Una Scudo sull’Eurostoxx 50
Focus sull’Equity Linked firmata Barclays con scadenza 2019
La corsa dei mercati sembra vivere da qualche giorno una pausa di riflessione, complice il clima di tensione che aleggia all’interno dell’Eurozona. Dando uno sguardo all’indice più rappresentativo del mercato europeo, dai massimi toccati lo scorso 18 febbraio a quota 3068 punti, l’Eurostoxx 50 ha perso all’incirca il 6%, stando agli attuali 2886 punti. Sebbene quindi sia possibile investire sull’indice europeo su valori tendenzialmente più bassi rispetto a sole poche settimane fa, è da considerare attentamente il rischio insito in ogni strategia unidirezionale, ovvero quello di esporre il proprio investimento ad un significativo drawdown dovuto ad un ribasso del sottostante.
Andando a rispolverare dal cassetto le emissioni obbligazionarie sbarcate al MOT nel 2009, torna oggi particolarmente interessante una Equity Linked targata Barclays Bank Plc. Adatta a chi, nell’ottica di gestione di portafoglio, voglia apportare un extra-rendimento di tipo azionario con un orizzonte di lungo termine, la Barclays Scudo indicizzata all’Eurostoxx 50 (Isin IT0006708421) può senz’altro essere una valida alternativa all’investimento diretto nel sottostante.
Entrando nello specifico della proposta, l’obbligazione dell’emittente inglese consente di ricevere alla scadenza, prevista per il 12 ottobre 2019, una cedola pari al doppio della performance positiva dell’indice da uno strike prefissato, fino ad un rimborso massimo di 200 euro (187,5 euro netti) rispetto agli iniziali 100 euro nominali. Fin qui si può facilmente intuire come il profilo di payoff dell’obbligazione possa essere in effetti equiparato ad un classico certificato di investimento a capitale protetto con cap, dotato di un effetto leva alle sole performance positive.
La caratteristica che ha contraddistinto questa obbligazione fin dall’atto di emissione, deriva soprattutto dal livello dell’indice rilevato per la fissazione dello strike iniziale, ovvero il livello dal quale la cedola erogata a scadenza verrà calcolata. In particolare, per stabilire l’entità della performance dell’Eurostoxx 50 si procederà a misurare il differenziale tra il valore rilevato a scadenza, precisamente al 4 ottobre 2019, e il valore minimo nel periodo compreso tra il 19 ottobre 2009 e il 5 febbraio 2010, fissato a 2632 punti. L’opzione lookback, presente implicitamente all’interno della struttura obbligazionaria, ha svolto egregiamente il proprio compito consentendo al bond di rilevare il proprio livello iniziale poco lontano dai minimi degli ultimi due anni raggiunti dall’indice europeo.
Ciò che rende oggi particolarmente interessante tale prodotto è l’attuale quotazione di mercato, che risulta essere a sconto rispetto al teorico fair value a scadenza. Come si è soliti osservare in quei certificati a capitale protetto con cap implicito ai rendimenti, anche la struttura di questa Equity Linked si caratterizza per una reattività ai movimenti del sottostante particolarmente limitata soprattutto nei primi anni di vita.
Considerato ciò, ad oggi, con un indice in rialzo del 9,67% dal livello iniziale, l’obbligazione è acquistabile sotto la pari, con un prezzo lettera osservato al MOT di Borsa Italiana pari a 95,5 euro, ovvero con uno sconto del 25% circa sul teorico fair value di 119,33 euro.
RISCHI E RENDIMENTI
Ricordando che questa obbligazione è in grado di amplificare nella misura di 1 : 2 le performance registrate dal sottostante dal livello strike, analizziamo nello specifico quali possibili opportunità si possano aprire in virtù dei correnti prezzi e tenuto conto del cap ai rendimenti che di fatto impedisce all’obbligazione di seguire linearmente le performance dell’Eurostoxx 50 sopra quota 3947,46 punti.
Come si può notare dalla tabella che illustra l’analisi di scenario, l’acquisto sotto la pari garantisce in ogni caso un rendimento positivo pari allo 0,54% lordo su base annua, anche qualora l’indice delle blue chip dell’area Euro si attesti alla scadenza prevista per il 4 ottobre 2019 in territorio negativo rispetto al valore iniziale di emissione.
Lo scenario intermedio, invece, ipotizza che a scadenza il sottostante si mantenga esattamente sugli attuali livelli di prezzo. Premesso che per far sì che si possa concretizzare tale ipotesi è necessario che l’indice recuperi tutti i dividendi che staccherà fino alla scadenza ( stimabili in circa 4 punti percentuali annui ), il rendimento assoluto ammonterebbe al 19,33%, corrispondente ad un rendimento su base annua del 2,871% netto, ovvero del 2,512% lordo. Diversamente, nel caso di un forte uptrend, tale da riportare l’underlying, ad esempio, in area 3700 punti, il rimborso a scadenza sarebbe pari a 181,19 euro, con un rendimento che salirebbe al 10,32% lordo su base annua, il 9,03% al netto della ritenuta fiscale.