A rilevazione anticipata
Sale del 100% la quota di mercato di tali strumenti, focus sulle caratteristiche
I dati rilasciati dall’Acepi mostrano come il numero di emissioni di certificati d’investimento dotati di rilevazione anticipata, abbia subito nel corso del 2010 un deciso aumento rispetto agli anni precedenti. Numeri alla mano, i titoli classificabili come “Cedola” hanno raggiunto il 12,47% del totale delle emissioni, contro il 6% del 2009, mentre la categoria Express ha registrato addirittura un incremento superiore passando dal 7,89% del totale di Isin emessi nel 2009, al 18,94%.
Con una volatilità tendenzialmente in calo nel corso dell’ultimo anno, gli emittenti hanno dovuto ricercare prodotti alternativi alle opzioni con barriera, divenute sempre più care, da inserire nella struttura opzionale implicita ai certificati d’investimento. In generale, poi, le condizioni di mercato hanno costretto a spostare progressivamente in avanti la maturity dei securitised derivatives, cosicché l’inserimento di finestre anticipate di rimborso si è reso non solo possibile, ma addirittura necessario per assicurare il rendimento asimmetrico che caratterizza questa specifica asset class d’investimento.
In tale contesto quindi, sono nettamente aumentate le emissioni dotate di cedola incondizionata o in generale di certificati dotati di opzione autocallable a coupon condizionato, in grado di offrire rendimenti superiori alla media di mercato anche in contesti di lateralità dei sottostanti, prevedendo poi una protezione condizionata del capitale a scadenza.
CALL DIGITAL
Oltre alle classiche opzioni plain vanilla, in una struttura capace di pagare una cedola a cui è possibile accompagnare o meno il rimborso del capitale nominale ad intervalli periodici, figurano delle opzioni esotiche. In particolare è l’opzione call digital di tipo cash-or-nothing la responsabile di tali payout intermedi. Appartenente alla categoria delle opzioni path-dependant, l’opzione digitale, anche conosciuta con il nome di binaria, consente l’erogazione di un ammontare predeterminato a patto che il sottostante arrivi alla data di valutazione in the money, altrimenti il suo valore si annulla e non verrà pagato alcun importo.
FOCUS EXPRESS: LA COMPONENTE DERIVATIVA
Al fine di chiarire sia il profilo di payoff che la componente derivativa sottostante ad un classico Express Certificate, analizziamo un caso pratico. Per tale analisi si è scelta l’ultima proposta arrivata al Sedex, ovvero un Express Certificate firmato Macquarie Oppenheim (Isin DE000MQ14AJ8) scritto sull’indice FTSE Mib, ancora acquistabile alla pari con una naturale scadenza prevista per il 15 agosto 2014.
Entrando nel dettaglio, il certificato si contraddistingue per uno strike iniziale fissato a 22648,71 punti e prevede rilevazioni intermedie con cadenza semestrale con trigger level pari allo strike iniziale. Il profilo di rimborso espresso in tabella, consente all’investitore di ricevere anticipatamente il rimborso del nominale maggiorato del coupon previsto alla data di valutazione intermedia, qualora l’opzione scada in the money. Prima di passare all’analisi della struttura opzionale implicita, è doveroso soffermarsi sui possibili scenari che potrebbero aprirsi alla naturale scadenza.
Come di consueto, qualora non si fossero verificate le condizioni per il rimborso anticipato, alla maturity, nel caso in cui il sottostante si trovi al di sotto dei 16307,07 punti, ovvero il livello barriera pari al 72% del livello iniziale, l’investitore riceverà un ammontare pari all’effettivo livello raggiunto dal sottostante subendo le medesime perdite di un investimento a benchmark dai 22648,71 punti iniziali.
Diversamente, nel caso in cui il sottostante faccia registrare un saldo negativo rispetto al suo livello iniziale, ma in ogni caso superiore al -28%, al possessore verranno rimborsati i 100 euro nominali maggiorati di un importo aggiuntivo di 12 euro, per un totale di 112 euro a certificato. In conclusione, poi, nel caso in cui a scadenza il certificato scada in the money, ovvero per valori superiori allo strike di partenza, l’investitore riceverà un rimborso complessivo pari a 128 euro a certificato, qualunque sia la performance positiva del sottostante dall’emissione.
Spostando ora l’attenzione sulla componente derivativa implicita al certificato, l’acquisto dell’Express Certificate è finanziariamente equivalente alla seguente strategia finanziaria:
– Acquisto di una call strike pari a zero, per la replica lineare del sottostante
– Vendita di una call con strike pari al livello barriera, per bloccare la partecipazione lineare oltre tale livello
– Acquisto di una call digital con strike pari al livello barriera, attiva esclusivamente alla data di scadenza, con payout pari a 40 euro, gamba opzionale per garantire il rimborso aggiuntivo alla scadenza qualora non si fosse verificata alcuna condizione per l’autocallable
– Acquisto di sei opzioni call digital multibarrier con strike pari allo strike del certificato e con payout crescenti al fine di garantire il profilo di rimborso come da tabella, partendo sempre dai 72€ garantiti in tali scenari, come da grafico presente in pagina.
In particolare, facendo riferimento alla tabella della scomposizione del rimborso, merita di essere approfondito lo scenario a scadenza. Infatti, nel caso in cui il sottostante si trovi a scadenza al di sopra dello strike iniziale, sono due le call digital ad attivarsi per garantire il rimborso complessivo di 128 euro a certificato. Entrando nel dettaglio, al di sopra del livello barriera si attiverà la prima opzione binaria che grazie ad un payout di 40 euro, porterà il payoff at maturity da 72 euro ai 112 euro; mentre al di sopra del livello strike del certificato, si attiverà anche la seconda call digital che garantisce l’importo aggiuntivo di 16 euro, portando così il rimborso complessivo a 128 euro a certificato.