. Complici i tassi ancora su livelli storicamente molto bassi in Europa e ancor più in America, molti emittenti hanno intensificato le loro emissioni proprio su tali valute, che propriamente garantiscono a fronte di un rischio discretamente alto, ritorni a doppia cifra, favorendo così l’investitore privato all’accesso su tale comparto di mercato a volte precluso al retail o fruibile con tagli nominali elevati.
RBS NV, in scia al successo ottenuto con la RBS Real Brasile 8%, a partire dal 2 maggio scorso ha quotato sul MOT di Borsa Italiana altre due obbligazioni appartenenti al filone di emissione “alto rendimento in valuta”. Nello specifico, si tratta della RBS Lira turca 9% (Isin XS0609262471) e della RBS Rand Sudafricano 8,5% (Isin XS0609261820), entrambe caratterizzate da una scadenza prevista per il 21 aprile 2015 e da una frequenza trimestrale delle cedole.
VALUTE EMERGENTI A 2Y
Fonte: Bloomberg
Le due nuove proposte sono classificabili come investimenti in valuta scoperta e per tale motivo non assicurano a scadenza di rientrare del capitale investito, in quanto sia le cedole che il rimborso finale sono di fatto parametrati in valuta estera. Per tale ragione, si comprende come i due bond risultino molto sensibili alle variazioni dei tassi di cambio sottostanti (Eur/Try ed Eur/Zar) e quanto eventuali movimenti avversi degli stessi possano di fatto incidere in maniera consistente sulle performance finali dell’investimento.
Facendo riferimento alle serie storiche delle due coppie di valute, si è scelto di simulare vari scenari di prezzo coerenti con le oscillazioni da essi registrati nel tempo, al fine di mettere in evidenza in che modo le diverse evoluzioni dei due cambi contro l’euro possano incidere sullo yield to maturity.
Elaborazione dati: Certificati e Derivati
RBS RAND SUDAFRICANO 8,5%
Qualora nei prossimi 4 anni la divisa unica dovesse apprezzarsi sul rand sudafricano fino a raggiungere progressivamente i massimi di periodo posti in area 12, il ritorno a scadenza dell’obbligazione scenderebbe da un facciale dell’8,5% al 2,16% lordo. Diversamente nello scenario migliore per l’investitore, caratterizzato da un apprezzamento del rand sudafricano nell’ordine del 15%, con l’Eur/Zar al di sotto dei minimi storici posti al di sotto di area 9, il rendimento annuo salirebbe all’12,01% lordo.
RBS LIRA TURCA 9%
Un discorso a parte vale per la lira turca, una delle poche valute emergenti ad aver registrato un forte deprezzamento con la divisa unica, con il cambio Eur/Try che staziona nei pressi dei massimi a due anni posti in area 2,3. In base al proprio dal valore di cedola facciale, lo yield to maturity potrebbe variare tra il 5,47% lordo dello scenario negativo, caratterizzato da un ulteriore deprezzamento della divisa turca nell’ordine del 15%, fino al 13,86% dello scenario positivo, simulato ipotizzando un progressivo ritorno dell’Eur/Try in area 1,91.